Giovanni Presta: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Presta, unico figlio di Lazaro Presta e Caterina Gaggiulla, fu istruito dai sacerdoti Don Nicola Pirelli e Don Quintino Mastroleo. A sedici anni si trasferì a [[Napoli]] per studiare medicina; lì si dedicò anche agli studi di matematica e astronomia. Grazie alle sue doti di letterato e poeta iniziò subito a frequentare luoghi colti e raffinati e fu aggregato all’accademia Rossanese. Nel 1741, dopo che aveva conseguito la laurea in medicina a Napoli, il padre lo fece tornare a [[Gallipoli]] a svolgere la professione da medico. Divenne il più stimato medico del Salento. In seguito si interessò a migliorare i due settori più importanti della produzione agricola salentina di quel tempo: la tabacchicoltura, di cui cercò di migliorare le tecniche di piantagione, e l’olivicoltura, su cui concentrò gli studi. Offrì un importante contributo al dibattito sull’olivicoltura che si svolse nel diciottesimo secolo in Terra d’Otranto. I suoi studi sono testimoniati nelle sue tre importanti opere: ''Memoria su i saggi diversi di olio e su della ragia di ulivo della penisola salentina messi come in offerta a Sua Maestà Imperiale Caterina II, la Pallade delle Russie'' (1786); ''Memoria intorno ai sessantadue saggi diversi di olio presentati alla Maestà di Ferdinando IV, Re delle due Sicilie, ed esame critico dell’antico frantoio trovato a Stabia'' (1788); ''Degli ulivi, delle ulive e della maniera di cavar l’olio'' (1794). Dopo la sua morte fu sepolto nella Cattedrale di Gallipoli.
==Metodologia==
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