Lippo Topo: differenze tra le versioni

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'''Lippo Topo''' è un personaggio proverbiale noto soprattutto per esser stato citato da [[Giovanni Boccaccio]], nel ''[[Decameron]]'', nella decima novella della sesta giornata, avente a protagonista frate Cipolla. Lippo Topo, pittore bizzarro ed estroverso, era solito realizzare figure umane assai brutte, per cui Boccaccio paragona il bruttissimo Guccio Porco ad un quadro di Lippo Topo. Il personaggio compare anche in altri testi letterari: nel ''Paulus'' di [[Pier Paolo Vergerio]], nel ''Seraphim'' di [[San Bernardino da Siena]], in un verso di [[Giovan Giorgio Alione]], nei ''Sermoni'' di [[BwernardinoBernardino da Feltre]], nel ''Baldus'' di [[Folengo]], nell'opuscolo (di autore anonimo) ''Nozze di M. Lippotopo con M. Lasagna...cose ridiculosissime da intendere'', Venezia, Bonfadino, 1609 <ref> Lucia Lazzerini, ''Lippo Topo'', "Lingua nostra", 32/2 (1971), pp. 35-8</ref>
 
== Note ==