Villaggio Leumann: differenze tra le versioni

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Attorno alle abitazioni vennero gradualmente realizzati anche gli edifici necessari ad una piccola comunità, ovvero: la scuola elementare, una palestra, i bagni pubblici, una chiesa, una cooperativa alimentare, una piccola stazione ferroviaria, un albergo e il ''Convitto delle Giovani Operaie''. Inoltre, all'interno dello stabilimento vi trovavano luogo la mensa ma anche un ambulatorio, un asilo nido, un ufficio postale e un circolo sportivo.
[[Immagine:Villaggio leumann collegno 02.jpg|thumb|128px|Dettaglio della chiesa]]
 
==La chiesa di Santa Elisabetta==
Pur essendo di [[religione calvinista]], Napoleone Leumann vuole dotare il villaggio di una chiesa e nel 1907 commissiona il progetto all'ingegner [[Pietro Fenoglio]]. È dedicata a Sant'Elisabetta, il nome della moglie di Leumann ma Fenoglio, pur essendo il massimo esponente torinese del [[Liberty]], introduce molti elementi stilistici che fanno della chiesa un esempio di [[Eclettismo (arte)|eclettismo]].
 
Il prospetto frontale è scandito da un rivestimento che alterna un rivestimento di mattoni a vista e fasce di litocemento. Ma ciò che marcatamente caratterizza la facciata sono i due campanili decorati a motivi geometrici, sovrastati da croci in ferro battuto. Il piccolo [[pronao]] antistante il portale di ingresso è invece sormontato da un inusuale rosone ripartito in tre parti riportante una vetrata policroma di chiara interpretazione Liberty.
 
Il corpo interno presenta una sobrietà tipicamente calvinista ma la pianta longitudinale della [[Navata|navata]] unica è ravvivata da una decorazione geometrica che coinvolge anche la copertura a capriate lignee. Le trifore laterali di ispirazione neo-romantica, la vetrata absidale e quella frontale sono dotate di apprezzabili vetrate policrome realizzate sotto la supervisione del maestro [[Smeriglio da Poirino]].
 
==Il cotonificio==
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==La stazionetta==
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La stazionetta rimase dunque a margine dell'attuale [[Corso Francia (Torino)|Corso Francia]] e vide un periodo di decadenza diventando uno spogliatoio per i vicini campi da tennis a in seguito abbandonata a se stessa.
Soltanto nel 1998 il Comune di Collegno decise di recuperarla e renderla unica testimonianza della vecchia ferrovia che percorreva Corso Francia.
 
==La chiesa di Santa Elisabetta==
[[Immagine:Villaggio leumann collegno 02.jpg|thumb|128px|Dettaglio della chiesa]]
Pur essendo di [[religione calvinista]], Napoleone Leumann vuole dotare il villaggio di una chiesa e nel 1907 commissiona il progetto all'ingegner [[Pietro Fenoglio]]. È dedicata a Sant'Elisabetta, il nome della moglie di Leumann ma Fenoglio, pur essendo il massimo esponente torinese del [[Liberty]], introduce molti elementi stilistici che fanno della chiesa un esempio di [[Eclettismo (arte)|eclettismo]].
 
Il prospetto frontale è scandito da un rivestimento che alterna un rivestimento di mattoni a vista e fasce di litocemento. Ma ciò che marcatamente caratterizza la facciata sono i due campanili decorati a motivi geometrici, sovrastati da croci in ferro battuto. Il piccolo [[pronao]] antistante il portale di ingresso è invece sormontato da un inusuale rosone ripartito in tre parti riportante una vetrata policroma di chiara interpretazione Liberty.
 
Il corpo interno presenta una sobrietà tipicamente calvinista ma la pianta longitudinale della [[Navata|navata]] unica è ravvivata da una decorazione geometrica che coinvolge anche la copertura a capriate lignee. Le trifore laterali di ispirazione neo-romantica, la vetrata absidale e quella frontale sono dotate di apprezzabili vetrate policrome realizzate sotto la supervisione del maestro [[Smeriglio da Poirino]].
 
==Il cotonificio==
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==La scuola==