Pericle: differenze tra le versioni

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Pericle nacque nel 495 a.C., nel [[demo (Atene)|demo]] di [[Cholargos]], una località poco più a nord di [[Atene]].<ref>La data di nascita di Pericle è incerta; non avrebbe potuto essere nato più tardi del [[492 a.C.]] ed aver avuto contemporaneamente l'età per essere presente alla prima rappresentazione de ''[[I Persiani]]'' nel [[472 a.C.|472]]. Non viene detto se egli abbia partecipato o meno alle [[Guerre persiane]]; per questo alcuni storici hanno sostenuto che è impossibile che sia nato prima del 498, ma questo argomento fu respinto ''ex silentio''.</ref> Fu figlio del politico [[Santippo (Atene)|Santippo]], che, anche se fu [[ostracismo|ostracizzato]] nel [[485 a.C.]] circa, tornò ad Atene solo cinque anni dopo per guidare un contingente ateniese a [[Battaglia di Micale|Micale]], dove la Grecia avrebbe riportato una vittoria importante.
La madre di Pericle, Agariste, era una discendente della potente e controversa famiglia degli [[Alcmeonidi]] e le sue connessioni familiari ebbero un ruolo determinante nell'inizio della carriera politica di Santippo. Agariste era inoltre una discendente del tiranno di [[Sicione]], [[Clistene di Sicione|Clistene]], e nipote del nipote del grande riformatore ateniese [[Clistene]], un altro Alcmeonide.<ref>Plutarco dice "nipote del nonno", (''[[Vite parallele]]'', ''Pericle'', [[s:Lives/Pericles#3|III]]) ma non è storicamente plausibile ed è stato quindi dichiarato che questa fosse la "nipote dello zio". (per la fonte, vedi la nota '''6''')</ref><ref name="Br">{{cite book|title="Pericle" [[Encyclopaedia Britannica]]|year=2002}}</ref> Secondo [[Erodoto]] e [[Plutarco]], Agariste sognò, pochi giorni prima la nascita di Pericle, di aver partorito un leone.<ref>[[Erodoto]], [[Storie (Erodoto)|Historiae]], VI, 131</ref><ref name="Pl3">Plutarco, ''[[Vite parallele]]'', ''Pericle'', [[s:Lives/Pericles#3|III]].</ref> Un'interpretazione dell'aneddoto considera il leone come simbolo di grandezza, ma la storia può inoltre alludere alla dimensione inusuale del cranio di Pericle, che divenne un bersaglio dei commediografi contemporanei.<ref name="Pl3" /><ref name="Ehr239">V.L. Ehrenberg, ''Da Solone a Socrate'', a239.</ref><ref>Benché Plutarco afferma che questa deformità fu il motivo per cui Pericle era sempre rappresentato con un elmo, non è questo il motivo per cui Pericle indossava un elmo; questo era allora il simbolo del suo ruolo ufficiale come [[generale]] ([[strategos]])</ref>
 
{| class="toccolours" style="float: right; margin-left: 1em; margin-right: 2em; font-size: 85%; background:#c6dbf7; color:black; width:30em; max-width: 40%;" cellspacing="5"
| style="text-align: left;" | "Utilizziamo infatti un ordinamento politico che non imita le leggi dei popoli confinanti, dal momento che, anzi, siamo noi ad essere d'esempio per qualcuno, più che imitare gli altri. E di nome, per il fatto che non si governa nell'interesse di pochi ma di molti, è chiamato democrazia; per quanto riguarda le leggi per dirimere le controversie private, è presente per tutti lo stesso trattamento; per quanto poi riguarda la dignità, ciascuno viene preferito per le cariche pubbliche a seconda del campo in cui sia stimato, non tanto per appartenenza ad un ceto sociale, quanto per valore; e per quanto riguarda poi la povertà, se qualcuno può apportare un beneficio alla città, non viene impedito dall'oscurità della sua condizione. Inoltre viviamo liberamente come cittadini nell'occuparci degli affari pubblici e nei confronti del sospetto che sorge nei confronti l'uno dell'altro dalle attività quotidiane, non adirandoci con il nostro vicino, se fa qualcosa per proprio piacere, né infliggendo umiliazioni, non dannose ma penose a vedersi. Trattando le faccende private, dunque, senza offenderci, a maggior ragione, per timore, non commettiamo illegalità nelle faccende pubbliche, dato che prestiamo obbedienza a coloro che di volta in volta sono al potere ed alle leggi e soprattutto a quante sono in vigore per portare aiuto contro le ingiustizie e quante, benchè non siano scritte, comportano una vergogna riconosciuta da tutti."
|-
| style="text-align: left;" | '''''Pericles' Funeral Oration''' come ricordata da [[Tucidide]], [[http://www.antiqvitas.it/doc/doc.tuc.Pericl.htm#4|2.37]]
|}
 
Pericle apparteneva alla [[tribù]] locale degli Acamantis (Ἀκαμαντὶς φυλὴ). I suoi primi anni furono tranquilli; Da giovane, Pericle preferì dedicare il tempo agli studi, piuttosto che apparire in pubblico, per via della sua introversione.<ref name="Helios">{{cite book|title= "Pericle" Dizionario Enciclopedico The Helios|year= 1952}}</ref>
 
La nobiltà e la ricchezza della sua famiglia di permisero di continuare gli studi. Imparò la musica dai maestri del tempo ([[Damone]] e Pitoclide potrebbero essere stati suoi maestri)<ref name="P4">Plutarco, ''Pericle'', [[s:Lives/Pericles#4|IV]]</ref><ref name="PlatoA">Platone, ''Alcibiade I'', [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Plat%2e+Alc%2e+1+118c/ 118c]</ref> ed è considerato il primo politico ad aver attribuito una grande importanza alla [[filosofia]]<ref name="Helios" /> Gli piaceva la compagnia dei [[filosofo|filosofi]] [[Protagora]], [[Zenone di Elea]] e [[Anassagora]]. Anassagora, in particolare, divenne un suo amico intimo e lo influenzò molto.<ref name="P4" /><ref name="Mend1">M. Mendelson, ''Many Sides'', 1</ref> Il tipo di pensiero e il carisma retorico di Pericle potrebbero essere stati prodotti in parte dall'accento di Anassagora sulla tranquillità emotiva di fronte alle difficoltà e allo scetticismo sui fenomeni divini.<ref name="Br"/> La sua proverbiale calma è considerata un prodotto dell'influenza di Anassagora.<ref name="PP6">Plutarch, ''Pericles'', [[s:Lives/Pericles#6|VI]] and Plato, Phaedrus, [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Plat%2e+Phaedrus+270a/ 270a]</ref>
 
== Attività politica ==