Paradigma DRM: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: '''Il paradigma DRM''' è l'acronimo del nome degli autori che lo hanno creato: Deese-Roediger-McDermott. E' un aspetto della psicologia cognitiva e delle [[neuros...
 
Corregge uno o più errori comuni o refusi o entità, replaced: perchè → perché, typos fixed: E' → È using AWB
Riga 1:
'''Il paradigma DRM''' è l'acronimo del nome degli autori che lo hanno creato: [[Deese-Roediger-McDermott]]. E'È un aspetto della [[psicologia cognitiva]] e delle [[neuroscienze]] che studia le illusioni di memoria, queste illusioni posso verificarsi per figure di oggetti e per parole. Questo paradigma di induzione di falsa memoria è basato sulla convergenza di più associazioni semantiche su una sola parola. <ref name="Vannucci, Manila 2008">Vannucci, Manila. 2008. Quando la memoria ci inganna. Roma, Carocci editore,pag 104.</ref>
 
==La storia==
 
Le prime osservazioni sul fenomeno sono opera di uno studioso americano [[Kirkpatrick]] (1894), che in uno dei suoi esperimenti, ha verificato che i soggetti, ai quali aveva presentato una lista di parole e chiesto poi di ricordarla, facevano associazioni semantiche riferendo parole non presenti nella lista.
Il DRM ha avuto due versioni diverse: la prima, nel 1959, realizzata da [[Deese]]; la secondo modificata nel 1995 da [[Roediger]] e [[McDermott]]. <ref> name="Vannucci, Manila. 2008. Quando la memoria ci inganna. Roma, Carocci editore,pag 104.<"/ref>
 
===Prima versione, Deese===
Riga 19:
*'''Fase 2''': i soggetti, i quali hanno cercato di memorizzare più parole possibili, devono riscrivere le parole che ricordano meglio, cercando di essere precisi.
Gli aspetti diversi rispetto alla versione di Deese sono:
*'''Fase 3''', chiamata compito di memoria di riconoscimento: dopo cicli di ''"studio-richiamo"'' vengono inserite nelle liste parole "nuove" e parole "critiche". Successivamente viene chiesto al soggetto di indicare per ciascuna parola se è "vecchia" o "nuova" e se riconosciuta come "vecchia" viene chiesto di dare un giudizio ''Ricordo/Conosco''; <ref>Tulving E., Thompson, D. M. 1973 Encoding Specificity and Retrieval Processes in Episodic Memory, in "Psychological Review", 80, pag 359.</ref>
"Ricordo" significa che il soggetto è in grado di rievocare particolari relativi alla lettura di quella parola, per esempio la voce dello sperimentatore, il colore della parola scritta ecc.."Conosco" significa che si ricorda la lettura della parola in questione ma non si è capaci di menzionare alcun dettaglio.
A conclusione della sperimentazione gli autori constatarono che al momento del richiamo libero, la percentuale di falsi richiami per la "parola critica", fu del 55%. Al compito di memoria del falso riconoscimento della parola critica la percentuale salì all'81%.
Riga 25:
 
==Perchè nascono le false memorie al DRM==
 
===Ipotesi dell'Attivazione-Monitoraggio===
 
Questa ipotesi, proposta da Roediger e McDermott, sostiene che ci siano meccanismi di tipo associativo-semantico come l'attivazione e il monitoraggio
*'''Attivazione''': si nota che al momento dell'ascolto il soggetto crede di aver sentito anche la parola critica, questo succede perchèperché << la memoria semantica è organizzata secondo una rete, per cui la stimolazione di nodi-concetti uniti tra loro. causa una diffusione dell'attivazione anche al nodo della parola critica non citata >> <ref> name="Vannucci, Manila. 2008. Quando la memoria ci inganna. Roma, Carocci editore,pag 104.<"/ref> .
 
*'''Monitoraggio''': In fase di recupero il soggetto mentre sta pensando a quali parole ha sentito o letto, crede falsamente che sia presente anche la parola critica.
Riga 38 ⟶ 37:
Questa ipotesi, introdotta da [[Schacter]], si basa sul modello della [[Traccia Confusa]]<ref>Schacter D. L. 1996, Searching for Memory. The Brain, the Mind and the Past, Basic Books, New York.</ref>
, secondo il quale al momento della codifica della parola vengono create due tracce di memoria, una riferita alle caratteristiche superficiali, sensoriali dello stimolo, ad esempio la posizione specifica nella lista, chiamata'' verbatim'' e una relativa agli aspetti semantici del significato, più astratti, chiamata'' gist''.
Quando si ricordano le caratteristiche comuni a più stimoli e si trascurano i dettagli che rendono unica ciascuna parola è infatti più facile scambiare per "vecchio" uno stimolo "nuovo" che è semanticamente associato ad uno stimolo "vecchio". <ref>De Leo, G., Scali, M., Caso, L. 2005, La testimonianza: problemi, metodi e valutazione dei testimoni, il Mulino, Bologna.</ref>
 
==Resistere alle false memorie al DRM==
 
 
Recenti studi hanno dimostrato che è possibile sottrarsi all'effetto delle false memorie al paradigma DRM, i principali fattori di protezione identificati sono due: gli avvertimenti e la codifica distintiva.