Operazioni militari alleate della guerra del Vietnam (1967): differenze tra le versioni

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{{Conflitto
| nome del conflitto=Battaglia di Lodi
| parte_di=della [[Prima coalizione|Guerra della prima coalizione]]
| immagine=[[Immagine:Lodi.jpg|300px]]
| didascalia= La carica decisiva francese nella battaglia di Lodi. Sullo sfondo è visibile la cavalleria di [[Michel Ordener|Ordener]] guadare l'[[Adda]]
|luogo=[[Lodi]], [[Lombardia]]
| data=[[10 maggio]] [[1796]]
| esito=Vittoria francese
| schieramento1=[[Immagine:Flag_of_France.svg|22px]] [[Francia]]
| schieramento2=[[Immagine:Flag of the Habsburg Monarchy.svg|22px]] [[Austria]]
| comandante1= [[Napoleone Bonaparte]] <br/> [[Michel Ordener]] <br/> [[André Masséna]] <br/> [[Pierre François Charles Augereau]] <br/> [[Claude Dallemagne]]
| comandante2=[[Karl Philipp Sebottendorf]] <br/> [[Jean-Pierre de Beaulieu]]
| effettivi1= 3.000 uomini, 24 cannoni
| effettivi2= 10.000 uomini e vari cannoni<ref name=chandler137>{{Cita|Chandler2006|p. 137|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>
| perdite1=350 morti<ref name=chandler138>{{Cita|Chandler2006|p. 138|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>
| perdite2=153 morti, 1.700 prigionieri e 16 cannoni<ref name=chandler138/>
}}
{{Battaglie della Prima coalizione}}
 
La '''battaglia di [[Lodi]]''' o '''del [[ponte di Lodi]]''' del [[10 maggio]] [[1796]] fu uno scontro fra l'armata d'Italia di [[Napoleone Bonaparte]] e la retroguardia austriaca del generale [[Karl Philipp Sebottendorf]], rimasto a coprire la ritirata del comandante in capo [[Jean-Pierre de Beaulieu]]. A questa battaglia, avvenuta nell'ambito della [[campagna d'Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]] e risoltasi con una vittoria francese, sono dedicate molte piazze e vie, in particolare in [[Francia]], come la ''rue du Pont de Lodi'' nel [[VI arrondissement di Parigi]].
 
== Storia ==
=== Antefatti: l'attraversamento del Po ===
Dopo aver costretto il [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] alla resa con la [[Battaglia di Mondovì|vittoria di Mondovì]], [[Napoleone Bonaparte]] aveva come obiettivo la distruzione dell'armata del [[Jean-Pierre de Beaulieu|Beaulieu]], comandante in capo delle forze austriache in Italia. Concesso un breve riposo ai suoi uomini, Napoleone richiamò dal [[Colle di Tenda]] i generali Garnier e Macquard e si apprestò ad iniziare le operazioni al più presto, perché le linee di comunicazione francesi non avrebbero potuto essere considerate sicure fino a quando non fosse stata firmata una pace col Piemonte ([[trattato di Parigi (1796)|trattato di Parigi]] del 15 maggio 1796) e per il fatto che gli austriaci avrebbero sempre potuto lanciare una controffensiva, anche se, all'atto pratico, lo stesso Beaulieu riferì a [[Vienna]] di essere in una situazione precaria, preferendo piuttosto ritirarsi oltre il [[Po]], azione che Bonaparte volle compromettere con tutte le forze. Un primo passo in questo senso del generale francese fu quello di inviare il 28 aprile il suo sottoposto Laharpe verso [[Acqui Terme]], sede del comando di Beaulieu, ma un ammutinamento dovuto alla mancanza di cibo ne ritardò l'arrivo al 30 aprile, quando già gran parte degli austriaci si erano messi in salvo.<ref>{{Cita|Chandler2006|p. 132|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>
 
Fallito l'obiettivo, Napoleone e i suoi 39.600 uomini si concentrarono tra [[Tortona]], [[Alessandria]] e [[Valenza]] cercando un modo per passare il Po davanti all'armata di Beaulieu e quindi costringerlo ad una battaglia campale. Approfittando del fatto che il generale austriaco stazionava a [[Valeggio]] invece che sul più lontano fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]], Napoleone decise di varcare il Po presso [[Piacenza]].<ref>Altre due alternative erano il passaggio a [[Valenza]], garantito dall'[[armistizio di Cherasco]] ma con lo svantaggio di avere troppo vicino l'esercito austriaco; c'era poi il passaggio nella zona a sud di [[Pavia]] che avrebbe permesso di attaccare le retrovie di Beaulieu, ma anche in questo caso la vicinanza dei soldati austriaci avrebbe potuto compromettere un tranquillo attraversamento del Po. Vedi {{Cita|Chandler2006|p. 133|Chandler 2006|harv=s}}.</ref> Napoleone delegò i generali [[Jean Mathieu Philibert Sérurier|Sérurier]] e [[André Masséna|Masséna]] di mettere in pratica azioni diversive per distogliere l'attenzione austriaca dal generale [[Claude Dallemagne]], a capo di una truppa scelta forte di 3.600 [[Granatiere|granatieri]] e 2.500 [[cavalleggeri]] costituita allo scopo di passare il Po a Piacenza; tale unità d'élite sarebbe stata seguita a tergo dai soldati di Laharpe ed [[Pierre François Charles Augereau|Augereau]].<ref>{{Cita|Chandler2006|p. 134|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>
 
Nelle prime ore del 7 maggio Dallemagne lasciò [[Stradella]] arrivando a Piacenza alle 09:00, dove si impossessò di un traghetto con cui iniziarono subito le operazioni di attraversamento del Po. A metà pomeriggio anche la divisione di Laharpe si trovava sulla sponda opposta, appena in tempo per fronteggiare il generale austriaco [[Anton Freiherr Lipthay de Kisfalud|Lipthay]], giunto con una divisione di fanteria e alcuni squadroni di cavalleria, e già dal 4 maggio attivo nell'occupare i ponti attorno a Pavia ed a monitorare i guadi ad est così come ordinatogli da Beaulieu, quest'ultimo non tratto in inganno dai finti tentativi di Sérurier di prendere Valenza e, anzi, accorso subito in aiuto di Lipthay assieme a 4.500 soldati di [[Joseph Philipp Freiherr von Vukassovich|Vukassovich]] lo stesso 7 maggio.<ref>{{Cita|Chandler2006|pp. 135-136|Chandler 2006|harv=s}}.</ref> Nel frattempo i francesi occuparono [[Fombio]] ed Augereau attraversò il Po a Veratto; nella notte le colonne di Beaulieu che stavano convergendo nella zona si scontrarono con le truppe francesi presso [[Codogno]] e, nella confusione, Laharpe venne ucciso per errore dai suoi stessi uomini che, rimasti senza guida, persero parte del loro fervore. Vennero salvati dal [[capo di Stato Maggiore]] di Napoleone [[Louis Alexandre Berthier]] ed altri suoi subalterni, che presero in mano la situazione sconfiggendo gli austriaci. Queste schermaglie indussero Beaulieu ad ordinare una ritirata generale su [[Lodi]], sul fiume [[Adda]], lasciando libero Bonaparte di completare il raggruppamento dell'armata d'Italia.<ref>{{Cita|Chandler2006|p. 136|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>
 
Il 9 maggio così si espresse Napoleone rivolto al ministro della guerra [[Lazare Carnot|Carnot]]:
 
{{quote|Noi abbiamo finalmente passato il [[Po]]. La seconda campagna è incominciata; [[Jean-Pierre de Beaulieu|Beaulieau]] è sconcertato; egli fa molto male i suoi calcoli, e cade sempre negli agguati che gli si tendono: vorrà forse dare battaglia; poiché quest'uomo possiede l'audacia del furore e non quella del genio: ma egli è indebolito per la mancanza dei 6.000 uomini, che furono jeri disfatti, e costretti a ripassare l'[[Adda]]; vincasi anche una volta, e l'Italia è nostra.<ref>[[Carlo Botta]], ''Supplemento alla Storia d'Italia'', p. 16</ref>}}
 
=== Svolgimento della battaglia ===
[[File:Myrbach-Battle of Lodi.jpg|thumb|left|La battaglia di Lodi in un'opera di [[Felicien de Myrbach-Rheinfeld|Myrbach-Rheinfeld]] ]]
Le avanguardie francesi arrivarono in vista di Lodi nelle prime ore della mattina del 10 maggio, quando ormai l'intero esercito austriaco era in salvo oltre l'Adda protetto da una retroguardia di 10.000 uomini agli ordini del generale [[Karl Philipp Sebottendorf]]. Questo aveva piazzato tre battaglioni e sei cannoni in posizioni che dominavano il ponte di Lodi e la strada d'accesso e altre due sezioni di tre pezzi l'una erano appostate in ogni lato della strada.<ref name=chandler137/>
 
Appena ritornato da una ricognizione in zona e impossesatosi facilmente di Lodi, Napoleone schierò 24 cannoni sulla riva sud ed inviò a monte e a valle del fiume un contingente di cavalleria al comando di [[Michel Ordener]] e [[Marc-Antoine Bonin de la Boniniere Beaumont|Marc-Antoine Beaumont]] per cercare un guado ed aggirare quindi il nemico. I [[Granatiere|granatieri]] francesi partirono all'assalto ma verso la metà del ponte vacillarono, tuttavia l'attacco venne immediatamente ripetuto con la partecipazione diretta di Masséna, Berthier, Dallemagne e [[Jean Baptiste Cervoni|Cervoni]] e stavolta l'assalto arrivò fino all'altra sponda. Un contrattacco di Sebottendorf fece quasi riprendere agli austriaci il ponte, ma gli uomini di Masséna ed Augereau stroncarono l'azione irrompendo nelle linee nemiche, investite anche dal provvidenziale arrivo dei cavalieri di Ordener che nel frattempo avevano trovato un guado.<ref name=chandler138/>
 
Sebottendorf si disimpegnò subito e si ritirò verso il grosso delle forze di Beaulieu, lasciandosi dietro 153 morti, 1.700 prigionieri e 16 cannoni. I francesi ebbero in totale 350 perdite.<ref name=chandler138/>
 
== Conseguenze ==
La vittoria che Bonaparte riportò a Lodi non poté dirsi totale, difatti Beaulieu riuscì a ritirarsi con la maggior parte delle sue truppe. Più importanti le conseguenze che registrò l'ambizione di Napoleone, che scrisse in seguito:
{{quote|Fu solo nella serata di Lodi che cominciai a ritenermi un uomo superiore e che nutrii l'ambizione di attuare grandi cose che fino a quel momento avevano trovato posto nella mia mente solo come un sogno fantastico.<ref name=chandler139>{{Cita|Chandler2006|p. 139|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>}}
 
A smorzare l'entusiasmo fu un messaggio proveniente dal [[Direttorio]] di [[Parigi]] in cui si comunicava la decisione di dividere il comando dell'armata d'Italia tra Bonaparte e [[François Christophe Kellermann|Kellermann]], in modo da assegnare al primo il compito di annientare il Papa e al secondo quello di mantenere il controllo della vallata del Po. Napoleone rispose in maniera decisa:
{{quote|Kellermann saprà comandare l'armata tanto bene quanto me perché nessuno è più convinto di me che le vittorie sono dovute al coraggio e all'audacia degli uomini; credo però che mettere insieme Kellermann e me, in Italia, significhi perdere tutto. Io non posso servire volentieri accanto a uno che si ritiene il primo generale d'Europa; credo inoltre che un cattivo generale sia sempre meglio di due buoni.<ref name=chandler139>{{Cita|Chandler2006|p. 139|Chandler 2006|harv=s}}.</ref>}}
 
Per non rischiare di ricevere le dimissioni di Bonaparte, il Direttorio gli assicurò il 21 maggio 1796 piena fiducia, e Kellermann spedì 10.000 uomini di rinforzo. Cinque giorni dopo la battaglia di Lodi, Bonaparte entrò a [[Milano]].<ref name=chandler139/>
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
<!-- ordine alfabetico per cognome, grazie! -->
*[[Carlo Botta]], ''Supplemento alla Storia d'Italia'', Nistri e Capurro, Pisa, 1825
* {{cita libro | cognome= Chandler | nome=David G. | titolo=Le campagne di Napoleone, vol. I| editore=[[Rcs MediaGroup|BUR]] | città=Milano | anno=2006 |annooriginale =1992 |edizione =9ª edizione |id= ISBN 88-17-11904-0 |cid=Chandler2006 }}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Battle of Lodi}}
 
{{portale|guerra|guerre napoleoniche|storia}}
<nowiki>[[Categoria:Battaglie della Prima coalizione|Lodi]]
[[Categoria:Storia di Lodi]]
[[Categoria:Guerre rivoluzionarie francesi|Battaglia di Lodi]]</nowiki>
 
[[an:Batalla d'o puent de Lodi]]
[[ca:Batalla de Lodi]]
[[de:Schlacht von Lodi]]
[[en:Battle of Lodi]]
[[es:Batalla del puente de Lodi]]
[[fr:Bataille du pont de Lodi]]
[[hu:Lodi csata]]
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[[ko:로디 전투]]
[[lt:Lodi mūšis]]
[[pl:Bitwa pod Lodi]]
[[ru:Битва под Лоди]]
[[sl:Bitka pri Lodiju]]
[[zh:洛迪战役]]