Masate: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Inizio di wikificazione, eliminate opionioni e commenti personali, corretta ortografia e sintassi.
Riga 32:
'''Masate''' (''Masàa'' in [[dialetto milanese]]) è un comune di 2.458 abitanti della [[provincia di Milano]].
 
==Geografia==
ÈMasate è un piccolo paese situato sulle sponde del [[canale Villoresi]] e ai confini del [[Parco Rio Vallone|Parco del Rio Vallone]], immerso nel verde della campagna ma caratterizzato dalla presenza di una crescente fascia di industrializzazione. Situato fra il Milanese e la Bergamasca, il centro ha saputo mantenere l’aspettouna gradevolecerta ditradizione unarchitettonica paesedi astampo misura d’uomolombardo, anche sesebbene negli ultimi 20 anni si èsia registrataregistrato una avanzata notevolissimal'avanzare della "cementificazione" che sta sempre più stravolgendo l'abitato e aumentando le problematiche comuni ai paesi di grandi dimensioni. L’abitato, di tradizione agricola e poi tessile, si era formato attorno all’anno Mille. Tra i vari nomi delle famiglie d’antico regime che qui ebbero feudo compaiono quelli dei Trivulzio, degli Stampa di Soncino, dei de Leyva, dei Visconti di San Giorgio.
==Storia==
Il centro abitatonucleo "storico"abitativo sorge su una piccola collinetta dove moltostoricamente tempoera fa,presente dala colturecoltura di vite,. Veniva venivainfatti prodotto un buon vino bianco decantato anche dal poeta [[Carlo Porta]]. Masate ha una tradizione agricola e poi tessile ed è documentato almeno dal [[XI secolo]].
Il paese durante il medioevo era parte del Comitato della Martesana, e quindi seguì le sorti del [[Ducato di Milano]]. Tra le famiglie d’antico regime che qui ebbero feudo compaiono i Trivulzio, gli Stampa di Soncino, i de Leyva e i Visconti di San Giorgio. Da questo paese ebbe inoltre origine la famiglia ''De Maxate'', che nel [[XVIII secolo]] abitava a [[Milano]] e che doveva avere ancora possedimenti ''in loco''.
È un piccolo paese situato sulle sponde del [[canale Villoresi]] e ai confini del [[Parco Rio Vallone|Parco del Rio Vallone]], immerso nel verde della campagna ma caratterizzato dalla presenza di una crescente fascia di industrializzazione. Situato fra il Milanese e la Bergamasca, il centro ha saputo mantenere l’aspetto gradevole di un paese a misura d’uomo, anche se negli ultimi 20 anni si è registrata una avanzata notevolissima della "cementificazione" che sta sempre più stravolgendo l'abitato e aumentando le problematiche comuni ai paesi di grandi dimensioni. L’abitato, di tradizione agricola e poi tessile, si era formato attorno all’anno Mille. Tra i vari nomi delle famiglie d’antico regime che qui ebbero feudo compaiono quelli dei Trivulzio, degli Stampa di Soncino, dei de Leyva, dei Visconti di San Giorgio.
 
==Storia=Stemma del nomecomunale===
Lo stemma del Comune di Masate evidenzia le caratteristiche prevalentemente agricole della sua terra e della sua economia. Tale aspetto è stato realizzato su due diversi piani paralleli: quello delle figure e quello del colore. Fra le figure, la farfalla cavolaia sottolinea il carattere spiccatamente agricolo della zona, mentre le tre spighe di grano segnalano la fertilità dei campi. Per quanto riguarda invece i colori, l’azzurro della prima sezione del [[tagliato]] sembrerebbe voler evidenziare la purezza e la salubrità dell’aria che un tempo si respirava in questo territorio. Il verde della seconda sezione si rifà al passato e sottolinea la ubertosità e la produttività dei campi, oggi sempre più sostiuiti da nuove zone abitative e produttive.
Il suo nome coincide con quello della famiglia De Maxate, che nel [[XVIII secolo]] abitava a [[Milano]] e che doveva avere possedimenti in questa zona.
 
==Lo stemmaEconomia==
Ai confini con il comune di Cambiago e all’interno del Parco del Rio Vallone esiste un ex inceneritore dell’[[AMSAmsa]], attivo negli anni '50 e '60 e del quale rimangono il solo basamento in cemento armato e tonnellate di ceneri altamente inquinanti e mai correttamente smaltite.
Lo stemma del Comune di Masate tende a evidenziare, con immediatezza visiva, le caratteristiche prevalentemente agricole della sua terra e della sua economia. Tale evidenziazione viene realizzata su due diversi piani paralleli: quello delle figure e quello del colore. Per quanto concerne le figure inserite nello stemma, la farfalla cavolaia sottolinea il carattere spiccatamente agricolo della zona, mentre le tre spighe di grano segnalano la fertilità dei campi che circondano il suo territorio. Per quanto riguarda invece i colori, l’azzurro della prima sezione del [[tagliato]] sembrerebbe voler evidenziare la purezza e la salubrità dell’aria che un tempo si respirava in questo territorio, mentre purtroppo ai nostri giorni il fatto di trovarsi in un’area dove la densità abitativa e produttiva è comunque elevatissima (pianura Padana) e il ricambio d’aria scarso e data anche la presenza di centrali termoelettriche (Cassano d’Adda) inceneritori di rifiuti (Trezzo d’Adda) e metropoli come Milano, unite alla presenza sul terrirotrio di discariche aperte o chiuse recentemente (Inzago, Cavenago di Brianza, Osio, Damine) e centri di trattamento o di stoccaggio di rifiuti di vario genere (Masate, Bellinzago Lombardo, Cambiago), fa si che da questo punto di vista sia oramai opportuno prendere seri provvedimenti affinché la situazione non peggiori ulteriormente fino a diventare pericolosa per la popolazione. Si segnala inoltre a tal proposito la presenza sul territorio, ai confini con il comune di Cambiago e all’ìinterno del Parco del Rio Vallone di un ex inceneritore dell’Amsa, attivo negli anni 50-60 e del quale rimangono il solo basamento in cemento armato e tonnellate di ceneri altamente inquinanti e mai correttamente smaltite. Anche il verde della seconda sezione si rifà al passato e sottolinea la ubertosità e la produttività dei campi, oggi sempre più sostiuiti da nuove zone abitative e produttive. Dal punto di vista araldico, il “tagliato” è una partizione araldica costituita da uno scudo diviso diagonalmente in due sezioni, di due diversi smalti, da una linea retta che, dall’angolo superiore sinistro dello scudo, raggiunge l’angolo inferiore destro dello stesso. Come forse è noto, la “destra” araldica corrisponde al lato sinistro di colui che guarda lo stemma, e viceversa.
 
==Luoghi di culto==
L’odierna parrocchiale di [[San Giovanni Evangelista]] è un edificio neoclassico della prima metà dell’Ottocento. Nella Cascina San Nabore, in periferia, le origini dell’oratorio dei Santi Nabore e Felice risalgono adinvece un’epocaa cheprima precede ildel [[XIII secolo]].
 
==Evoluzione demografica==
Riga 57 ⟶ 60:
==Voci correlate==
* [[Parco Rio Vallone]]
* [[AMSA]]
 
==Altri progetti==