Regni clienti di Roma in Britannia: differenze tra le versioni

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I '''regni clienti di [[Impero romano|Roma]] in [[Britannia romana|Britannia]]''' erano [[tribù]] native dell'[[isola]] che avevano scelto volontariamente di schierarsi dalla parte dei conquistatori per sopravvivere o trovare protezione contro l'ostilità delle altre tribù. A volte, i [[Roma antica|romani]] istituirono questi [[monarchia|regni]] per ragioni strategiche e [[politica|politiche]].
 
Gli inizi di questo sistema possono essere fatti risalire al tempo di [[Gaio Giulio Cesare]], che rimise sul trono dei [[Trinovanti]] [[Mandubracio]], che era stato spodestato da [[Cassivellauno]] e che poi aiutò il [[Generale (storia romana)|generale]] nella sua [[spedizioni cesariane in Britannia|seconda invasione]] della [[Antica Britannia|Britannia]] ([[54 a.C.]]). Questo sistema fu poi sviluppato nei 100 [[anno|anni]] successivi, soprattutto al [[tempo]] di [[Ottaviano Augusto]] e della [[conquista romana della Britannia]], voluta nel [[43]] d.C. dall'[[imperatori romani|imperatore]] [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]]. I re clienti adottarono [[nome proprio|nomi]] e titoli [[romanizzazione (storia)|romanizzati]], anche se l'influenza romana portò al loro uso anche da parte di [[monarchia|sovrani]] non clienti dei conquistatori.
 
==Regni clienti==
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'''Ubicazione''': grossomodo odierni [[Hampshire]] e [[Sussex]] occidentale (con capitali [[Silchester]], la romana [[Calleva Atrebatum]], e [[Chichester, West Sussex|Chichester]], la romana [[Noviomagus Reginorum]]).
 
Dopo la sconfitta degli [[Atrebati]] della [[Gallia Belgica]], Cesare impiegò il loro re, [[Commio]], nella [[spedizioni cesariane in Britannia|prima invasione della Britannia]] ([[55 a.C.]]), che però fallì. Cesare lasciò poi Commio come re cliente in Britannia, dandogli inoltre il dominio sulla [[tribù]] [[celti|celtica]] continentale dei [[Morini (popolo)|Morini]]. Rimasto fedele al tempo della seconda ivasione dell'[[isola]], secondo il ''[[De bello Gallico]]'' di Cesare in seguito cospirò contro i Romani. Avrebbe regnato fino al [[20 a.C.]], anche se potrebbe essere esistito un secondo re di [[nome]] [[Commio]]. A lui successero uno dopo l'altro i tre figli. Il primo fu [[Tincomaro]] [[25 a.C.|25]]/[[20 a.C.]]-[[7]]/[[8]] d.C., che fu più fedele del padre ai Romani. Nelle sue [[moneta|monete]] compare il titolo di ''[[rex]]'', e ciò implica lo status di sovrano cliente di [[Impero romano|Roma]]. Fu espulso nel 7/8 d.C., rifugiandosi presso i Romani. L'[[imperatori romani|imperatore]] [[Ottaviano Augusto|Augusto]] riconobbe il fratello di Tincomaro, [[Eppillo]], che forse aveva partecipato alla detronizzazione di Tincomaro. Ad Eppillo successe poi il [[fratello]] [[Verica]], che regnò da Silchester. Durante il suo regno, gli [[Atrebati]] si trovarono pressati da [[est]] dai [[Catuvellauni]]. Dopo 15 anni di [[guerra]], attorno al [[40]] [[Carataco]] dei Catuvellauni conquistò tutto il territorio atrebate. Verica fuggì presso i Romani, fornendo così all'[[imperatore]] [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]] il pretesto per [[invasione romana della Britannia|invadere la Britannia]] nel [[43]] e rimettere Verica sul trono.
 
Dopo la conquista romana, [[Cogidubno]] regnò su quello che era stato il territorio degli Atrebati. Il suo [[popolo]] fu conosciuto col nome di [[Regnensi]] (o Regni). [[Cogidubno]] fu un fedelissimo di [[Roma Antica|Roma]] e dopo la sua [[morte]] (forse negli anni Settanta del [[I secolo]]) il regno entrò a far parte della [[provincia romana]] della [[Britannia romana|Britannia]].