Metilde Viscontini Dembowski: differenze tra le versioni
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|Epoca = XIX secolo
|Nazionalità = italiana
|PostNazionalità = , una patriota affiliata alla ''[[
|Immagine = Matilde Viscontini Dembowski.jpg
|DimImmagine = 200
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Credendo che lei lo respingesse ritenendolo un comune seduttore, s'impose di non approfittare dei favori che alcune note donne galanti era ben disposte ad accordargli, come la contessa Luigia Cassera o la celebre cantante [[Elena Viganò]].<ref>Stendhal, ''Ricordi d'egostismo'', 1997, p. 442.</ref> Dal [[3 giugno|3]] al [[10 giugno]] [[1819]] Stendhal fu a Volterra, dove «Métilde» si era recata per vedere i figli, che studiavano nel collegio San Michele. Venne invitato ad andarsene, perché la sua presenza poteva comprometterla. Le strappò la promessa di vederla a Firenze e qui l'attese inutilmente. Passato a Bologna, Stendhal, avuta notizia della morte del padre, era stato costretto a raggiungere la Francia, e ritornò a Milano il [[22 ottobre]], ricevendo una fredda accoglienza da Metilde. Nacque allora in lui l'idea di scrivere ''De l'amour''.
=== «Maestra giardiniera» ===
«Giardiniera», ossia, nel linguaggio delle società segrete, affiliata alla
Morì nel 1825, a soli 35 anni,<ref>http://www.literary.it/dati/literary/torcellan/la_dolorosa_storia_del_sovversiv.html</ref> di [[Tabe dorsale|tabe]] in casa della cugina Francesca Milesi. [[Alexandre-Philippe Andryane]], anch'egli implicato nei processi del 1821 e imprigionato allo [[Spielberg]], la ricorda nei suoi ''Mémoires d'un prisonnier d'État'', pubblicati nel [[1837]].
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