Bill Evans: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 15 settembre
|AnnoMorte = 1980
|Attività = pianista
|Epoca = 1900
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== Vicende personali ==
La musica di Bill Evans fu fortemente influenzata dagli accadimenti personali che lo indussero da una parte alla gioia suprema e dall'altra al dolore incessante causa del suo carattere ipersensibile e a causa di numerosi eventi negativi che si sono avvicendati in modo vorticoso intorno alla sua figura di artista di notevole pathos, espressività e sensibilità.
William John Evans nacque il [[16 agosto]] del [[1929]] da un [[galles|gallese]] emigrato negli States, Harry, e da Siroka, di origine russa, della [[chiesa ortodossa]], in una piccola città dello stato del [[New Jersey]], [[Plainfield (New Jersey)|Plainfield]]. Il fratello più grande, Harry (junior), aveva lo stesso nome del padre. La madre Siroka era grande amante della [[musica classica]] ed era una discreta [[pianista]]; fu lei molto probabilmente ad infondere nei figli, e soprattutto in Bill, la passione per la musica. Bill quindi cresce tra il suono delle [[musica popolare|canzoni popolari]] del [[Galles]] e quelle della [[chiesa ortodossa]] russa.
I genitori fecero impartire loro lezioni: di [[pianoforte|piano]] al fratello Harry, di [[violino]] al giovane Bill di appena sei anni, e in seguito, a tredici anni, di [[flauto traverso|flauto]].
Bill assisteva spesso alle lezioni di [[pianoforte]] impartite al fratello Harry, e quasi per caso, per gioco, trovava facile e divertente ripetere ciò che aveva ascoltato. Fu così che ben presto si dedicò a riprodurre sul [[pianoforte]] quei colori, quei suoni, quel tocco e quella dinamica che aveva sperimentato sugli altri strumenti.
Bill conobbe già nella sua gioventù la vera autodisciplina nello studio ininterrotto delle musiche della tradizione classica, da [[Debussy]] a [[Gustav Mahler|Mahler]] a [[Igor Stravinskij|Stravinskij]] dedicando ore al giorno nello studio di questo strumento, il [[pianoforte]], conosciuto quasi per caso. Ma, come dirà nelle sue interviste, si sforzava di suonare ogni cosa con sentimento, con pathos ed espressività, utilizzando il [[pianoforte]] come un potente mezzo di espressione,la musica come un altro linguaggio, un linguaggio fatto di sentimenti e sensazioni.
Bill, crescendo, diventerà un giovane dotato di gradevole presenza, alto e con belle mani.
Successivamente però negli anni della [[guerra fredda]] cominciò a fare uso di stupefacenti illudendosi di poter meglio
In tutta la sua vita fece dello studio classico (sei ore al giorno) il suo bagaglio musicale prediligendo autori come [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Frédéric Chopin|Chopin]], [[Debussy]], [[Maurice Ravel|Ravel]], eseguendo spesso concerti con interpretazioni eccellenti e mature. All'inizio degli [[anni 1950|anni cinquanta]] il fratello
In effetti la scoperta del jazz avviene
Il
Frequentò il [[Southeastern Louisiana College]] dove si laureò nel [[1950]] ed entrò nella band di Herbie Fields. Dal [[1951|'51]] al [[1954|'54]] svolse il servizio militare, durante il quale suonò il [[flauto traverso|flauto]] in una delle bande.
Nella sua vita ebbe due compagne: Elaine e Nenette, ma fu costretto a sacrificare la vita affettiva per la carriera musicale. La sua vita fu costellata da numerosi lutti come attesta anche il suo disco ''You must believe in spring'' dedicato al tema della morte, in cui ogni singolo brano rievoca questo concetto così oscuro. Nel [[1971]] infatti aveva perso la compagna Elaine, morta suicida nella linea della metro newyorkese, poi il padre Harry, alcolizzato da tempo e ormai distrutto dall'alcol, e nel [[1979]] perde il caro fratello Harry (all'età di 52 anni) per suicidio. Bisogna ricordare che, molti anni prima, ([[1961]]) il giovane [[contrabbassista]] [[Scott LaFaro]] aveva già perso la vita in un tragico incidente stradale, fermando inesorabilmente il suo nuovo linguaggio musicale ''in fieri''.
La [[droga]] si impadronì allora di Evans segnandolo fortemente fino alla sua morte. Per Bill, il fratello Harry era un punto di riferimento e morirà appena un anno dopo il suo suicidio nel [[1979]], in preda alla depressione.
== Vicende artistiche ==
Dopo alcune sporadiche collaborazioni, nel [[1956]] [[George Russell]] lo convoca per la registrazione di alcuni pezzi dandogli la possibilità di improvvisare i suoi primi assolo e Bill con il suo bagaglio classico unito alla sua familiarizzazione con i "boppers" ed il [[cool jazz]] non può che sentirsi a suo agio dando dimostrazione delle sue idee in nascere.
Dal [[1951]] al [[1954]] era sotto le armi a [[Chicago]]. Da [[Chicago]] decide poi di trasferirsi a [[New York]] nel [[1955]] deciso ad intraprendere la carriera di musicista professionista. In questo periodo conosce [[Tony Scott (musicista)|Tony Scott]], un già affermato [[sassofonista]] e comincia a suonare con gli altri musicisti. È del [[1955]] la prima incisione professionale non da leader, al fianco della cantante [[Lucy Reed]], in cui fa già la sua comparsa il capolavoro "Waltz for Debby". Nel [[1956]] invece conosce il [[pianista]] [[George Russell]] ed entra nella sua cerchia approfondendo il suo nuovo sistema della Lidia cromatica.
Nel [[1956]] finalmente la prima incisione professionale da leader con ''New Jazz Conceptions'', col suo trio. Tale lavoro profuma ancora delle influenze di grandi jazzisti come [[Lennie Tristano]], di cui qui se ne avverte quasi la presenza, e di [[Bud Powell]], esponendo un suo aspetto bop che non ritroveremo più nei lavori futuri se non in colori molto più sfumati. Fu un grande successo, la critica lo accolse con enfasi, anche se vendette poche centinaia di copie.
E dopo l'incisione di ''New Jazz Conceptions'', il suo primo lavoro in trio con [[Teddy Kotick]] al [[contrabbasso]] e [[Paul Motian]] alla [[batteria (musica)|batteria]], avvenne la sua consacrazione quando fu convocato alla corte di [[Miles Davis]] nella scrittura di [[Kind of Blue]] alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] registrando uno dei migliori album mai incisi nella storia della musica afro-americana. Anche il "divino" che s'era circondato di eccellenti musicisti neri rimase estasiato dinanzi alle invenzioni sonore del pianista bianco che entrò di diritto a corte divenendo anzi il perno principale su cui ruotò l'intero album. L'impressionista degli 88 tasti ci consegna l'approccio [[musica modale|modale]].
Infatti Evans si trovà nel contesto giusto per operare una sorta di rivoluzione nel pianismo [[jazz]] introducendo nell'armonia, fino ad allora [[armonia tonale|tonale]], astrazioni tonali e modalizzazioni, impressionismi tipici di un pianismo [[debussy|debussyano]] e [[Maurice Ravel|raveliano]], decontestualizzati dalla loro propria sede e reinseriti in un contesto nuovo. In tal modo Evans non può considerarsi l'inventore dei moderni [[voicing (jazz)|voicings jazzistici]] e [[accordi musicali|accordi]], ma se mai il pioniere di questi. Oramai noto, lascia [[Miles Davis|Davis]] e istituisce quella che sarebbe stata giudicata la sua migliore formazione in trio con [[Scott LaFaro]] al [[contrabbasso]] e sempre [[Paul Motian|Motian]] alla [[batteria (musica)|batteria]] e attraverso la quale comincia ad inventare il suo [[jazz]] col suo tocco di rara bellezza ed una preparazione straordinaria, sempre chino sullo strumento ed i capelli lisci brillantinati ed il volto impallidito.
Con [[Scott LaFaro]], la storia della musica [[jazz]] raggiunge la raffinatezza nella massima sinergia nonostante la magnifica esuberanza del giovane [[contrabbassista]] prediligendo un suono caldo e suadente alla stucchevolezza del virtuosismo. Con [[Paul Motian]] alla [[batteria (musica)|batteria]] il [[jazz]] del trio Evans raggiunge sfere espressive mancanti fino a quel momento: colto, ricercato ma anche un [[jazz]] con gocce di tenera allegria come dimostrano alcune incisioni.
Come non ricordare i capolavori in trio del [[1961]] ''[[Sunday at Village Vanguard]]'', ''Explorations'' e ''[[Waltz for Debby]]''. Sta di fatto che la magia di questo momento di "interplay" verrà rotta per sempre da un tragico incidente che colpì il giovane [[Scott LaFaro]] nell'estate del [[1961]].
Ricordiamo anche altre registrazioni: quelle degli [[anni 1970|anni settanta]] in duo con [[Tony Bennett]], ''Portrait in jazz'' del [[1959]], i ''Paris concert'' del [[1979]] e il favoloso ''You must believe in spring'' del [[1977]] con un eccezionale [[Eddie Gomez]] al [[contrabbasso]].
[[Enrico Pieranunzi]], [[pianista]] italiano di fama internazionale e autore di una biografia di Evans scrive: ''"le sonorità morbide e risonanti, sempre conseguenti al carattere della narrazione in musica che egli sta improvvisando, senza mai ricercare uno scopo meramente decorativo o narcisistico"''.
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== Discografia essenziale e premi==
Vincitore del premio della critica della rivista [[Down Beat]] per ben cinque volte. Vinse cinque [[Grammy Award]] con:
▲* [[:en:Conversations with Myself|Conversations with Myself]]([[1963]])
* Bill Evans at the Montreaux Jazz Festival ([[1968]])
* Alone ([[1970]])
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Altri album degni di nota:
* New Jazz Conceptions ([[1956]])
* Portrait in Jazz ([[1959]])
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* Bill Evans Trio at Shelly's Manne-Hole ([[1963]])
* Trio '64 ([[1963]])
*
* [[Stan Getz]] and Bill Evans ([[1964]])
* Bill Evans at Town Hall ([[1966]])
* Further Conversations with Myself
* Autumn Leaves ([[1969]])
* You're Gonna Hear from Me ([[1969]])
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* Since We Met ([[1974]])
* Re: Person I Knew ([[1974]])
* Intuition ([[1974]])
* Alone Again ([[1975]])
* [[Quintessence (Bill Evans)|Quintessence]] ([[1976]])
* The Paris Concert ([[1976]])
* I Will Say Goodbye ([[1977]])
* You Must Believe in Spring ([[1977]])
* Affinity ([[1978]])
* We Will Meet Again ([[1979]])
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Sono da segnalare anche le sue versioni di brani di altri pianisti-compositori da lui eseguite: [[Earl Zindars]], [[Michel Legrand]], [[Denny Zetlin]] con:
"Quiet Now", "Elsa",
Inoltre Evans non fu solo un eccellente esecutore, ma anche un raffinato e complesso compositore. Si ricordano alcuni suoi brani:
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://www.
▲*{{en}} [http://www.billevans.nl Bill Evans: Time Remembered]
{{Premio Grammy alla carriera}}
{{Portale|biografie|jazz}}
[[Categoria:Pianisti jazz
[[Categoria:Vincitori di Grammy
{{Link AdQ|de}}
[[be:Біл Эванс]]
[[cs:Bill Evans]]
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