Langobardia Minor: differenze tra le versioni

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Alla caduta di [[Desiderio (re)|Desiderio]] per opera di [[Carlo Magno]], nel [[774]], anche il [[Ducato di Spoleto]] cadde immediatamente in mano franca. Non si conosce il destino dell'ultimo duca longobardo, [[Ildebrando di Spoleto|Ildebrando]]; l'entità statale sopravvisse ancora per secoli, ma il trono ducale divenne esclusiva di stirpi [[Franchi|franche]]. Il ducato entrò progressivamente sempre di più nell'orbita dello [[Stato Pontificio]], nel quale entrò definitivamente a far parte nel [[1230]].
 
In quello stesso [[774]], invece, il [[ducato di Benevento|duca di Benevento]] [[Arechi II]] progettò un colpo di mano per impossessarsi del titolo regale, del quale si era insignito lo stesso Carlo Magno (si era proclamato ''Gratia Dei rex Francorum et Langobardorum''). L'ipotesi tuttavia non prese corpo, a causa dei rischi di ritorsione da parte dei [[Franchi]] che Arechi non avrebbe potuto fronteggiare. A parziale ricompensa, sempre nel [[774]], ottenne da Desiderio la promozione del proprio dominio da ducato a principato. La rinuncia al trono di [[Pavia]] non evitò in ogni caso un intervento franco nella Langobardia Minor: Carlo Magno pose l'assedio a [[Salerno]] ([[787]]), obbligando Benevento a fare atto di sottomissione. Il regno di Arechi si distinse per il fervore urbanistico della capitale, soprannominata ''Ticinum geminum'' ("Pavia gemella"): il duca espanse la vecchia città romana. edRealizzò eresseun unanuovo nuovasistema reggiadifensivo a Salerno che includeva la torre semaforica bizantina, in seguito denominata (il ''[[Castello di Arechi]]''), in un sistema di cinta murarie che inclusescendeva lungo i lati della città cingendola in un abbraccio difensivo quasi inespugnabile. Contemporaneamente fece edificare la [[Basilica di Santa Sofia (Benevento)|basilica di Santa Sofia]] che sfrutto per il suo programma di legittimazione del potere facendovi traslare molte reliquie.
 
Nel [[787]] il nuovo principe [[Grimoaldo III di Benevento|Grimoaldo III]], appena subentrato al padre Arechi, respinse e uccise in battaglia il figlio di [[Desiderio (re)|Desiderio]], [[Adelchi (principe)|Adelchi]], che era sbarcato in [[Calabria]] con l'obiettivo di riconquistare il regno perduto. I rapporti con i [[Franchi]], in quelle fasi convluse, furono mutevoli: se alcuni contingenti transalpini aveva offerto sostegno a Grimoaldo nella lotta contro Adelchi, l'impegno del principato a sud fornì l'opportunità di vari attacchi condotti a nord. La città di [[Chieti]] finì così annessa al [[ducato di Spoleto]], ormai stabilmente in mani franche. La sottomissione all'impero franco divenne nel tempo sempre più solo formale, di pari passo con il progressivo indebolimento del potere centrale con i successori di [[Carlo Magno]].