Antonio Gramsci: differenze tra le versioni

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Quell'esperienza dimostrò tanto la mancanza di una strategia dei dirigenti socialisti quanto l'impreparazione degli stessi operai a iniziative rivoluzionarie, per le quali occorrevano organizzazione e disciplina. In previsione del prossimo XVII Congresso del Partito socialista, Gramsci scrisse<ref>Ordine Nuovo, 4 dicembre 1920, in ''Scritti politici'', II, p. 172</ref> che «la costituzione del Partito comunista crea le condizioni per intensificare e approfondire l'opera nostra: liberati dal peso morto degli scettici, dei chiacchieroni, degli irresponsabili, liberati dall'assillo di dover continuamente, nel seno del Partito, lottare contro i riformisti e gli opportunisti, di dover sventare le loro insidie, di dover analizzare e criticare i loro atteggiamenti equivoci e la loro fraseologia pseudo-rivoluzionaria, noi potremo dedicarci interamente al lavoro positivo, all'espansione del nostro programma di rinnovamento, di organizzazione, di risveglio delle coscienze e delle volontà».
 
Nell'ottobre 1920 si riunì a Milano il gruppo favorevole alla costituzione di un partito comunista e Gramsci, [[NicolaAmadeo BombacciBordiga]], [[AmadeoLuigi BordigaRepossi]], [[Bruno Fortichiari]], Gramsci, [[FrancescoNicola MisianoBombacci]], [[LuigiFrancesco RepossiMisiano]] e [[Umberto Terracini]] costituirono il ''Comitato provvisorio della frazione comunista del Partito Socialista''.
 
=== La fondazione del Partito comunista ===