Fondo comune di investimento: differenze tra le versioni
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*'''fondi ad accumulazione dei proventi''', in cui i guadagni rimangono all'interno del fondo e il sottoscrittore li realizza (cioè li trasforma in denaro contante) al momento della vendita delle quote.
Un’ulteriore distinzione, individua dal Reg. del Ministero del Tesoro n. 228/99, deve essere fatta tra fondi chiusi e fondi aperti:
*i '''fondi chiusi''' sono caratterizzati da un numero di quote predeterminato ed invariabile nel tempo. L’ammontare minimo di ogni singola quota è in genere elevato, in quanto si tratta di investimenti con un livello di rischio spesso elevato. Il capitale conferito può essere riscattato soltanto al termine della vita del fondo, che solitamente è di 10 anni;
*i '''fondi aperti''' sono caratterizzati dalla variabilità del patrimonio (che può quindi di giorno in giorno aumentare o diminuire in funzione delle nuove sottoscrizioni o delle domande di rimborso delle quote in circolazione) e rappresentano la forma più diffusa di fondo.
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*possibilità di essere negoziati durante tutta la giornata di contrattazione come un normale titolo azionario.
==La classificazione Assogestioni==
'''Assogestioni''', l'associazione di categoria delle Società di Gestione, ha elaborato una specifica classificazione con l’obiettivo di rendere trasparenti le caratteristiche principali del fondo e i principali fattori che impattano sulla rischiosità.
Il sistema di classificazione dei fondi di diritto italiano in vigore dal 1° luglio 2003 prevede 42 categorie e cinque macro categorie: Azionari, Bilanciati, Obbligazionari, Liquidità, Flessibili.
Ogni macro categoria è caratterizzata da una percentuale minima e massima di investimento azionario. Inoltre, sono state definite le seguenti regole:
*i '''fondi di liquidità''' e i '''fondi obbligazionari''' non possono investire in azioni (con l’eccezione dei fondi obbligazionari misti che possono investire da 0% al 20% del portafoglio in azioni).
*i '''fondi bilanciati''' investono in azioni per importi che vanno dal 10% al 90% del portafoglio
*i '''fondi azionari''' investono almeno il 70% del proprio portafoglio in azioni
*i '''fondi flessibili''' non hanno vincoli di asset allocation azionaria, cioè possono decidere di investire in azioni dallo 0% al 100%.
==Chi gestisce i fondi==
I fondi comuni sono gestiti dalle '''Società di Gestione del Risparmio''' (SGR), che si occupano della promozione, istituzione e gestione di fondi comuni di investimento.
Le SGR fanno solitamente parte di un gruppo bancario o assicurativo e devono avere per legge la forma giuridica di Società per Azioni e capitale sociale superiore a 1 milione di Euro.
Le SGR hanno inoltre nei confronti degli investitori l’obbligo ad operare con diligenza, correttezza e trasparenza riducendo il rischio di conflitti di interesse.
Rispetto alla gestione del risparmio "fai-da-te", l'obiettivo della Società di Gestione è quello di costruire portafogli per i fondi utilizzando specifiche leve gestionali:
*definizione dell’'''''asset allocation strategica''''', cioè ripartizione del patrimonio fra diverse tipologie di titoli, aree geografiche e settori merceologici sulla base dei rendimenti attesi, del rischio e delle correlazioni tra le diverse asset class. Questa attività è vincolata dal regolamento del fondo: un fondo azionario Italia non potrà scegliere di puntare sul mercato americano, anche se il gestore ritiene che possa avere buone prospettive di crescita;
*definizione dell’'''''asset allocation tattica'''': si tratta di aggiustamenti dell’asset allocation strategica di breve periodo, dettati da esigenze di mercato;
*'''''stock picking''''': scelta dei titoli, all'interno delle diverse aree di investimento, da acquistare o vendere, sulla base dell'analisi fondamentale e dell'analisi tecnica. Nel caso dei fondi specializzati è questa l'attività determinante ai fini della performance;
*'''''market timing''''': scelta del momento migliore per l'acquisto o la vendita dei titoli, cercando di anticipare i cambiamenti e di modificare il peso del portafoglio complessivamente destinato ad un certo mercato, in modo da ridurlo prima della diminuzione dei prezzi ed aumentarlo prima della loro crescita.
Oltre alla SGR hanno un ruolo rilevante:
*la '''Banca depositaria''', l’intermediario che materialmente custodisce titoli e il denaro del fondo e, di conseguenza, dei risparmiatori. La Banca depositaria, inoltre, verifica la legittimità delle operazioni disposte dalla SGR.
*il '''collocatore''', cioè il soggetto che si occupa di "vendere" le quote del fondo presso i risparmiatori, solitamente una Banca o una Società di iNtermediazione Mobiliare (SIM).
Vigilano sui fondi:
*la '''Consob''' (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) che vigila sulla correttezza dell'operato della SGR e dei soggetti incaricati del collocamento. Alla Consob, inoltre, è demandato il compito dell'approvazione dei "prospetti informativi" che devono essere consegnati ai risparmiatori interessati a sottoscrivere un fondo.
*la '''Banca d'Italia''', che autorizza, sentita la Consob, l'attività alle SGR; approva il Regolamento di Gestione dei fondi comuni e vigila sull'operato delle Banche depositarie.
==Il prospetto informativo e il Regolamento del fondo==
Il '''prospetto informativo''' è il documento che la Società di Gestione deve obbligatoriamente redigere e consegnare a chi intende sottoscrivere un fondo. L'uniformità di struttura che la Consob prevede per la redazione di questa modulistica da parte delle Società di Gestione rende agevole il confronto fra i diversi prodotti presenti sul mercato.
Il prospetto si compone:
*una '''Parte Prima''', che fornisce sintetiche informazioni sulla natura giuridica del fondo e sulle funzioni della banca depositaria e dei soggetti collocatori, i dati relativi alle caratteristiche del fondo e alle modalità di partecipazione. Vengono descritti, ad esempio: l’obiettivo d’investimento, la strategia di gestione, i rischi associati all’investimento, i costi, il benchmark, le modalità di sottoscrizione e rimborso, l'informativa sul regime fiscale.
*una '''Parte Seconda''', che presenta il confronto tra i rendimenti storici del fondo e del benchmark su diversi periodi.
*una '''Parte Terza''', ovvero il Modulo di Sottoscrizione.
Il '''Regolamento''' del fondo è un documento redatto autonomamente dalla SGR che definisce i rapporti tra i partecipanti al fondo e le sue controparti. In pratica è il documento in cui vengono fissati concretamente i contorni dell'attività di gestione e definiti gli spazi operativi a disposizione del gestore per le scelte d'investimento.
Alcune delle informazioni detenute nel Regolamento sono:
*le modalità di partecipazione al fondo, e i destinatari delle quote
*gli organi competenti per la scelta degli investimenti
*il tipo di strumenti finanziari e di altri valori in cui è possibile investire il patrimonio del fondo
*i criteri relativi alla determinazione dei proventi e dei risultati della gestione
*le spese a carico del fondo e quelle a carico della SGR
*le modalità di pubblicità del valore delle quote.
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