Tim Duncan: differenze tra le versioni

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L'anno seguente i San Antonio Spurs mettono insieme una squadra in grado di puntare in alto, contando soprattutto sui due lunghi Duncan e [[David Robinson]], mirando a interrompere il dominio dei Chicago Bulls, da quell'anno privi di Michal Jordan. Duncan conduce i [[San Antonio Spurs]] al titolo NBA sconfiggendo i [[New York Knicks]] in 5 sfide, e si aggiudica anche il premio di [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] delle finali. Le sue prestazioni, nonostante un solo anno di carriera alle spalle, sono di livello altissimo: segna con ottime percentuali (51.1%) e in abbondanza, cattura molti rimbalzi. In 17 partite di playoff riesce a realizzare ben 10 doppie doppie. Di particolare rilevanza poi le partite contro New York <ref>http://www.nba.com/playerfile/tim_duncan/bio.html</ref>: 27 punti, 14 rimbalzi, 2.2 stoppate in 45.8 minuti di media a gara. [[File:Duncan_Cropped.jpg|200px|thumb|left|Un giovane Duncan al tiro libero]]
==== Consacrazione assoluta e dinastia texana ====
Nell'annata [[stagione NBA 2001-02|2001-02]] viene nominato [[NBA Most Valuable Player Award|MVP]] della stagione, premio che vince anche nella stagione seguente, in cui guida per la seconda volta San Antonio al titolo NBA. Per giungere al secondo anello gli Spurs hanno la meglio sui [[New Jersey Nets]] di [[Jason Kidd]] per 4-2. Alle critiche di quei pochi che lo accusavano di vincere solo grazie all'aiuto di [[David Robinson]], Duncan risponde da vero leader, giocando quasi alla perfezione, e collezionando prestazioni ''monstremonster'': in gara 6 mette a referto ben 21 punti, 20 rimbalzi, 10 assist e 8 stoppate (record delle finali eguagliato), sfiorando una storica "quadrupla doppia". Al termine delle finali le sue medie conteranno 24,2 punti, 17,0 rimbalzi, 5,3 assist e 5,3 stoppate (record), che gli varranno un altro titolo di MVP.
 
L'anno seguente Tim e i suoi compagni non riescono a ripetersi, fermati nel loro cammino dai [[Los Angeles Lakers]] del duo Shaq-Kobe. I losangelini in gialloviola eliminano San Antonio per 4-2, ma verranno a loro volta fermati in finale dagli agguerritissimi [[Detroit Pistons]] di [[Chauncey Billups]] e coach [[Larry Brown]].