Laura D'Oriano: differenze tra le versioni
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Non solo: la D’Oriano soffriva anche per le condizioni di lavoro precarie e pertanto convinse il marito a trasferirsi a [[Nizza]], dove tra l’altro avevano traslocato anche i genitori di lei.
Tuttavia il peso ingombrante della gestione familiare divenne insostenibile: nel [[1935]], in una notte di [[primavera]] e di nascosto, la D’Oriano lasciò la casa coniugale. Non avrebbe mai più rivisto le figlie. A quel punto Fraunholz, disperato e furibondo per la scelta della moglie, altro non poté che tornare nella natia [[Svizzera]], a [[Bottighofen]], il paese in cui era cresciuto.
Nel [[1938]] la D’Oriano si recò di nuovo a [[Parigi]] in cerca di [[lavoro]], sperando di guadagnare abbastanza [[soldi]] anche per continuare le lezioni di [[canto (musica)|canto]]. Riuscì a trovare un posto come [[rappresentante]] di [[cappello (abbigliamento)|cappelli]] da donna e come [[dattilografia|dattilografa]] presso un’azienda edile. Tuttavia la situazione si fece comunque difficile visto l’avvicinarsi della [[guerra]]: di denaro ne girava poco, inoltre la D’Oriano, essendo cittadina straniera, cominciava ad avere problemi con i [[permesso di soggiorno|permessi di soggiorno]].
Arrivò infatti il [[10 giugno]] [[1940]], data in cui [[Benito Mussolini|Mussolini]] dichiarò guerra alla [[Francia]] che ben presto si arrese sia alla [[Germania]] sia all’[[Italia]] spaccando il paese in due: controllata dai [[nazisti]] a [[nord]] e dal [[governo di Vichy]] del maresciallo [[Philippe Pétain]] a sud.
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