Magical Mystery Tour (album): differenze tra le versioni

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[[File:Los Angeles Pollution.jpg|thumb|left|350px|Come nel primo verso del brano, Los Angeles immersa nella nebbia, vista dalle colline di Hollywood]]
 
''Blue Jay Way'' era l’indirizzo di una villa di Hollywood, sopra il Sunset Boulevard, dove aveva trovato alloggio George Harrison appena giunto a Los Angeles assieme a [[Pattie Boyd]] e [[Neil Aspinall]]. I tre avevano appuntamento con [[Derek Taylor]], ex capo ufficio stampa dei Beatles e al momento immerso nel mondo musicale californiano; e poiché Taylor aveva telefonato di essere in forte ritardo, George si avvicinò all’organo Hammond che si trovava nella stanza e compose una canzone il cui testo parlava appunto della situazione contingente. Harrison gioca con l’invocazione ''“don’t be long”'' (''“non fare tardi”'' ) che nell’inglese parlato può anche suonare ''“don’t belong”'' (''“non appartenere”'' [al mondo delle convenzioni]). Qualcuno ha voluto interpretare il verso ''“And my friends have lost their way”'' (''“E i miei amici hanno smarrito la strada”'') come il rimpianto per una generazione che aveva perduto le coordinate<ref>Steve Turner, ''La storia dietro ogni canzone dei Beatles'', Tarab, Firenze 1997, pagg. 152-3.</ref>. Ascoltando al contrario le parole: ''<<Please don't be long
 
Il 6 settembre fu inciso un primo nastro con la base ritmica e una linea di [[organo Hammond]] suonato da George. Il giorno dopo, la seduta notturna iniziata alle 7 di sera e proseguita fino a oltre le 3 di mattina vide il gruppo concentrato solo su ''Blue Jay Way'' che – con il forte coinvolgimento di George – fu trattata con svariati effetti sonori, caricata di ADT<ref>L’ADT (''Automatic Double Tracking'' o anche ''Artificial DT'') è una tecnica di incisione che consiste nel raddoppiare la traccia registrata e quindi sovrapporre le due tracce con uno sfasamento di un quinto di secondo. ''Cfr.'' Ian MacDonald, ''The Beatles. L'opera completa'', Mondadori, Milano 1994, pag. 471.</ref> e arricchita di nastri strumentali e corali montati e fatti scorrere alla rovescia. Dopo un mese, il nastro numero tre ottenuto il 7 settembre venne rifinito aggiungendovi le svraincisioni di tamburello e di violoncello.