Moti di Reggio: differenze tra le versioni

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[[File:Ciccio franco.jpg|thumb|200px|[[Ciccio Franco]]]]
{{Vedi anche|Cronologia dei Fatti di Reggio}}
Inizialmente il malcontento popolare fu trasversale a livello politico (ad esclusione del [[Partito Comunista Italiano]], subito dissociatosi), ma in una seconda fase i movimenti di destra, ed in particolare il [[Movimento Sociale Italiano]], assunsero un ruolo di primo piano. Il sindacalista della CISNAL [[Ciccio Franco]], esponente [[Movimento Sociale Italiano|missino]], rilanciò il motto ''«[[boia chi molla]]!»'' di [[Gabriele d'Annunzio|dannunziana]] memoria e ne fece uno slogan per cavalcare la tigre della protesta dei reggini per opporsi alla scelta di Catanzaro come capoluogo, indirizzandola in senso antistatale e neofascista. Il [[13 luglio]] fu proclamato lo sciopero che ebbe scarsa adesione a seguito della improvvisa defezione della [[CGIL]] che dichiarò la propria ''"indisponibilità per battaglie di tipo campanilistico"''<ref>Adalberto Baldoni, "Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della libertà", Edizioni Vallecchi, 2009, Firenze, pag. 140</ref>. Al contempo prendono le distanze dai manifestanti anche il [[PCI]] e il [[PSI]]. Il [[14 luglio|giorno seguente]] fu proclamato un nuovo sciopero cui partecipò circa un migliaio di persone che percorse corso Garibaldi fino a piazza Italia dove il sindaco [[Pietro Battaglia]], affiancato dal consigliere provinciale del [[MSI]] [[Fortunato Aloi]], tenne un comizio.<ref>Adalberto Baldoni, "Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della libertà", Edizioni Vallecchi, 2009, Firenze, pag. 140</ref> In serata furono occupate la stazione ferroviaria di Reggio e di Villa san Giovanni finché non furono sgombrate da un duro intervento delle forze dell'ordine che arrestarono numerosi manifestanti. Si contarono circa quaranta feriti. Il [[15 luglio]] furono assaltate le sedi del PCI e del PSI, partiti che si erano sfilati dalla protesta. Nel reprimere la protesta la polizia aprì anche il fuoco uccidendo il 18 luglio il ferroviere Bruno Labate iscritto alla [[CGIL]].
 
===Il Comitato d'azione===