Operazione Urano: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 358:
Nella tarda serata del 19 novembre il generale von Weichs, comandante del Gruppo d'armate B, aveva avvertito finalmente il generale Paulus della difficile situazione sul Don e del crollo dei rumeni; a causa dei questi inattesi sviluppi quindi la 6ª Armata doveva sospendere subito ogni attacco a Stalingrado e disimpegnare forze mobili da inviare a ovest del fiume per coprirsi le spalle e frenare la marcia del nemico che minacciava le retrovie e le comunicazioni dell'armata<ref>{{Cita|Oxford2001| p. 1123-1124|Oxford 2001 |harv=s}}</ref>. Il 14° ''Panzerkorps'' del generale Hans Hube quindi raggruppò la [[16. Panzer-Division (Wehrmacht)|16. Panzer-Division]] e la [[24. Panzer-Division (Wehrmacht)|24. Panzer-Division]] (equipaggiate in due di soli 86 panzer<ref>{{Cita|Oxford2001| p. 1106|Oxford 2001 |harv=s}}</ref>) e si diresse verso il ponte di Vertjacij per attraversare il fiume ed intervenire a sostegno del 11° Corpo d'armata. Rallentate dalle difficoltà logistiche e dalle carenze di carburante, le divisioni del generale Hube entrarono in azione con grave ritardo e nei giorni seguenti dissiparono le loro deboli forze in un settore secondario, senza riuscire ad ottenere alcun risultato di rilevo e senza poter intervenire contro la molto più pericolosa avanzata dei carri armati sovietici dei generali Rodin e Kravčenko in direzione di Kalač<ref>{{Cita|Ziemke2003| p. 56-57|Ziemke 2003 |harv=s}}</ref>.
Il [[21 novembre]], mentre il 1º Corpo corazzato e l'8° Corpo di cavalleria inseguivano i resti della 22. Panzer-Division verso il fiume Čir, gli altri due corpi corazzati sovietici del Fronte Sud-Ovest (4º e 26º Corpo corazzato), dopo aver conquistato Perelazovskij e Verkhne Buzinovka, aver travolto la 1ª Divisione corazzata rumena e respinto verso est la 14. Panzer-Division, erano già pericolosamente vicini, dopo una rapida avanzata verso sud-est, ai ponti sul Don e, coperti sul fianco sinistro dal 3° Corpo cavalleria della Guardia, addirittura minacciavano il Posto comando tattico della 6ª Armata del generale Paulus a [[Golubinskij]]. Il generale e il suo Quartier generale, colti di sorpresa dalla comparsa dei carri armati nemici del 4° Corpo corazzato del generale Kravčenko, si affrettarono a trasferirsi a [[Gumrak]], ad est del Don.<ref
Il [[22 novembre]], in circostanze particolarmente confuse (i carri armati sovietici vennero scambiati nella notte dai posti di guardia al ponte di [[Kalač-na-Donu|Kalač]] per colonne meccanizzate tedesche in addestramento <ref> J.Erickson 'The road to Stalingrad', Cassel 1975; A.Beevor 'Stalingrado',Rizzoli 1998; H.Gerlach 'L'Armata tradita', Rizzoli 1999; P.Carell 'Operazione Barbarossa', Rizzoli 1999.</ref>) le truppe corazzate sovietiche del 26º Corpo corazzato del generale Andrei Rodin conquistavano con un colpo di mano il fondamentale ponte di Kalač, attraversavano il Don, respingevano i tentativi tedeschi di contrattacco e progredivano a sud del fiume per ricongiungersi con le colonne russe del Fronte di Stalingrado del generale Erëmenko <ref> Il 26º Corpo sarebbe stato ridenominato da Stalin , [[1º Corpo carri della Guardia (Armata Rossa)|1º Corpo corazzato della Guardia "Donskij"]] per questa impresa. A compiere l'impresa al ponte di Kalač furono la 14ª brigata motorizzata del colonnello Filippov e la 19ª brigata corazzata del tenente colonnello Filippenko.</ref>.
| |||