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*[[Radar]]
*[[Ecoscandaglio]]
*[[Very high frequency|VHF]]/[[Modulazione di frequenza|FM]]
*[[Radiogoniometro]] [[VHF Omnidirectional Range|VHF]]/[[Modulazione di frequenza|FM]]
*[[Banda cittadina|C.B.]]
*[[LORAN|Loran-C]]
|sistemi_difensivi=
|armamento=
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All’atto dell’acquisto, infatti, era previsto che il loro impiego fosse limitato ad un utilizzo sino a “mare forza 3-4”, ma le unità, durante il loro impiego hanno dimostrato invece, caratteristiche nettamente superiori a quelle stimate, tanto da potere essere utilizzate anche in condizioni di “mare forza 5”.
Dopo l'acquisizione delle prime cinque unità, costruite in [[Inghilterra]], e i cui risultati furono risultati pienamente soddisfacenti, la possibilità di poterle assemblare direttamente in Italia indusse il [[Corpo delle Capitanerie di Porto|Corpo]] a prendere in considerazione l’ipotesi di procedere a nuovi acquisti, incrementando sensibilmente il numero di queste unità.
Nel [[1972]] venne costituita la Società "Keith Nelson Italia", che forniva motovedette del tipo Nelson, da costruirsi presso il [[cantiere navale]] [[Genova|genovese]] Bianchi e Cecchi di [[Cogoleto]], su stampo originale "Keith Nelson" e sotto il controllo della "Vosper ltd." inglese. Contemporaneamente anche la Motomar di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] era in condizioni di poter costruire motovedette Nelson, su scafo importato direttamente dall’[[Inghilterra]] e prodotto dalla “Halmatic Limited” su progetto della T.T. Boat Designers ltd.
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Per poter effettuare una scelta tra le due società italiane proponenti il medesimo scafo, venne nominata un’apposita commissione che, basandosi sulle differenti sovrastrutture, sulla diversa predisposizione degli spazi interni nonché, sulle attrezzature imbarcate, venne alla determinazione che le imbarcazioni costruite dalla Motomar risultavano essere più idonee ai soli servizi delle Capitanerie, mentre quelle costruite dalla Keith Nelson Italia, si prestavano meglio quali mezzi specifici, per il concorso al soccorso marittimo di primo intervento dedicato agli aeroporti costieri, in caso di sinistri aeronautici in mare; le unità della Keith Nelson Italia del tipo “Rescue Service”, avevano un’unica cabina a prora ed un portellone poppiero per la fuoriuscita di 2/3 zattere autogonfiabili da 60/65 posti.
Sulle unità del tipo “Nelson Launch” al centro dello specchio di poppa, è stato creato un vano a gradini, per agevolare la risalita a bordo delle persone, mentre le unità del tipo “Rescue Service” avevano una predisposizione poppiera per la rapida messa in mare di 2/3 zattere da 60 o 65 posti.
L’acquisizione di queste motovedette proseguì negli anni, e la loro costruzione venne effettuata da vari cantieri italiani, ma con le caratteristiche dello scafo uguali a quelle delle prime unità acquisite con lo scafo acquistato dall’Halmatic Ltd., mentre la Keith Nelson Italia S.p.A. si dotava do un suo stabilimento a Viareggio per la costruzione di unità del tipo “Rescue Service” da utilizzarsi in prossimità degli aeroporti costieri. Sempre nello stesso periodo la Motomar, in seguito al trasferimento del suo stabilimento da Lavagna a [[Palermo]], inizio a costruire oltre alle unità del tipo “Nelson Launch”, anche unità del tipo “Rescue Service”.▼
▲L’acquisizione di queste motovedette proseguì negli anni, e la loro costruzione venne effettuata da vari cantieri italiani, ma
Nel [[1973]] il cantiere Navaltecnica di [[Messina]] realizzò un prototipo di imbarcazione su scafo Halmatic da 44 piedi, con du zattere autogonfiabili per 65 persone, posizionate a poppa, sulla coperta. L'imbarcazione, che ebbe il distintivo ottivo CP 2024, venne costruita in unico esemplare.
Dalla fine degli anni settanta altri cantieri
Con l'arrivo del nuovo millennio con la necessità di sostituire le unità oramai vetuste che, nel frattempo, erano già state dismesse, la scelta ricadde ancora sulle motovedette con scafo “Halmatic” ma, con dimensioni leggermente superiori, lunghe 44 piedi come la CP 2024, costruita nel lontano 1973 in unico esemplare.
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