Emmanuel Marie Fréteau de Saint Just: differenze tra le versioni

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Era già un personaggio noto: consigliere al [[Parlamento]] di Parigi, sostenne la necessità di resistere agli Editti di [[Loménie de Brienne]]; per questo, fu imprigionato a [[Doullens]] nel [[1788]]. Con tale fama di illuminista monarchico, la nobiltà liberale della regione di Melun, ostile alla Corte, fece convergere su di lui i suoi voti nella primavera del 1789.
 
A [[Versailles]], si unì alla fazione dei nobili contrari all’assolutismoall'assolutismo e favorevoli all’unioneall'unione dei tre ordini in un’unicaun'unica [[Assemblea nazionale (Francia)|Assemblea nazionale]]. Prese più volte la parola, tanto che il caustico [[Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau|Mirabeau]] lo soprannominò «la comare Fréteau». Eletto due volte presidente dell’Assembleadell'Assemblea, fu tra i promotori di coloro che intendevano dare al Re il titolo costituzionale di «Re dei Francesifrancesi».
 
La svolta radicale impressa alla Rivoluzione dopo il [[10 agosto]] [[1792]] lo trovò in disaccordo e si ritirò nelle sue terre di Vaux-le-Pénil, acquistate dal nonno Héracle fin dal [[1728]], sul quale il padre fece costruire un castello tuttora esistente. Continuò tuttavia a partecipare alla vita comunale: caduto in sospetto di attività controrivoluzionarie durante il Terrore, fu arrestato il [[4 maggio]] 1794 e [[ghigliottina]]to il successivo 14 giugno.
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[[Categoria:Costituenti francesi]]
[[Categoria:Persone giustiziate sulla ghigliottina durante la Rivoluzione francese|Fréteau de Saint Just]]
 
[[es:Emmanuel Marie Michel Philippe Fréteau de Saint Just]]