Adolfo Quintieri: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1970
|Attività = avvocato
|Attività2= giuristapolitico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , [[sindaco]] di [[Cosenza]] dal [[10 aprile]] [[1946]] al [[23 febbraio]] [[1948]]
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==Biografia==
Figlio di Demetrio Quintieri e Maria Barracco, e fratello dell'insignedel [[musicista]] [[Maurizio Quintieri]], a 22 anni si laureò in [[giurisprudenza]] presso l'[[Università degli studi di Napoli]] con il massimo dei voti e la lode. Superati nello stesso anno gli esami di abilitazione si iscrisse giovanissimo all'AlboOrdine degli avvocatiAvvocati del foroForo di Cosenza, dove esercitò la professione con impegno, passione e dirittura morale. Entrò in breve tempo nella ristretta cerchia dei più colti ed insigni giuristi italiani.
 
Militò, sin da giovane, nell'[[Azione Cattolica]], dovein cui rivestì la carica prima di presidente diocesano e poi di delegato regionale presso la [[Santa Sede]]. In tale qualità fece parte del primo consiglio nazionale della Federazione Uomini Cattolici.
Fu uno dei fondatori del [[Partito Popolare Italiano (1919-1926)|Partito Popolare]] di Cosenza. Fu investito dell'onorificenza di [[Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme|Commendatore del Santo Sepolcro]].
Rivestì l'incarico di vicepretorevice[[pretore]] Onorario di Cosenza e di vicepresidente della Deputazione Provinciale.
 
Dal [[31 marzo]] [[1946]] fu il primo sindaco eletto, con voto plebiscitario, dalladella sua città.
Nello stesso anno fu eletto [[deputato]] all'[[Assemblea Costituente]]. e,Successivamente infu talerieletto veste,al presceltoprimo perparlamento farrepubblicano. parteQui delfu ristrettorelatore gruppodi disegni di giuristilegge chein elaboròmateria ladi [[Cartapubblica Costituzionale]].amministrazione, Successivamentedi fufinanza rielettopubblica ale primodi parlamentoorganizzazione repubblicanodegli enti locali, dei quali sostenne l'autonomia.
Fu relatore della [[legge Vanoni]], fece parte della [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari|Giunta delle Elezioni]], della Commissione Speciale per il disegno di legge sulla Corte Costituzionale e di altri importanti organismi parlamentari. {{citazione necessaria|Elaborò e sostenne con fermezza la legge sulle incompatibilità parlamentari che venne approvata e promulgata grazie al suo impegno ed alla sua tenacia}}.
 
Fu componente del consiglio dell'[[Associazione Nazionale Comuni Italiani|Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia]], autore di innumerevoli pubblicazioni e relatore in moltissimi convegni di rilievo nazionale.
Tra i molteplici impegni parlamentari, si distinse, tra l'altro, come Relatore di numerosi ed importanti disegni di legge in materia di pubblica amministrazione, di finanza pubblica e di organizzazione degli enti locali, per i quali ne sostenne con forza l'autonomia.
Fu relatore della [[legge Vanoni]], fece parte della [[Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari|Giunta delle Elezioni]], della Commissione Speciale per il disegno di legge sulla Corte Costituzionale e di altri importanti organismi parlamentari. Elaborò e sostenne con fermezza la legge sulle incompatibilità parlamentari che venne approvata e promulgata grazie al suo impegno ed alla sua tenacia.
 
Fu componente del consiglio dell'[[Associazione Nazionale Comuni Italiani|Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia]], autore di innumerevoli pubblicazioni e relatore in moltissimi convegni di rilievo nazionale.
 
Scomparve a Cosenza il 13 luglio del 1970.
 
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