Vincenzo II Gonzaga: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
m Bot: sintassi e spaziatura dei link |
||
Riga 25:
Vincenzo, che dopo la salita al potere del fratello, aveva da lui ereditato la porpora cardinalizia, con un colpo di testa l'aveva smessa, sposando nel [[1616]] una congiunta molto più anziana di lui (aveva 40 anni contro i suoi 22), Isabella Gonzaga di [[Novellara]], figlia di Alfonso Gonzaga, Marchese di Novellara. Queste nozze vennero osteggiate dal fratello che tramò per l'annullamento del matrimonio. Dopo un'iniziale tentennamento anche Vincenzo si unì alle trame del fratello, e venne inscenata una falsa accusa di stregoneria ai danni della donna. Questa però, intelligentemente, anziché rispondere alle accuse rimanendo a Mantova (dove temeva di essere assassinata), si consegnò al papa. Il successivo processo ristabilì la verità e Isabella venne prosciolta da ogni accusa.
Quando, nel [[1626]], Ferdinando Gonzaga morì, la situazione della famiglia era tragica: Vincenzo salì al potere conscio di essere l'ultimo membro maschio della famiglia principale, il suo matrimonio precedente non era ancora stato annullato (cosa che rendeva impossibili nuove nozze) mentre contro di lui pendeva una possibile condanna da parte della [[Sacra Rota]]. In più la sua salute era cagionevole, nonostante avesse solamente 33 anni. Bisognava così designare un ramo cadetto della famiglia che succedesse a quello principale. Le maggiori potenze europee guardavano con attenzione a questa scelta, premendo ognuna per il proprio favorito: [[Spagna]] e Impero per il ramo dei Gonzaga di [[Guastalla]], la [[Francia]], per quello di [[Nevers]]. La scelta ricadde su [[Carlo I di Gonzaga-Nevers|Carlo Gonzaga-Nevers]]
Nel breve periodo del suo ducato Vincenzo II viene ricordato soprattutto per la vendita di parte della famosa collezione d'arte gonzaghesca, ceduta per una cifra irrisoria al re d'[[Inghilterra]].
|