Servio Sulpicio Rufo: differenze tra le versioni
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'''Servio Sulpicio Rufo''', (ca. [[106 a.C.|106]] - [[43 a.C.]]), fu un importante [[oratore]] e [[giureconsulto]] [[antica Roma|romano]], amico di [[Cicerone]], con cui fu in corrispondenza, e di [[Trebazio]]. Rivestì anche la carica di [[Console (storia romana)|console repubblicano]] nel [[51 a.C.]]
== Biografia ==
Nel 63 a.C. si candidò come console, ma fu sconfitto da Lucio Licinio Murena, che successivamente accusò di corruzione. Nel 52 a.C. trionfò nelle elezioni per il consolato del 51 a.C.
Durante la Seconda Guerra Civile della Roma repubblicana, dopo molte esitazioni, Sulpicio Rufo unì il suo destino a quello di Giulio Cesare, che lo nominò proconsole di Acaia nel 46 a.C. Morì nel 43 a.C., durante una missione del Senato diretta a Marco Antonio, che era a Modena. Gli fu celebrato un funerale pubblico, ed eretta una statua in sua memoria presso i Rostri, i muri della tribuna degli oratori nel Foro Romano.
Fu un giurista di grande fama in epoca repubblicana al quale Cicerone diede numerosi riconoscimenti,<ref>
Sulpicio fondò la
Egli aveva molti discepoli tra i quali citiamo Aufidio Manusa e Pacuvio Labeone, padre di Labeone Ofilio di classe equestre e amico di Giulio Cesare, che commentò gli editti in un'opera più grande del suo maestro. Di tutti i suoi discepoli, mette in evidenza Alfena Varo, il cui lavoro Digesta, può essere consolidato e sistematicamente ordinato in un numero enorme di risposte e decisioni scolastiche (forse in gran parte di Servio) dei i quali si conservano grandi frammenti nel Digesto e il ‘Corpus Iuris Civilis’ di Giustiniano.
== Opere ==
Si attribuiscono a lui centottanta libri giuridici,<ref>Wilhelm Siegmund Teuffel-Schwabe: Storia della Letteratura di Roma 174, 4</ref> ma sono noti solo i titoli di quattro, come le
Due ottimi esempi dello stile di
Quintiliano parla di tre discorsi (oratio)<ref>Marco Fabio Quintiliano: Institutio Oratoria x. 1, 1,6.</ref> di Sulpicio Rufo, come ancora in uso consueto per gli studenti di Retorica, a 150 anni dalla sua morte. Alcuni di questi furono il discorso ‘contra Murena’ e il discorso ‘pro o contra Aufidium’, dei quali nulla è rimasto oggi. Si dice anche che lui fosse uno scrittore di poesie erotiche. Le principali caratteristiche del suo stile letterario erano la lucidità, una profonda conoscenza dei principi del Diritto Civile e naturale, e di potenza senza precedenti di espressione negli sviluppi giuridici.
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