Lancia Fulvia: differenze tra le versioni

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==La berlina==
La prima versione ad essere lanciata sul mercato fu la
berlina a 4 porte, che nel 1963 entrò nel listino Lancia al posto dell'ormai anziana [[Lancia Appia|Appia III° serie]].
Caratterizzata da una linea a 3 volumi squadrata e non particolarmente attraente (benché il disegno fosse opera di quel Piero Castagnero che disegnò anche la ben più riuscita versione coupé), la ''Fulvia'' berlina aveva una meccanica assai moderna. Tra le caratteristiche tecniche salienti si segnalavano la [[trazione anteriore]], il [[Motore a combustione interna|motore]] con cilindri (4) a [[Motore a V|V]] stretta (12 gradi) e distribuzione [[albero a camme|bialbero]] in testa e bilancieri, i 4 [[freno a disco|freni a disco]] e il telaietto ausiliario, a cui era ancorata anche la [[sospensione (meccanica)|sospensione]] anteriore (ruote indipendenti), che sosteneva il gruppo motore-[[cambio (meccanica)|cambio]] (quest'ultimo manuale a 4 rapporti con comando la volante). Classico, invece, il retrotreno ad assale rigido.
 
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Con l'introduzione del motore 1298 da 87 CV della Rallye 1,3 il motore della coupé 1,2 venne portato a 1231cc per uniformare il ciclo di produzione e l'offerta della motorizzazione 1,2 venne mantenuta per motivi esclusivamente fiscali. Le nuove motorizzazioni vennero modificate nell'angolo di bancata, riducendolo a 12º45'28", per ottenere un alesaggio maggiore.
Era il preludio al lancio di una vera versione sportiva da far correre nei Rally, che avvenne l'anno successivo con la presentazione della versione Rallye 1,3 ''HF''.
Le novità apportate all'''HF'', rispetto alla versione standard, furono molte e sostanziali e grazie ad una serie di modifiche ([[pistonePistone (meccanica)|pistoni]], [[albero motore]], [[rapporto di compressione]], carburatori), la potenza crebbe a 101cv.
 
I successi di categoria ottenuti dalla ''HF'', ispirarono la versione ''Rally 1.3 S'' che, con propulsore potenziato a 93cv e dotato di radiatore dell'olio, prese il posto della versione standard nel [[1968]].
 
Intuendo le potenzialità della vettura, che però non poteva competere, coi suoi 1298cc, per il titolo assoluto, [[Cesare Fiorio]], responsabile del reparto corse Lancia, ottenne, (nonostante le risicate risorse finanziarie, il benestare per sviluppare ulteriormente l'''HF''. Il risultato fu la ''Rallye 1,6 HF'' del [[1969]] (detta anche "Fanalone", per via della coppia di fari più interna più grandi di quella esterna): 1584cc, 120cv (160cv la versione da corsa), 850kg, cambio a 5 marce, assetto da corsa (camber negativo), sterzo diretto e cerchi in lega con pneumatici maggiorati.
La "fanalone" permise alla Lancia di aggiudicarsi numerosi rally ed il Campionato del Mondo del [[1972]].
 
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84 ore del Nurburgring 1^ Kallstrom/Barbasio Fulvia HF 1600 (prototipo)
Rally S.Martino di Castrozza 1^ Munari Fulvia HF 1300
Rally dell’Isoladell'Isola d’Elbad'Elba 1^ Barbasio Fulvia HF 1600
Rally di Spagna 1^ Kallstrom/Haggbom Fulvia HF 1600
RAC Rally 1^ Kallstrom/Haggbom Fulvia HF 1600
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A fine 1970 la carrozzeria divenne integralmente in acciaio perdendo le parti mobili in Peralluman, essendo stata leggermente ridisegnata da Mittino per aggiornare funzionalmente la vettura alzando il padiglione per un accesso meno difficoltoso e allargando i parafanghi per ospitare pneumatici maggiorati.
La produzione cessò nel 1972, dopo che la Zagato (che s'occupava dell'assemblaggio del modello) aveva sfornato circa 6.183 esemplari.
È interessante notare che l'origine artigianale della Fulvia Sport ha determinato una un'asimmetria nelle forme dei parafanghi, asimmetria che si è conservata anche sulle scocche seconda serie.
 
Di particolare interesse storico e collezionistico è la serie definita Competizione, ovvero le vetture che su richiesta di clienti sportivi o della Squadra Corse Lancia, vennero allestite con carrozzeria in Peralluman alleggerita, finestratura laterale e posteriore in plexiglas, passaruota allargati e cerchioni Campagnolo.