Renzo Vespignani: differenze tra le versioni
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Nel [[1956]] fonda, con altri intellettuali, la rivista ''Città Aperta'', incentrata sui problemi della cultura urbana.
Tra gli artisti a lui vicini si possono inoltre citare [[Giuseppe Zigaina]]
Dal [[1969]], Vespignani lavora a grandi cicli pittorici dedicati alla crisi della società del benessere: ''Imbarco per Citera'' ([[1969]]), riguardante il ceto intellettuale coinvolto nel '68; ''Album di Famiglia'' ([[1971]]), uno sguardo polemico sulla sua personale quotidianità; ''Tra due guerre'' ([[1973]]-[[1975]]) un'analisi inflessibile sul perbenismo e l'autoritarismo piccolo-borghese in Italia; ''Come mosche nel miele'' ([[1984]]) dedicato a [[Pier Paolo Pasolini]]. Nel 1991 espone a Roma 124 opere, tra le quali il ciclo ''Manatthan Transfert''
Strettissimo il suo rapporto con la letteratura. Vespignani illustra il [[Decameron]] del [[Giovanni Boccaccio|Boccaccio]], poesie e prose del [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], le ''Opere Complete'' di [[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakowskij]], i ''Quattro Quartetti'' di [[Thomas Stearns Eliot|Eliot]], i ''Racconti'' di [[Franz Kafka|Kafka]], i ''Sonetti'' del [[Giuseppe Gioachino Belli|Belli]], le ''Poesie'' del [[Carlo Porta|Porta]], il ''Testamento'' di [[François Villon|Villon]] e ''La Question'' di [[Henri Alleg|Alleg]].
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