Bioterrorismo: differenze tra le versioni
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L'esposizione ad agenti biologici in ambiente di vita e di lavoro è un importante rischio per la salute, che deve essere ben conosciuto, al fine di poter sviluppare una corretta, aggiornata, utile attività d'informazione e mettere in atto validi piani di prevenzione, sorveglianza e controllo delle patologie correlate.
La possibile minaccia di atti di terrorismo con impiego di agenti biologici determina una necessità di approfondimento della materia. Nella storia le armi biologiche sono usate da molto più tempo delle armi chimiche o nucleari.
Fin dall'antichità sono stati deliberatamente realizzati oggetti di vario tipo per nascondere e trasmettere agenti di malattia al nemico. Come l'impiego di cadaveri o carcasse di animali infetti per contaminare pozzi, cisterne e raccolte d'acqua utilizzate dagli eserciti e dalla popolazione, veleni e altre sostanze tossiche ritrovabili in natura o realizzate ad hoc. Anche il virus del vaiolo è stato sfruttato come arma biologica. I tartari addirittura catapultavano cadaveri infetti da peste bubbonica oltre le mura delle città assediate, in modo da diffondere il contagio e la morte prima della battaglia. Anche gli inglesi durante la guerra dei sette anni per sconfiggere gli indiani, che numericamente erano molti di più, si aiutarono con la guerra biologica. Infatti come atto di amicizia regalarono agli indiani coperte, ma queste in realtà provenivano da ospedali di malati di vaiolo che così si diffuse tra gli indiani causando decine e migliaia di morti.
Nel 1763 in Nova Scozia Sir Jeffrey Amherst, governatore dello Stato, distribuì ai pellerossa coperte utilizzate negli ospedali in cui si ricoverano i vaiolosi, diffondendo così il morbo tra le tribù indigene; nello stesso periodo gli inglesi mandarono tra i maori, in Nuova Zelanda, gruppi di prostitute malate di sifilide, sterminando così le popolazioni.
==Dal XX secolo ai giorni nostri==
Più recentemente la guerra biologica ha assunto una connotazione scientifica; lo sviluppo della moderna microbiologia, durante il XIX secolo, ha fornito l'opportunità di isolare e produrre patogeni specifici come, ad esempio, il Bacillus Anthracis e lo Pseudomonas Mallei. La Germania sviluppò un programma di guerra biologica durante il primo conflitto mondiale, infettando il bestiame con gli agenti eziologici dell'antrace e del cimurro. Negli anni '30 tutti i maggiori Paesi svilupparono programmi di ricerca e di difesa batteriologici nonostante l'adesione al Protocollo di Ginevra (1925), che bandisce (senza dire nulla riguardo alla loro produzione), l'uso bellico delle armi chimiche e quelle biologiche. Nel 1933 un aerosol di batteri Serratia fu liberato vicino una canna di aerazione della metropolitana di Parigi.
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