Cronovisore: differenze tra le versioni
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→Mancanza di prove: aggiunto condizionale, il parere della studiosa non costituisce prova. Aggiunta risposta della controparte per imparzialità (anch'essa con condizionale) |
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Quanto poi alla presunta ed eccezionale immagine del volto di Cristo, già pochi mesi dopo la sua divulgazione, Alfonso De Silva, un lettore di Roma, in una lettera inviata al ''Giornale dei misteri'' (n. 17 del 72), spiegava come essa fosse null'altro che la fotografia di una scultura lignea, opera del [[1931]] dello scultore spagnolo [[Lorenzo Cullot-Valera]], di cui lui era in possesso avendola acquistata per la somma di 100 [[Lira Italiana|Lire]] nel ''Santuario dell'Amore Misericordioso'' di [[Collevalenza]], presso [[Todi]],<ref name="Todi" >Un confronto tra le due immagini può essere visto nella seguente versione del citato articolo di Massimo Polidoro [http://www.antikitera.net/articoli.asp?ID=33] (in formato [[Portable Document Format|PDF]])</ref> presso cui il crocifisso è conservato dal [[1965]].<ref>[http://www.collevalenza.it/riviste/2005/Riv0705/Riv0705_11.htm ''Voce del Santuario''] di Collevalenza, giugno 2005</ref>
Non migliore è stata la sorte della presunta trascrizione del ''[[Tieste (Ennio)|Tieste]]'' di ''[[Quinto Ennio|Ennio]]''. L'inautenticità del documento
Lo stesso autore riferisce poi nel suo libro che un nipote del monaco avrebbe raccolto, in punto di morte, una confessione in cui padre Ernetti, negando l'esistenza del cronovisore, avrebbe ritrattato ogni circostanza.
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