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|1995-1997|{{Calcio Boca Juniors<!--|G-->}}|30 (7)
}}
|AnniNazionale=1977-1979<br />1977-1994
|Nazionale={{NazU|CA|ARG||20}}<br />{{Naz|CA|ARG}}
|PresenzeNazionale(goal)=24 (13)<br />91 (34)
|Allenatore=
{{Carriera sportivo
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Le sue peculiarità fisiche (circa 165 cm per poco meno di 70 kg di peso<ref name=profilo/>) gli garantivano un baricentro basso e un buon equilibrio, non facile da compromettere per gli avversari: a ciò si univa forza nelle gambe, agilità e velocità sia negli scatti prolungati che in quelli brevi, rendendolo difficile da fermare quando scattava palla al piede se non ricorrendo al fallo. Era inoltre dotato di una eccellente resistenza che gli permetteva di vincere i contrasti e resistere ai falli degli avversari, anche se ripetuti<ref name=schedawdiego>{{cita web|url=http://www.vivadiego.com/iisidro.html|titolo=Il più grande - Omaggio a Maradona|editore=VivaDiego.com|accesso=19-11-2009}}</ref>.
 
Mancino naturale, negli anni sviluppò un elevato bagaglio tecnico, partendo dai fondamentali come controllo di palla e dribbling nell'uno contro uno, fino a giocate prestigiose come la [[rabona]] e la [[rovesciata]]<ref name=schedawdiego/>. Ulteriore arma erano le parabole pericolose ed imprevedibili che riusciva a dare al pallone sui tiri piazzati, la precisione sui calci d'angolo, nonchènonché la sua abilità nei calci di rigore (in [[Serie A]] 30 rigori realizzati su 34 tentativi, media del 88,24%<ref>Gli errori furono: <br>
*nel [[Serie A 1985-1986|Campionato del 1985/86]] in Napoli-Torino 3-1 del [[2 marzo]] [[1986]], parato da [[Renato Copparoni]] [http://www.toronews.net/?action=article&ID=14170 ToroNews.net]
*nel [[Serie A 1986-1987|Campionato del 1986/87]] in Verona-Napoli 3-0 del [[12 aprile]] [[1987]], parato da [[Giuliano Giuliani]] ([http://www.lega-calcio.it/it/Archivio-Storico/Match-report.page?idmatch=B383A684-F363-B67E-D285-80C01F47CFFE Tabellino della partita])
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*nel [[Serie A 1989-1990|Campionato del 1989/90]] in Napoli-Fiorentina 3-2 del [[17 settembre]] [[1989]], parato da [[Marco Landucci]] ([http://www.lega-calcio.it/it/Archivio-Storico/Match-report.page?idmatch=1DA98C68-C57A-3776-489A-772967E25286 Tabellino della partita])</ref>). Inoltre la sua ottima visione di gioco, una classe innata e una gran dose di fantasia lo portavano a fornire precisi assist e passaggi smarcanti: di conseguenza era spesso colui che dettava i tempi dell'azione e che fungeva sia da rifinitore per i compagni che da uomo-assist per le punte<ref name=schedawdiego/>.
 
La sua posizione iniziale (giocò infatti come trequartista e centrocampista offensivo, così come da seconda punta) non gli impediva però di svariare su tutto il fronte d'attacco, talvolta anche decentrandosi sulle fasce, e di risultare spesso il goleador più profilico delle squadre in cui militò (fu infatti capocannoniere sia in Italia<ref name=goleadorserieait/> che in Argentina<ref name=goleadorserieaarg/>). ÉÈ perciò considerato uno dei giocatori più completi del panorama calcistico di tutti i tempi, anche se i suoi detrattori (fra i quali Pelè) indicano come suoi evidenti limiti lo scarso uso del piede destro e la quasi completa assenza di giocate di testa<ref>{{cita web|url=http://www.sport.it/articolo/l-eterna-guerra-pele-attacca-maradona/1757602|titolo=Pelè attacca Maradona|editore=Sport.it|accesso=19-12-2009}}</ref>.
 
===I gol "alla Maradona"===
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|contenuto=In una partita del Campionato Nacional [[1980]], contro il Boca Juniors, avvenne un fatto che rese Maradona ancora più celebre: fu infatti preso di mira dallo storico portiere dei ''Bosteros'', [[Hugo Gatti]], che cercò di sminuirlo dichiarando al giornale ''La Razón'': "''gioca abbastanza bene, ma i giornali tendono ad esaltarne le doti''" e che "''ha la tendenza ad ingrassare''"<ref name=maradonapag24>{{Cita|Maradona|p.24}}</ref>. Il suo manager Cyterszpiler, riportandogli l'intervista, gli disse:"''Fagli due gol e chiudiamo qui la faccenda, no?'', al che Maradona rispose:"''No, Jorge, no... Due no: gliene faccio quattro''"<ref>{{Cita|Maradona|p.25}}</ref>. E il [[9 novembre]] gli segnò proprio quattro gol: il primo su rigore, il secondo con una punizione battuta quasi dalla linea di fondo, il terzo con un tocco morbido di sinistro e il quarto con una punizione dal limite<ref>{{Cita|Maradona|p.26}}</ref><ref>{{Cita|La Gazzetta dello Sport|3m,45s.}}</ref>.}}
Durante la sua permanenza all'Argentinos Juniors, vinse per due volte consecutive il [[Pallone d'Oro sudamericano]], il premio che spetta al miglior giocatore del continente, rispettivamente nel [[1979]] e nel [[1980]]<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/miscellaneous/sam-poy.html|titolo=South American Player of the Year|editore=[[RSSSF]]|accesso=5-11-2009|lingua=en}}</ref>.
Una simile ascesa nel calcio sudamericano non fu ignorata dalle grandi squadre internazionali: già nel [[1978]] arrivarono le prime offerte del [[Futbol Club Barcelona|Barcellona]] e dei [[New York Cosmos]], respinte però dalla dirigenza dell'Argentinos<ref name=levinskypag31>{{Cita|Levinsky|p.31}}</ref>; nuove offerte del Barcellona, della [[Juventus]] e dello [[Sheffield United Football Club|Sheffield]] (ed anche, come si saprà più tardi, del [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]]) furono rifiutate nel [[1979]]<ref name=favmar5>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=635|titolo=La Favola di Maradona-5ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=6-11-2009}}</ref>. L'[[Federazione calcistica dell'Argentina|AFA]], per evitare che i talenti argentini emigrassero nei campionati stranieri (nonchènonché su pressione dell'allora [[Commissario tecnico|CT]] della [[Nazionale di calcio dell'Argentina|Selección]] [[César Luis Menotti]]), diramò una lista di giocatori non trasferibili all'estero valida fino al termine dei [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]]: in questa lista era presente anche Maradona<ref name=levinskypag31/>. Ciò vieterà la sua cessione nel [[1980]], quando a giugno il Barcellona raggiunse l'intesa con l'Argentinos per 10 milioni di dollari, mentre la [[Juventus]] aveva trovato l'accordo con il procuratore Cyterszpiler<ref>{{Cita|Levinsky|p.33}}</ref>. Rimanendo però solo la possibilità di trasferirsi in una squadra argentina si fece avanti il [[Club Atlético River Plate|River Plate]], società dotata di una ottima disponibilità finanziaria, che fece una forte pressione alla dirigenza dell'Argentinos per assicurarsi il suo cartellino. La chiara ed esplicita volontà di Maradona era giocare nel Boca Juniors, il quale però non pareva avere la possibilità economica necessaria per l'acquisto. Ma il desiderio (sia di Maradona che del padre<ref name=favmar6>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=641|titolo=La Favola di Maradona-6ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=6-11-2009}}</ref>) di vestire la maglia del Boca risolsero la partita a favore dei ''Bosteros'': rifiutata l'offerta del River Plate, nel febbraio [[1981]] fu annunciato il trasferimento di Maradona al Boca con la formula del prestito con diritto di riscatto, valido fino al [[30 giugno]] [[1982]], per una cifra pari a 4 miliardi di [[Lira italiana|lire]], e prezzo di riscatto fissato ad ulteriori 4 miliardi<ref name=favmar6/><ref>{{Cita|Levinsky|p.34}}</ref>. L'ingaggio di Maradona fu di 600 milioni, più 310 milioni di stipendo all'anno per due anni, premi vari per 250 milioni di lire e altri 600 milioni di premio per le amichevoli<ref name=favmar6/>.
 
====Il Boca Juniors====
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Al Boca i rapporti non iniziarono per il verso giusto: l'allenatore [[Silvio Marzolini]] puntualizzò subito che per Maradona non ci sarebbe stato alcun tipo di "favoritismo"<ref name=favmar7>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=645|titolo=La Favola di Maradona-7ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=7-11-2009}}</ref>, i dirigenti ponevano molta pressione allo spogliatoio<ref name=favmar7/> e i tifosi, pur premendo per farlo diventare capitano, dopo qualche partita poco entusiasmante minacciarono di morte i giocatori qualora non si fossero impegnati a vincere il campionato<ref>{{Cita|Maradona|p.34}}</ref>. Per celebrare l'acquisto di Maradona fu organizzata un'amichevole contro l'Argentinos, il [[20 febbraio]] [[1981]]: Maradona giocò il primo tempo con i vecchi compagni e la ripresa con il Boca. Davanti a 25.000 spettatori, l'amichevole finì 3-2 per i ''Bichos Colorados'' con un gol segnato da Maradona per la sua vecchia squadra<ref name=favmar7/>. Due giorni dopo ci fu il debutto ufficiale alla [[Bombonera]]: il Boca vinse contro il Talleres de Córdoba per 4-1 (curiosamente, la stessa squadra contro cui esordì con la maglia dell'Argentinos Juniors), con Maradona che andò a segno siglando due rigori<ref name=favmar7/>. Uno strappo muscolare lo fermò per quattro giornate<ref name=favmar7/>, ma al suo rientro guidò il Boca alla vittoria nella classica contro il River Plate (vittoria per 3-0 il [[10 aprile]]) e alla conquista del [[Campionato Metropolitano]] [[1981]], segnando 17 reti<ref name=rsssfarg81>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesa/arghist-pro1980s.html#a1981|titolo=Asociación del Fútbol Argentino - 1981|editore=[[RSSSF]]|accesso=7-11-2009|lingua=en}}</ref>. Nella seconda parte della stagione Maradona segnò 11 gol in 12 partite, portando il Boca fino ai quarti di finale del Campionato Nacional, dove furono però sconfitti dal [[Club Atlético Vélez Sársfield|Vélez]]<ref name=rsssfarg81/>. Maradona giocò le ultime partite nel febbraio [[1982]] contro il Racing, l'Independiente e il River Plate in un torneo valido per la Copa de Oro<ref>{{Cita|Maradona|p.38}}</ref>, prima di andare in ritiro con la Nazionale per i [[Campionato mondiale di calcio 1982|Mondiali del 1982]].
 
La squadra argentina (in forte difficoltà economica per l'esborso dovuto al prestito di Maradona e per l'alta inflazione che colpiva in quegli anni l'Argentina) non riusciva però a trovare il denaro necessario per l'acquisto definitivo: per riscattarlo, il Boca avrebbe dovuto pagare altri 4 miliardi di lire all'Argentinos entro il 1982<ref name=favmar8>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=665|titolo=La Favola di Maradona-8ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=7-11-2009}}</ref><ref name=levinskypag39>{{Cita|Levinsky|p.39}}</ref>. Il club organizzò pertanto una tournée di amichevoli imponente con lo scopo di fare cassa: prima un quadrangolare in [[Costa d'Avorio]]<ref name=favmar8/><ref>{{Cita|Levinsky|p.36}}</ref>, poi nel gennaio [[1982]] addirittura otto partite in 21 giorni in giro per il mondo a [[Los Angeles]], [[Hong Kong]], [[Malesia]], [[Messico]], [[Guatemala]] e [[Giappone]]<ref name=favmar8/>. Fu addirittura organizzata una [[Riffa (diritto)|riffa]] in accordo con il governatore provinciale<ref name=levinskypag35>{{Cita|Levinsky|p.35}}</ref>, senza successo: il Boca dovette privarsi di Maradona, il cui cartellino tornò ad essere di proprietà dell'Argentinos, anche se una quota di una eventuale cessione sarebbe comunque andata ai ''Bosteros''<ref name=levinskypag35/><ref name=favmar8/>. La cessione in realtà era praticamente certa perchèperché le casse dell'Argentinos, come quelle del Boca, erano vuote<ref name=levinskypag35/><ref name=favmar8/>. Arrivò per prima un'offerta del [[Santos Futebol Clube|Santos]] per 7 milioni di dollari<ref name=levinskypag35/>, ma contemporaneamente tornò alla carica il Barcellona che trovò l'accordo sia con l'Argentinos che con il Boca: la cifra complessiva del trasferimento fu pari a 15 miliardi di lire, di cui 7 miliardi e mezzo all'Argentinos, 2 miliardi e mezzo al Boca Juniors e 5 miliardi a Maradona tra ingaggio, stipendi spalmati negli anni e sponsor (premi esclusi)<ref name=favmar8/><ref name=levinskypag39/>. Fu il trasferimento più costoso della storia del calcio<ref name=favmar8/> e Maradona divenne il giocatore più pagato di quegli anni<ref name=levinskypag40>{{Cita|Levinsky|pp.39-40}}</ref>. Il tutto venne reso pubblico il [[4 giugno]] [[1982]] ma potè essere effettivo soltanto dopo i [[Campionato_mondiale_di_calcio_1982|Mondiali]], a seguito della già citata lista degli instraferibili all'estero disposta dalla AFA<ref name=favmar8/><ref name=levinskypag40/>.
 
====Il Barcellona====
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====Il ''double'' Campionato / Coppa Italia====
Dopo il vittorioso Mondiale del 1986, Maradona era considerato tra i più forti giocatori al mondo mentre il Napoli, rinforzato dall'arrivo di nuovi giocatori tra cui [[Fernando De Napoli]] e [[Andrea Carnevale]], veniva ormai dato come una seria pretendente allo scudetto. Arrivò però l'inaspettata eliminazione nei 32esimi di finale di Coppa UEFA contro i francesi del [[Toulouse Football Club|Tolosa]]: nonostante una vittoria all'andata per 1-0 con gol di Carnevale (giocata al San Paolo il [[17 settembre]]), nel ritorno a Tolosa il [[2 ottobre]] i francesi pareggiarono i conti e si finì pertanto ai calci di rigore. Giordano, [[Moreno Ferrario|Ferrario]] e Renica non fallirono dal dischetto, Bagni si fece parare il tiro mentre i francesi non commisero errori. L'ultimo rigore tirato da Maradona colpì il palo, sancendo l'eliminazione della squadra partenopea dalla competizione<ref name=favmar30>{{Cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=954|titolo=La Favola di Maradona-30ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref><ref>{{Cita|Maradona|p.54}}</ref>.
[[ImmagineFile:Napoli 1986-87.jpg|thumb|left|280px|Napoli Campione d'Italia e vincitore della Coppa Italia 1986-1987: Maradona, seduto in prima fila, è il terzo da sinistra]] In [[Serie A 1986-1987|campionato]] la lotta fu nuovamente contro la Juventus guidata da Platini e con in panchina l'ex Rino Marchesi. Nello scontro diretto del [[9 novembre]] al [[Stadio Olimpico (Torino)|"Comunale" di Torino]] le due squadre si trovarono appaiate al primo posto. La Juventus andò in vantaggio grazie ad un gol di [[Michael Laudrup]], ma i campani (supportati da un numeroso pubblico napoletano, nonostante fossero in trasferta<ref name=favmar31>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=966|titolo=La Favola di Maradona-31ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>) rovesciarono il risultato grazie ai gol di Ferrario, Giordano e [[Giuseppe Volpecina|Volpecina]]<ref name=rsssfital8687>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital87.html|titolo=Serie A 1986-1987|editore=[[RSSSF]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>, ottenendo una vittoria che contro la [[Juventus]] a Torino mancava da 29 anni. Il Napoli si piazzò solitario in vetta alla classifica, laureandosi campione d'inverno con una sola sconfitta e vincendo le ultime tre giornate del girone di andata<ref name=favmar32>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=973|titolo=La Favola di Maradona-32ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref>. Nel girone di ritorno gli azzurri inanellarono 4 vittorie nelle prime 4 giornate (per un totale di 7 consecutive), distanziando così il gruppo degli inseguitori che comprendeva anche Inter e Milan<ref name=rsssfital8687/>. Le sconfitte subite dal Napoli a [[Milano]] (contro l'Inter per 1-0<ref name=favmar32/>) e a Verona (per 3-0<ref name=favmar32/>) e la contemporanea incostanza degli avversari fecero sì che il vantaggio rimanesse di 2 punti fino alle ultime giornate. La Juventus dovette rinunciare definitivamente al titolo dopo essere stata sconfitta al San Paolo per 2-1<ref name=favmar32/>. Decisiva fu la vittoria il [[26 aprile]] nello scontro diretto in casa contro il Milan per 2-1 e la sconfitta dell'Inter ad [[Ascoli Piceno|Ascoli]] nella giornata successiva: a due giornate dalla fine e con 3 punti di vantaggio sui nerazzurri<ref name=favmar33>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=982|titolo=La Favola di Maradona-33ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=18-11-2009}}</ref> sarebbe stato sufficiente un pareggio per avere la certezza matematica del titolo. E così fu: il [[10 maggio]] [[1987]], mentre l'Inter perse a [[Bergamo]] contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]], il Napoli pareggiò per 1 a 1 la partita casalinga con la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] (con il primo gol in serie A di [[Roberto Baggio]] per i viola<ref name=favmar33/>), conquistando così il primo scudetto della sua storia<ref name=favmar33/>. La città intera si abbandonò all'euforia ed alla festa: Maradona, che era stato il protagonista assoluto della stagione portando la squadra a vincere un titolo fino ad allora solo immaginato da tifosi e addetti ai lavori, per il terzo anno consecutivo fu capocannoniere della squadra con 10 reti<ref name=statssitonapoli/><ref name=rsssfital8687/>.
 
Il Napoli vinse anche la sua terza [[Coppa Italia 1986-1987|Coppa Italia]], vincendo tutte le 13 gare comprese le due finali disputate contro l'Atalanta<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup87.html|titolo=Coppa Italia 1986-1987|editore=[[RSSSF]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>. L'accoppiata [[Double_(calcio)#Scudetto_e_Coppa_Italia|scudetto/coppa]] fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al [[Grande Torino]] nel [[Coppa Italia 1942-1943|1943]] ed alla [[Juventus Football Club|Juventus]] nel [[Coppa Italia 1959-1960|1960]]. Bruno Giordano fu il capocannoniere della manifestazione con 10 reti<ref name=rsssfgoleadorcopit>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcuptops.html|titolo=Italy-Coppa Italia Top Scorers|editore=[[RSSSF]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>.
 
====La rivalità contro Milan ed Inter====
All'inizio della stagione 1987-1988 Maradona vide approdare nel campionato italiano il fratello [[Hugo Maradona|Hugo]], che giocò una decina di partite con l'[[Ascoli Calcio 1898|Ascoli]], allora allenato da [[Ilario Castagner]], ma senza grosso successo. Il Napoli frattanto si presentava con una rosa ulteriormente rinforzata dall'arrivo di [[Giovanni Francini]] e del brasiliano [[Careca]], nonchènonché come la candidata principale allo scudetto. Grazie alla vittoria dell'anno precedente partecipò per la prima volta alla [[Coppa dei Campioni 1987-1988|Coppa dei Campioni]], ma uno sfortunato sorteggio mise gli azzurri contro il [[Real Madrid]] già nei 16esimi di finale: i partenopei uscirono battuti dal [[Stadio Santiago Bernabéu|Bernabéu]] per 2-0 il [[16 settembre]] (con lo stadio vuoto, per via di un provvedimento disciplinare<ref name=favmar38>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1053|titolo=La Favola di Maradona-38ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>) e pareggiarono per 1-1 la gara di ritorno il [[30 settembre]] al San Paolo, abbandonando subito le ambizioni europee anche a causa di un Maradona poco incisivo<ref name=favmar39>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1080|titolo=La Favola di Maradona-39ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>.
 
In [[Serie A 1987-1988|campionato]] le cose andarono molto meglio: il Napoli dominò fin dalle prime battute tenendo a diversi punti di distanza le dirette inseguitrici<ref name=favmar38/>. L'attacco era infatti guidato da Giordano e Careca: con il supporto di Maradona nacque il trio chiamato ''Ma.Gi.Ca.'' (nato dall'ordine delle marcature nella partita contro l'Ascoli il [[31 gennaio]] [[1988]]). Nel frattempo il contratto di Maradona era in scadenza nel giugno 1989, le trattative per il rinnovo erano già in corso ma diverse società erano alla finestra<ref name=maradonapag55>{{Cita|Maradona|p.55}}</ref>. Il manager Coppola ricevette un'offerta da parte del nuovo patron del [[Milan]] [[Silvio Berlusconi]]: il doppio di quanto guadagnava al Napoli con un contratto di 5 anni, appartamento in centro a Milano, una Lamborghini e una collaborazione con la neonata Fininvest a partire dal 1989<ref name=favmar38/><ref name=maradonapag55/>. Arrivò un'ulteriore offerta dagli inglesi del [[Tottenham Hotspur Football Club|Tottenham Hotspur]] per 15 milioni di dollari<ref>{{Cita|Levinsky|p.73}}</ref>. Nonostante le ricche offerte e i lunghi mesi di trattative, il rapporto tra Maradona ed il Napoli fu prolungato fino al giugno 1993 secondo i seguenti termini: premi tripli, 5 milioni di dollari l'anno di stipendio fino al [[1993]], altri 2 milioni di introiti pubblicitari e una Ferrari F40 nera<ref name=favmar38/><ref name=maradonapag55/>, rendendo di fatto Maradona il giocatore più pagato di quei tempi<ref name=maradonapag55/>. Frattanto i partenopei parevano dominare il campionato, laureandosi campioni d'inverno con 3 punti di vantaggio sulla seconda (proprio il Milan di [[Arrigo Sacchi|Sacchi]])<ref name=rsssfit8788>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/ital88.html|titolo=Serie A 1987-1988|editore=[[RSSSF]]|accesso=19-11-2009|lingua=en}}</ref> e raggiungendo un vantaggio massimo di 5 punti grazie a 4 vittorie consecutive nel girone di ritorno<ref name=rsssfit8788/>. Inaspettatamente gli azzurri crollarono dopo la 20ª giornata, ottenendo un solo punto in 4 giornate: alla vigilia dello scontro diretto contro il Milan, il vantaggio era ridotto ad un solo punto. Al San Paolo la partita finì per 3-2 per i rossoneri<ref name=rsssfit8788/>, sancendo un sorpasso considerato fino ad un mese prima assolutamente improbabile<ref name=favmar41>{{cita web|url=http://www.napoli.com/sport/viewarticolo.php?articolo=1102|titolo=La Favola di Maradona-41ª puntata|editore=Napoli.com|accesso=19-11-2009}}</ref>. Il campionato si concluse con il Milan Campione d'Italia ed il Napoli secondo e qualificato per la Coppa UEFA dell'anno seguente<ref name=rsssfit8788/>. Il clamoroso crollo della squadra partenopea nelle ultime giornate diede adito a qualche sospetto di ''combine'' mai provato (le malelingue sottolineavano il fatto che Ferlaino ottenne proprio allora un'importante concessione edilizia a Milano<ref>{{Cita|Levinsky|p.74}}</ref>): in realtà, la squadra arrivò a fine campionato con diversi infortunati e in calo di forma dopo una prima parte di stagione eccezionale, e i giocatori non ebbero la "benzina" per reggere il confronto con i milanesi<ref>{{Cita|Maradona|p.58}}</ref><ref name=favmar42/>. Maradona fu comunque [[capocannoniere]] del torneo con 15 reti all'attivo<ref name=rsssfit8788/> (unico giocatore del Napoli ad aver vinto la classifica cannonieri in serie A fino ad oggi<ref name=goleadorserieait>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italtops.html|titolo=Italy - Serie A Top Scorers|editore=[[RSSSF]]|accesso=18-11-2009|lingua=en}}</ref>). In [[Coppa Italia 1987-1988|Coppa Italia]] i partenopei furono eliminati ai quarti di finale dal Torino, dopo aver passato a punteggio pieno la fase a gironi<ref>{{cita web|url=http://www.rsssf.com/tablesi/italcup88.html|titolo=Coppa Italia 1987-1988|editore=[[RSSSF]]|accesso=19-11-2009|lingua=en}}</ref>: nonostante la prematura uscita, Maradona risultò capocannoniere del torneo con 6 reti<ref name=rsssfgoleadorcopit/>.
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*[http://www.vivadiego.com/ Sito dedicato a {{PAGENAME}}]
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