Luigi Parpagliolo: differenze tra le versioni

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==Cenni biografici==
Scrittore [[calabrese]], laureato in [[giurisprudenza]], la fama '''Luigidi Parpagliolo''' derivòè soprattutto dallalegata suaall'attività instancabilelungamente attivitàsvolta presso la Direzione per le Antichità e Belle Arti del [[Ministero della Pubblica Istruzione]] (vi entrò dal 1900 per restarvi fin ben oltre gli [[anni 1940|anni Quaranta]]), della quale fu anche [[direttore]], e con laalla redazione del [[Codice delle antichità e belle arti]] (1913 e 1932). Fu membro tra i più attivi e competenti della commissione per la revisione della Legge [[11 giugno]] [[1922]], n. 778 (“Per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico”), le cui proposte non a caso confluirono nella Legge [[29 giugno]] [[1939]], n. 1497 (sostituita poi soltanto dalla cosiddetta ''[[Legge Galasso]]''). Fu parimenti membro della prima Commissione amministratrice del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|Parco nazionale d'Abruzzo]], istituita nel [[1923]], dove sedette per un decennio con la carica di vicepresidente.
 
Fra gli innumerevoli saggi di Parpagliolo, trova posto anche il volume ''La difesa delle bellezze naturali d'Italia'' del(Società editrice d'arte illustrata, Roma [[1923]] (vedi l'Itinerario bibliografico), che viene considerato, al pari della ''Relazione'' di [[Erminio Sipari]], artefice e primo presidente del Parco abruzzese, uno dei manifesti della prima conservazione della natura in Italia. Tale volume, che consta di oltre 230 pagine, affronta temi relativi al movimento italiano a favore delle bellezze naturali e alle prime iniziative legislative in materia, recando in appendice, oltre ad interessanti cenni storici sui [[parchi nazionali]], italiani ed esteri, anche i regi decreti istitutivi del Parco nazionale d'Abruzzo e del [[Parco nazionale del Gran Paradiso]]. Sempre nel segno naturalistico sono da ricordati i suoi saggi comparsi sulla «[[Nuova Antologia]]», quali ''Per le bellezze naturali d'Italia'' ([[16 novembre]] [[1911]]), ''Per una legge che tuteli le bellezze naturali d’Italia'' ([[1º aprile]] [[1914]]) e ''Il parco nazionale dell'Abruzzo'' ([[16 maggio]] [[1918]]).
Fu membro tra i più attivi e competenti della commissione per la revisione della Legge [[11 giugno]] [[1922]], n. 778 (“Per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico”), le cui proposte non a caso confluirono nella Legge [[29 giugno]] [[1939]], n. 1497 (sostituita poi soltanto dalla cosiddetta ''[[Legge Galasso]]''). Fu parimenti membro della prima Commissione amministratrice del [[Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|Parco nazionale d'Abruzzo]], istituita nel [[1923]].
 
Ha curato la pubblicazione del ''Codice delle antichità e degli oggetti d'arte'' (2 voll., Loescher, Roma 1913, poi ampliato nelle edizioni del 1932) e la collana in sei volumi ''Italia, negli scrittori italiani e stranieri'' (Morpurgo, Roma 1928-1941).
Fra gli innumerevoli saggi di Parpagliolo, trova posto anche il volume ''La difesa delle bellezze naturali d'Italia'' del [[1923]] (vedi l'Itinerario bibliografico), che viene considerato, al pari della ''Relazione'' di [[Erminio Sipari]], artefice e primo presidente del Parco abruzzese, uno dei manifesti della prima conservazione della natura in Italia. Tale volume, che consta di oltre 230 pagine, affronta temi relativi al movimento italiano a favore delle bellezze naturali e alle prime iniziative legislative in materia, recando in appendice, oltre ad interessanti cenni storici sui [[parchi nazionali]], italiani ed esteri, anche i regi decreti istitutivi del Parco nazionale d'Abruzzo e del [[Parco nazionale del Gran Paradiso]].
 
==Bibliografia==
==Nota bibliografica==
*L. Piccioni, ''Il volto amato della Patria. Il primo movimento per la protezione della natura in Italia, 1880-1934'', Università degli Studi di Camerino, Camerino 1999, pp. 74-77 e 260-271.
Importanti cenni su diversi periodi dell'attività di Parpagliolo sono in L. Piccioni, ''Il volto amato della Patria. Il primo movimento per la protezione della natura in Italia, 1880-1934'', (L'uomo e l’ambiente, 32), Università degli Studi di Camerino, Camerino 1999, soprattutto alle pp. 74-77 e 260-271. Per quanto riguarda la sua produzione, oltre al citato volume ''La difesa delle bellezze naturali d'Italia'' (Società editrice d'arte illustrata, Roma 1923), dello scrittore calabrese sono da segnalare i saggi comparsi sulla «[[Nuova Antologia]]», quali ''Per le bellezze naturali d'Italia'' sul numero del [[16 novembre]] [[1911]], ''Per una legge che tuteli le bellezze naturali d’Italia'' nel numero del [[1º aprile]] [[1914]] e ''Il parco nazionale dell'Abruzzo'' sul numero del [[16 maggio]] [[1918]]. Sullo stesso tema, ma ben precedente, Parpagliolo aveva pubblicato sul “Fanfulla della Domenica”, n. 36-37 del 1905. Certamente più note sono le sue curatele del ''Codice delle antichità e degli oggetti d’arte'' (2 voll., Loescher, Roma 1913, poi ampliato nelle edizioni del 1932) e ''Italia, negli scrittori italiani e stranieri'' (6 voll., Morpurgo, Roma 1928-1941).
 
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