Il morto in piazza: differenze tra le versioni

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==Trama==
[[Martin Bora]], tenente colonnello della [[Wehrmacht]] lascia Roma a bordo della sua [[Mercedes]] diretto a [[Bolsena]], per prendere il comando del 960mo Reggimento Granatieri. Ma a Casale Malborghetto viene fermato ad un posto di blocco; qui il generale Senger und Etterlin gli conferisce un nuovo incarico, molto delicato e riservato: gli ordini sono di raggiungere Faracruci, un piccolo paese alle pendici del [[Gran Sasso]] dove Bora prenderà in custodia Luigi Borgonovo, un prigioniero politico al confino, per convincerlo a consegnare alcuni documenti riservati. Tali documenti sono stati segretamente passati al confinato da [[Benito Mussolini]] a [[Campo Imperatore]], prima che il [[Duce]] fosse liberato da un raid di paracadutisti tedeschi.<br/>
Tutti vogliono quei documenti: gli [[Alleati]] (che ormai sono alle porte di Roma) ma anche la [[Reichssicherheitshauptamt|RSHA]] cioè l'Ufficio Centrale di Sicurezza del Reich. <br/>
Inizia così l'operazione in codice Elster (gazza ladra) e Bora riprende il suo servizio per l'[[Abwehr]]. Appena giunto a Faracruci, tuttavia, la sua missione viene complicata dalla scoperta di un cadavere nella piazza principale del paese. Il morto in piazza è John Mazza, un soldato americano figlio di un abitante di Faracruci costretto vent'anni prima a scappare negli [[Stati Uniti]] perché ingiustamente accusato di omicidio. I due omicidi, quello vecchio e quello nuovo, finiscono per mostrare un collegamento, e a questo punto Bora decide non solo di portare a termine l'operazione Elster, ma contemporaneamente di indagare sull'assassinio di John Mazza, facendosi aiutare dal riluttante avvocato Borgonovo.