Varese (cannoniera 1866): differenze tra le versioni
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Nel primo [[pomeriggio]] del 16 luglio l’armata salpò da Ancona diretta a [[Lissa]], dove di progettava di [[sbarco|sbarcare]]<ref name="Martino-SM"/>. La ''Varese'' prese il [[mare]] in formazione con le pirofregate corazzate [[Re di Portogallo (pirofregata)|''Re di Portogallo'']] (ammiraglia di Divisione) e [[Regina Maria Pia (pirofregata corazzata)|''Regina Maria Pia'']] e la pirocorvetta corazzata [[Terribile (corvetta corazzata)|''Terribile'']]: questo gruppo [[bombardamento navale|bombardò]] i [[fortezza|forti]] situati sulle [[collina|colline]] a [[ovest|ponente]] di [[Porto San Giorgio]]<ref name="marinever">http://www.marineverband.at/downloads/denkmal_rede_sym_iori_it.pdf</ref> sull’[[isola]] di [[Lissa]], ove si progettava di [[sbarco|sbarcare]], mentre l’altra formazione in cui era stata suddivisa la I Squadra aveva il compito di bombardare dal lato opposto le fortificazioni di Porto San Giorgio<ref name="Martino-SM"/>. La Varese, in particolare, bombardò il [[fortezza|forte]] «Wellington», sito nei pressi dell'imboccatura di [[Porto San Giorgio]]<ref name="marinever"/><ref name="ironcladsatwar">http://books.google.it/books?id=RO7-ubDQCUwC&pg=PA234&lpg=PA234&dq=ancona+varese+collision+lissa&source=bl&ots=_cbUwdTP4Y&sig=QeD5jMy-S9h5rqQ1OJo2fefCqHk&hl=it&ei=MUawTbixEITtsgbZyejmCw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDgQ6AEwBA#v=onepage&q=ancona%20varese%20collision%20lissa&f=false</ref>. Il bombardamento, iniziato alle 11.30 del 18 luglio e protrattosi, con anche il concorso della III Squadra, sino al tramonto, ottenne discreti risultati, mettendo fuori uso forte San Giorgio e le [[batteria (militare)|batterie]] Schmidt e torre Bentick<ref name="Martino-SM"/>. Il 19 luglio, invece, mentre la I Squadra si manteneva al largo come forza di copertura e la II e III Squadra proseguivano i bombardamenti contro Porto San Giorgio, la ''Varese'' e la ''Terribile'' vennero inviate a Porto Comisa, per battere la località con le proprie [[artiglieria|artiglierie]] (principale bersaglio fu la batteria «Magnaremi»)<ref name="Martino-SM"/>. L’azione proseguì anche il giorno seguente: all’alba le due navi aprirono nuovamente il fuoco contro Porto Comisa<ref name="Martino-SM"/>.
Alle 7.50 del [[mattino]] del 20 luglio, mentre si facevano i preparativi per lo sbarco sull’isola (in quel momento la ''Varese'' e la ''Terribile'' stavano bombardando Porto Comisa, ad una quindicina di chilometri dal resto della flotta), sopraggiunse la squadra navale [[k.u.k. Kriegsmarine|austroungarica]] agli ordini del viceammiraglio Wilhelm von Tegetthoff: ebbe così inizio la [[battaglia di Lissa (1866)|battaglia di Lissa]], conclusasi con una drammatica sconfitta della flotta italiana. Le due unità si sarebbero dovute unire alla III Divisione della I Squadra (ridotta alle sole ''Re di Portogallo'' e ''Regina Maria Pia'', in quanto nemmeno la quinta unità, la ''Formidabile'', partecipò alla battaglia), ma, nonostante l’arrivo dell’[[aviso|avviso]] [[Messaggere (avviso)|''Messaggere'']] e della pirofregata [[Guiscardo (pirofregata)|''Guiscardo'']] con ordini di Persano in questo senso<ref name="lastoriamilitare">http://lastoriamilitare.splinder.com/</ref>, mentre la flotta italiana si riuniva, il comandante della ''Terribile'', capitano di fregata Leopoldo De Cosa, si dimostrò molto riluttante a portare la sua nave al [[combattimento]]: solo a fatica il comandante Fincati della ''Varese'' riuscì ad ottenere l’autorizzazione di separarsi e di portarsi avanti (da notare che, pur essendo più veloce della ''Varese'', la ''Terribile'' non prese parte alla battaglia)<ref name="Martino-SM"/>. Essendo la nave piuttosto lenta, anche forzando le [[caldaia|caldaie]]<ref name="ariannascuola">http://www.ariannascuola.com/temi/battaglie/lissa/lissa.html</ref> essa poté accordarsi alla [[formazione]], diverse centinaia di metri a poppavia della Regina Maria Pia, ultima nave della linea di fila, solo quando il [[combattimento]] era cominciato da almeno una ventina di minuti, e non ebbe una parte importante nella battaglia<ref name="leganavale"/><ref name="ironcladsatwar"/>. La ''Varese'' giunse sul luogo dello scontro quasi contemporaneamente alla pirofregata corazzata [[Ancona (pirofregata corazzata)|''Ancona'']], e, a causa del denso fumo che aleggiava su tutta la zona<ref name="Martino-SM"/>, entrò in collisione con essa, riportando alcuni [[danno|danni]] tra cui l'asportazione di una [[piastra]] corazzata<ref name="ironcladsatwar"/>. Dopo una fase di violenti scontri che costò la perdita della pirofregata corazzata Re d’Italiae della Palestro, le otto corazzate rimaste, Varese Compresa, si riunirono sotto il comando del [[contrammiraglio]] [[Giuseppe Vacca]]<ref name="Martino-SM"/>. Questi, assunto temporaneamente il comando, fece disporre le navi in [[linea di fila]] e diresse a bassa [[velocità]] verso la flotta nemica, ma ad un certo punto, tuttavia, la ''Principe di Carignano'' invertì la [[rotta navale|rotta]] ed iniziò ad allontanarsi dal campo di battaglia, imitata da tutte le altre<ref name="Martino-SM"/>. Sopraggiunse quindi l<nowiki>’</nowiki>''Affondatore'', con a bordo l'ammiraglio Carlo Pellion di Persano, comandante dell’armata, che diresse verso la [[flotta]] austroungarica ed ordinò di attaccare, sottolineando che «''ogni bastimento che non combatte non è al suo posto''»: tuttavia solo la ''Re di Portogallo'' eseguì tale ordine, rientrando però nei ranghi quando il comandante [[Augusto Riboty]], vedendo che era l’unico ad eseguire tale manovra (Vacca non fece infatti nessuna comunicazione, né di conferma né di smentita), ritenne di essere in errore<ref name="Martino-SM"/>. La flotta italiana rimase ad incrociare sul posto sino a [[sera]], quando Persano ordinò infine di rientrare ad Ancona: la battaglia era finita<ref name="Martino-SM"/>. Dopo la battaglia le caldaie della ''Varese'' andarono in [[avaria]], obbligandola ad essere presa a [[rimorchio]]<ref>http://warshipsresearch.web-log.nl/warships/files/Lissa.PDF</ref>: lasciata indietro dal resto della squadra, la nave venne presa a rimorchio dalla pirofregata Governolo<ref>http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:UlTIi6svn7kJ:www.tuttosimpsons.altervista.org/tabella.htm+ferrari+giorgio+zampieri+iva&cd=4&hl=it&ct=clnk&gl=it</ref>.
Nel 1870 la ''Varese'' fu tra le unità che effettuarono il [[blocco navale]] che costrinse alla resa la [[città]] di [[Civitavecchia]]<ref name="leganavale"/>.
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Nel 1885 la ''Varese'' fu assegnata alla squadra navale italiana del [[Mar Rosso]], stazionandovi per circa un anno<ref name="leganavale"/>.
Nel 1886 la [[nave]] tornò a Venezia dove fu posta in disarmo<ref name="leganavale"/><ref name="agenziabozzo"/>. Fu quindi impiegata come nave ospedale sino al maggio del 1891<ref name="leganavale"/><ref name="agenziabozzo">http://www.agenziabozzo.it/navi_da_guerra/C-Navi%20da%20Guerra/C-1270_RN_VARESE_1865_fregata_cannoniera_nella_darsena_del_porto_di_Napoli_1867.htm</ref>.
Il 29 maggio 1891 la ''Varese'' venne radiata dai ruoli del [[Naviglio]] attivo<ref name="leganavale"/>. Usata negli anni successivi dapprima come nave [[caserma]] per gli allievi delle [[scuola|Scuole]] CREM e quindi come [[chiatta]]<ref name="agenziabozzo"/><ref name="leganavale"/>, fu infine [[demolizione|demolita.]]
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