Magia bianca: differenze tra le versioni
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E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la [[razionalità]] oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell'ottica tipica dei [[pensiero rinascimentale|pensatori rinascimentali]], i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico [[peccato originale]], tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l'uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o ''[[entelechia]]''), secondo la concezione [[Aristotele|aristotelica]] mescolatasi con quella [[Platone|platonica]]. Si cercava in un certo senso di risolvere la [[materia]] nello [[spirito]]; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l'[[alchimia]], che si prefiggeva di costruire la [[pietra filosofale]], al fine di trasmutare i metalli in [[oro]], considerato la meta naturale di ogni elemento. L'oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo [[catalizzatore]] da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati
== Brevi cenni storici ==
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