Paradosso teologico: differenze tra le versioni

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== Paradosso dell'onnipotenza ==
{{Vedi anche|Paradosso dell'onnipotenza}}
*'''Enunciato''': essendo Diodio [[onnipotenza|onnipotente]], può fare ogni cosa.
*'''Paradosso''': può Diodio creare qualcosa che non può spostare?
 
Sia che si risponda sì alla domanda, sia che si risponda no, si dimostrerebbe che Diodio non è onnipotente, o perché non è in grado di creare un simile oggetto, o perché non è in grado di spostarlo.
 
Questo paradosso vuole mostrare la contraddittorietà della qualità "onnipotenza" attribuita a Diodio.
 
== Paradosso dell'onniscienza ==
 
*'''Enunciato''': in quanto onnisciente Diodio conosce ogni cosa.
*'''Paradosso''': nessuno, nemmeno una divinità, può sapere ogni cosa.
 
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Dunque, per ogni sottoinsieme ''S'' di ''V'' abbiamo definito una verità (la quale afferma appunto che ''v'' appartiene -oppure non appartiene- a ''S''). Evidentemente, la famiglia di tutte queste verità è in [[corrispondenza biunivoca]] con l'[[insieme delle parti]] di ''V'', e pertanto ne ha la stessa [[cardinalità]]. Inoltre, in quanto appunto costituita di ''verità'', questa famiglia dovrebbe essere contenuta in ''V'' (poiché tale insieme per definizione contiene ''tutte'' le verità). Tuttavia, un noto risultato della [[teoria degli insiemi]] asserisce che l'[[insieme delle parti]] di un qualunque insieme ''V'' ha sempre cardinalità strettamente maggiore a quella di ''V''. Ne segue in particolare che pure la famiglia di verità appena costruita avrà cardinalità maggiore di ''V'', e dunque non potrà essere contenuta in esso. Perciò "V" non può essere l'insieme di ''tutte'' le verità.
 
In modo analogo al precedente paradosso, il paradosso dell'onniscienza mostra la non-consistenza di un'attribuzione fondamentale di Diodio.
 
===Possibili confutazioni===
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== Paradosso dell'onnipotenza unita all'onniscienza==
 
*'''Enunciato''': in quanto onnipotente Diodio può fare ogni cosa e in quanto onnisciente Dio conosce ogni cosa.
*'''Paradosso''': può Diodio fare qualcosa di diverso di quello che già sa che farà?
 
In quanto onnisciente, Diodio conosce il futuro, quindi sa che farà una certa azione tra, poniamo, mille anni. Passato quel lasso di tempo, Diodio non può decidere di non fare quella azione o di compierne un'altra differente, quindi non è onnipotente.
 
Questo paradosso vuole confutare la possibilità di un intervento arbitrario sull'universo, tramite l'onnipotenza, di un dio che sia dotato anche dell'onniscienza.
 
===Possibili confutazioni===
Questo paradosso introduce una semplificazione del concetto di Dio quindi può essere applicato alla sua schematizzazione e non a Dio stesso. Se infatti per Dio si considera il creatore di ogni cosa incluso il tempo si presuppone che Dio sia al di fuori del tempo. Essendo al di fuori del tempo il concetto stesso di consequenzialità (quindi il fatto di sapere una cosa ''prima'' di compierla) come noi lo concepiamo non può essere attribuito a Dio infatti nessuno ha la benché minima idea di come possa funzionare la realtà al di fuori del tempo. Traslando il concetto in dimensioni umanamente più comprensibili come quella dello spazio sarebbe come avere di fronte un testo scritto e leggerlo, nel momento in cui il testo viene letto ha una sua connotazione temporale ma nel momento in cui è presente sulla carta esso semplicemente esiste e non ha senso mettere in correlazione il primo e l'ultimo carattere di una pagina perché dal punto di vista temporale del testo essi semplicemente occupano la medesima pagina contemporaneamente e non sono in correlazione l'uno con l'altro da un punto di vista temporale. Analogamente se un essere avesse davanti l'intero svolgersi del tempo non avrebbe senso dire che compie un'azione in quel tempo prima di un'altra perché le "azioni" compiute al di fuori del tempo non seguirebbero necessariamente né l'ordine, né la sequenzialità, né la distanza di ciò che avviene nel tempo. Inoltre ciò che esisterebbe nel tempo altri non sarebbe che l'"ultima configurazione" ad esso attribuita in quanto, ammettendo per assurdo, che esso possa aver avuto una configurazione precedente questa semplicemente non sarebbe mai esistita all'interno del tempo nel momento in cui questi venisse modificato.
 
== Paradosso del Bene e del Male ==
*'''Enunciato''': Essendo Dio "''infinitamente [[bontà|buono]]''" o puro [[bene (etica)|bene]], non potrà mai causare o essere il [[male]]; essendo Dio "''onnipresente''" è presente in ogni cosa, in ogni momento, e in ogni luogo; essendo Diodio "''onnipotente''" può vincere contro ogni forza antagonista.
*'''Paradosso''': Assumendo l'esistenza del [[male]] in senso cristiano, o Dio non è onnipresente (altrimenti il [[diavolo]] sarebbe una sua parte), o Dio non è onnipotente (in quanto il diavolo esiste), o Dio non è infinitamente buono (poiché il diavolo sarebbe una creazione di Dio).
 
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In quest'ultimo caso le considerazioni o confutazioni centrate sulla questione della "onnipresenza" non sono valide.
 
Una proposta di confutazione comune di questo paradosso riguarda la definizione del "male". È la questione che occupa più di frequente il dibattito [[teologia|teologico]]. L'obiezione più frequente è che il male è legato al "libero arbitrio" e non sarebbe possibile senza questo. Il [[libero arbitrio]] sarebbe la proprietà per cui la volontà di certe creature dipende solo da sé stessa, e non da Diodio. È facile riconoscere in questa idea una riformulazione del paradosso stesso piuttosto che una vera risposta. In senso logico causale, infatti: 1) Ha un significato affermare che una cosa, benché creata da Diodio, in nessun modo dipende da Diodio? 2) Il fatto di creare un essere dotato di capacità intrinseca di fare il male, e che quindi potrebbe dannarsi, non potrebbe essere di per sé essere già considerata una azione malvagia? (In quanto deliberatamente pericolosa e gratuita).
 
In generale: il libero arbitrio è il concetto che viene più spesso portato a confutazione del paradosso, ma questo stesso concetto è opinabile e paradossale. L'idea che il "libero arbitrio" esista, o che la sua esistenza sia "buona", costituiscono assiomi indimostrabili, e non sono accettati da tutti.
 
Infine, si osserva che la definizione di "male" dovrebbe essere consistente con la pratica (per esempio, tutti cercano di curare le malattie o di difendersi dalle catastrofi naturali, non considerano "male" solo le azioni prodotte da esseri umani) perciò è comunque difficile trovare una definizione di "male" che racchiude solo cose generate dal libero arbitrio, tralasciando per esempio il caso o la natura, che si assume creata da Diodio stesso, e mantenere allo stesso tempo una coerenza di discorso.
 
===Possibili confutazioni===
* Relative all'''onnipresenza'' di Diodio. L'onnipresenza di Diodio non limita la sua dimensione all'universo: un dio potrebbe esistere in un numero maggiore di dimensioni spaziali rispetto all'universo e quindi essere onnipresente senza che il diavoloDiavolo ne sia una sua parte.<ref>{{en}} [http://www.godandscience.org/apologetics/nogod.html#theodice Godandscience.org: The theodice problem]</ref> Inoltre non è detto che Diodio sia onnipresente; ad esempio nel cristianesimo Diodio è inteso come omni-agente, ma non onnipresente, cioè la creazione non è parte di Diodio.
 
* Relative all'esistenza o definizione di ''male''. Un altro problema del paradosso è la definizione di ''male'': supponendo come definizione di male il risultato delle azioni delle creature (comprendendo sia l'uomo che il diavolo) dirette contro Dio, allora Dio non è responsabile del male, bensì lo sono le sue creature. Se il male non è "creato da Dio", ma manifestato da esseri dotati di libero arbitrio, il paradosso non è più tale. Per quanto detto nei paragrafi sopra, però, i sostenitori del paradosso non considerano il concetto di "libero arbitrio" come risposta al problema, dal momento che l'onnipotenza è troppo "forte" come principio logico-causale, mentre la condizione di "libertà" di un'altra creatura è vista come contraddittoria.