Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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Per migliorare le qualità operative del corpo di fanteria, venne predisposto anche in Piemonte un sistema di addestramento con campi d'istruzione che traevano spunto dai sistemi d'arme di [[Francia]] e [[Germania]]. Il principale di questi campi d'addestramento si trovava nel comune di [[Briga Alta]] ed era comandato da un Generale Ispettore.
 
====L'armamento=Cavalleria===
I fanti erano armati essenzialmente con '''fucili''' a baionetta e con una daga trattenuta al corpo tramite un cinturone di cuoio da portare assieme alla bandoliera per il fucile. Gli ufficiali non avevano armi da fuoco, ma disponevano solo dell'arma bianca. Grandi evoluzioni in fatto di armamento si ebbero a partire dal [[1773]] quando la riduzione della lunghezza del fucile a retrocarica mod.52 assicurò alla fanteria sarda una maggiore potenza di fuoco rispetto a tutti gli altri eserciti della penisola italiana.
 
Nuovi modelli di fucili comparvero nel [[1844]] con un primo tentativo di realizzare armi a percussione. La sostituzione però delle armi da fuoco con avviamento a pietra focaia venne completato solo nel [[1859]] con le più moderne armi ad accensione a capsula del tipo "Eggs". Tutti i fucili erano dotati di baionetta a sistema Laukart, ovvero con innesto avvolgente che non ostacolava lo sparo.
 
Parallelamente si sviluppò il '''moschetto''' il cui primo modello ottocentesco apparve nel [[1833]] modificato poi nel [[1844]] ad assomigliare sempre più ad un vero e proprio fucile da fanteria, ma con la differenza di essere più corto e maneggevole anche per la riduzione del peso.
 
La '''carabina''' era in prevalenza distribuita ai bersaglieri, ma era anche l'arma distintiva del corpo dei carabinieri.
 
Le '''pistole''' vennero assegnate all'armata sarda per la prima volta nel [[1847]] (anche se alcuni esemplari erano già in uso dal [[1844]]). Tra queste pistole si distinguevano i pistoloni da cavalleria che ad ogni modo vennero sempre considerati armi ad esaurimento in quanto erano una via di mezzo insoddisfacente tra le pistole e i moschetti. Le pallottole in uso per pistole e pistoloni erano cilindrosferiche, cave e del diametro di 16.6 mm con una carica esplosiva di 2,5 g.
 
===Cavalleria===
La cavalleria sarda, molto apprezzata per il valore in combattimento, era interamente di estrazione nazionale. Distintasi largamente nel corso della [[Guerra di successione spagnola]], la forza media disponibile era di 2.420 cavalieri in tempo di pace che potevano essere raddoppiati in periodo di guerra. La cavalleria sarda includeva 3 corpi di guardie del corpo al servizio del sovrano (120 in tempo di pace e 260 in tempo di guerra) oltre a 6 reggimenti regolari tra i quali citiamo il "Piemonte reale" ed il "Savoia Cavalleria" che sono perdurati anche durante il [[Regno d'Italia]] e nella [[Repubblica Italiana]] poi.
 
I cavalieri, sin dal Settecento, apparivano armati di carabine che avevano una notevole precisione a breve distanza. I cavalli utilizzati erano essenzialmente di razza [[bai]] importati dalla [[Germania]] e la loro età di servizio era tra i 4 ed i 6 anni (di questi 1/6 erano femmine). A partire dall'Ottocento quando venne introdotto il corpo dei carabinieri, essi divennero il corpo essenziale di cavalleria che si distinse in particolare nella [[Prima guerra d'indipendenza italiana]] con splendide cariche ad effetto con la sciabola sguainata. Si differenziavano notevolmente i dragoni che disponevano invece di fucili lunghi con baionetta pur conservando l'uso della sciabola come da tradizione.
 
Il [[19 marzo]] [[1852]] venne applicato un riordino generale della cavalleria che culminò nella disposizione della cavaslleria come segue:
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===Artiglieria===
L'artiglieria sarda era molto simile a quella francese, organizzata in brigate e dotata ciascuna di 4/6 pezzi che componevano un treno trascinato da 300 cavalli le cui armi venivano poi assemblate sul posto. L'artiglieria si divideva al suo interno in artiglieria da campagna e da montagna, oltre che da batteria (mortai e obici). Gran parte del personale d'artiglieria veniva reclutato nella provincia di [[Biella]] ove si trovavano anche le industrie produttrici delle armi stesse. In battaglia l'artigliera veniva assegnata alla fanteria in 5 pezzi per brigata, mentre alla cavalleria ne venivano destinati 4 per ogni brigata.
 
Il cannone tipico dell'armata sarda fu il sagro a retrocarica mod.704, utilizzato regolarmente sino al [[1848]].
L'artiglieria pesante era contraddistinta da cannoni lunghi (colubrine da 16-32 mm) per controllare anche a lunghe distanze i luoghi essenziali di passaggio anche in montagna.
 
===Genio===
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Le compagnie venivano assegnate in vario modo alle divisioni ed erano dotate di diversi materiali da lavoro, telegrafici, ecc. Ai lavori del genio venivano interessate anche ditte civili.
 
==Il personaleL'armamento==
I fanti erano armati essenzialmente con '''fucili''' a baionetta e con una daga trattenuta al corpo tramite un cinturone di cuoio da portare assieme alla bandoliera per il fucile. Gli ufficiali non avevano armi da fuoco, ma disponevano solo dell'arma bianca. Grandi evoluzioni in fatto di armamento si ebbero a partire dal [[1773]] quando la riduzione della lunghezza del fucile a retrocarica mod.52 assicurò alla fanteria sarda una maggiore potenza di fuoco rispetto a tutti gli altri eserciti della penisola italiana.
 
Nuovi modelli di fucili comparvero nel [[1844]] con un primo tentativo di realizzare armi a percussione. La sostituzione però delle armi da fuoco con avviamento a pietra focaia venne completato solo nel [[1859]] con le più moderne armi ad accensione a capsula del tipo "Eggs". Tutti i fucili erano dotati di baionetta a sistema Laukart, ovvero con innesto avvolgente che non ostacolava lo sparo.
 
Parallelamente si sviluppò il '''moschetto''' il cui primo modello ottocentesco apparve nel [[1833]] modificato poi nel [[1844]] ad assomigliare sempre più ad un vero e proprio fucile da fanteria, ma con la differenza di essere più corto e maneggevole anche per la riduzione del peso.
 
La '''carabina''' era in prevalenza distribuita ai bersaglieri, ma era anche l'arma distintiva del corpo dei carabinieri.
 
Le '''pistole''' vennero assegnate all'armata sarda per la prima volta nel [[1847]] (anche se alcuni esemplari erano già in uso dal [[1844]]). Tra queste pistole si distinguevano i pistoloni da cavalleria che ad ogni modo vennero sempre considerati armi ad esaurimento in quanto erano una via di mezzo insoddisfacente tra le pistole e i moschetti. Le pallottole in uso per pistole e pistoloni erano cilindrosferiche, cave e del diametro di 16.6 mm con una carica esplosiva di 2,5 g.
 
I cavalieri, sin dal Settecento, apparivano armati di carabine che avevano una notevole precisione a breve distanza. I cavalli utilizzati erano essenzialmente di razza [[bai]] importati dalla [[Germania]] e la loro età di servizio era tra i 4 ed i 6 anni (di questi 1/6 erano femmine). A partire dall'Ottocento quando venne introdotto il corpo dei carabinieri, essi divennero il corpo essenziale di cavalleria che si distinse in particolare nella [[Prima guerra d'indipendenza italiana]] con splendide cariche ad effetto con la sciabola sguainata. Si differenziavano notevolmente i dragoni che disponevano invece di fucili lunghi con baionetta pur conservando l'uso della sciabola come da tradizione.
 
Il cannone tipico dellartiglieria dell'armata sarda fu il sagro a retrocarica mod.704, utilizzato regolarmente sino al [[1848]]. L'artiglieria pesante era contraddistinta da cannoni lunghi (colubrine da 8-16-32 mmlibbre) per controllare anche a lunghe distanze i luoghi essenziali di passaggio anche in montagna.
 
==Il personale==
===Sottufficiali===
I sottufficiali dell'armata sarda venivano tratti, in prevalenza, dai soldati d'ordinanza secondo il merito e le capacità. Una parte di loro veniva preparata dalle diverse scuole reggimentali, mentre l'altra parte veniva inviata alle scuole specializzate previste per il loro ramo. I sottufficiali che provenivano per diserzione dall'esercito austriaco (soprattutto durante la prima e la seconda guerra d'indipendenza italiana), venivano accettati con lo stesso grado e i soldati più anziani venivano promossi sottufficiali.