Dry-tooling: differenze tra le versioni

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la tecnica del dry-tooling può essere applicata anche solo a una parte di una scalata su ghiaccio o misto, quando la neve e il ghiaccio vengono a mancare e si procede con la stessa attrezzatura sulla roccia. Anche le competizioni della [[Coppa del mondo di arrampicata su ghiaccio]] prevedono talvolta tratti di parete artificiale con [[presa (arrampicata)|prese d'arrampicata]] sulle quali ci si aggancia con piccozze e ramponi, utilizzando le tecniche del ''dry-tooling''. <ref>[http://www.federclimb.it/dry_tooling.html Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, ''Cosa è il dry tooling?'']</ref>
 
== Storia ==
[[File:Piratescove.jpg|thumb|right|200px|Un arrampicatore inizia ad affrontare una sezione di dry-tooling al termine di una candela di ghiaccio.]]
Una delle motivazioni che hanno portato alla nascita del dry-tooling è stato l'affrontare [[cascata di ghiaccio|cascate di ghiaccio]] sempre più difficili dove le candele di ghiaccio erano sospese e quindi era necessario affrontare anche pareti di roccia per raggiungerle. Pionieri di questa tecnica sono stati negli anni '90 alpinisti-arrampicatori come l'inglese [[Stevie Haston]] e l'americano [[Jeff Lowe]].<ref>[http://www.ukclimbing.com/articles/page.php?id=2721 UKClimbing, ''Stevie Haston - The Timeline'']</ref><ref>[http://www.ukclimbing.com/articles/page.php?id=3471 UKClimbing, ''Mixed Climbing, why, what, where?'']</ref>. Famose salite di Stevie Haston alla fine degli anni '90 sono state:
* ''X-Files'' a [[Cogne]] nel 1998, prima via di difficoltà M10