Casa d'Orange-Nassau: differenze tra le versioni

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La dinastia fu, in origine, un ramo della [[Casa di Nassau]], d’origine tedesca: nel maggio [[1515]] [[Enrico III di Nassau-Breda]] sposò [[Claudia di Châlon-Orange]], di origine [[Borgogna|borgognona]]. Il loro figlio [[Renato di Châlon]] adottò, per primo, il nuovo cognome "Orange-Nassau" e fu nonno di [[Guglielmo I d'Orange]] (noto come "Guglielmo il taciturno" e "Pater Patriae"), il quale si pose a capo della [[Guerra degli ottanta anni|Rivolta Olandese]] del [[1565]], che portò alla nascita della [[Repubblica delle Sette Province Unite]].
 
Alla fine del [[XVII secolo]], un membro della casata divenne anche re d'Inghilterra, nella persona di [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo III]], compiendo la [[Gloriosa rivoluzione]], ai danni del [[cattolicesimo|cattolico]] [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II Stuart]]. Ancora oggi in molti ogni anno celebrano la sua battaglia vittoriosa e i progressi che la democrazia ottenne durante il suo regno, in cui venne rilasciatopubblicato il [[Bill of Rights]] del 1689, con un controverso festival chiamato "[[The Twelfth]]".
 
==La Casa di Nassau==
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Ad Ottone successe Engelbert I, che offrì i propri servigi al duca di Borgogna e sposò una nobildonna olandese ereditandone le terre, rendendo così la baronia di [[Breda (Paesi Bassi)|Breda]] il nucleo dei possessi olandesi.
 
L'importanza dei Nassau si sviluppò durante il quindicesimo ed il sedicesimo secolo. Enrico III di Nassau-Breda fu creato [[statolder]] d'Olanda e di [[Zelanda_Zelanda (Paesi_BassiPaesi Bassi)|Zelanda]] da [[Carlo V|Carlo di Gent]] nell'inizio del XVI secolo; gli successe Renato di Châlon-Orange nel 1538 che era anche [[Principato d'Orange|Principe d'Orange]]. Alla prematura morte di Renato sul campo di battaglia nel 1544 i suoi possedimenti passarono al nipote Guglielmo I d'Orange: da quel momento in poi i membri della famiglia si chiamarono "Orange-Nassau". Guglielmo I fu amico di Carlo V e di suo figlio [[Filippo II di Spagna]].
 
==La ribellione olandese==
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==Espansione dinastica==
Maurizio morì celibe nel 1625 e senza figli, e gli successe il fratellastro [[Federico Enrico d'Orange]], ultimo figlio di Guglielmo I, A questi Maurizio rivolse l'invito di sposarsi appena possibile: alcune settimane dopo la morte del fratellastro, il nuovo stadtholder sposò [[Amalia di Solms-Braunfels]], da cui ebbe un figlio e molte figlie. Le figlie sposarono membri degli [[Hohenzollern]] e dei Nassau di Frisia (stadtholders in Frisia) mentre l'unico maschio, [[Guglielmo II d'Orange |Guglielmo]], sposò [[Maria Enrichetta Stuart]], la prima figlia di [[Carlo I d'Inghilterra]].
 
==Dall'esilio al trono inglese==
Federico Enrico morì nel 1647 e gli successe il figlio [[Guglielmo II d'Orange |Guglielmo II]]. Nel 1648 egli si oppose alla [[Pace di Münster]], malgrado questo riconoscesse l'indipendenza dei Paesi Bassi e ponesse fine ad ottant'anni di guerre poiché, segretamente, meditava di allearsi con la Francia per aumentare i propri poteri, non solo militari ma anche in tempo di pace. Ciò portò allo scontro con i reggenti delle varie province: nel 1650 venne coinvolto in una discussione con la Provincia d'Olanda e con la potente confederazione dei mercanti di Amsterdam sul tema della riduzione delle truppe sulla linea del Trattato di Münster.
 
Guglielmo si oppose alla riduzione delle armate, fatto che avrebbe diminuito una delle sue basi più potenti. Per evitare questo, Guglielmo imprigionò otto membri dell'assemblea provinciale nel Castello di Loevestein. Inoltre egli inviò il cugino Guglielmo Federico di Nassau-Dietz con un'armata di 10.000 uomini a prendere possesso di [[Amsterdam]] con la forza, ma l'intento fallì anche a causa delle pessime condizioni atmosferiche che resero impossibili alcune azioni militari fondamentali. Guglielmo II morì di vaiolo il 6 novembre 1650, lasciando soltanto un figlio postumo, [[Guglielmo III d'Inghilterra|Guglielmo]], nato il [[14 novembre]] [[1650]]. Poiché alla morte di Guglielmo II non c'era alcun principe d'Orange, i reggenti colsero l'occasione per dichiarare vacante la carica di statolder.
[[File:William III of Orange-Nassau.jpg|thumb|left|280 px|Guglielmo III d'Orange]]
Al principe neonato si prospettava una vita piena di problemi: dissidi sulla sua educazione sorsero fra sua madre e sua nonna Amalia (che sopravvisse al marito per 28 anni). Se quest'ultima voleva dargli una formazione atta ad aiutarlo nel riappropriarsi del potere avuto finora dalla Casa di Orange, la madre voleva per lui una formazione inglese pura. Il 13 agosto 1651 l’Hoge Raad (l'Alta Corte) stabilì che la potestà fosse affidata congiuntamente a Maria, Amalia e Federico Guglielmo, Elettore di Brandeburgo: il principe prussiano – di confessione protestante  – fu scelto per tale onore come parte neutrale, al fine di mediare tra le due donne. Il 25 settembre 1660 le Province Unite d’Olanda decisero di farsi carico dell’educazione di Guglielmo per assicurarsi che egli avrebbe acquisito le necessarie abilità per assolvere le future ed ancora non ben determinate funzioni.
 
La Repubblica delle Province Unite fu attaccata dalla Francia e dall'Inghilterra nel 1672: la carica militare di statolder non era più superflua e - con il supporto degli orangisti - Guglielmo tornò e fu nominato statolder come Guglielmo III, respingendo con successo l'invasione ed ampliando il proprio potere di molto rispetto ai suoi predecessori durante la Guerra degli Ottant'anni. Nel 1677 sposò [[Maria II d'Inghilterra|Maria Stuart]], figlia del futuro re [[Giacomo II d'Inghilterra]] e nel 1688 sbarcò in Inghilterra dove depose il suocero, in quanto cattolico, venendo incoronato con la moglie sovrani dell'Inghilterra l'11 aprile 1689. Divenne così uno dei sovrani più potenti in Europa, l'unico in grado di sconfiggere il [[Re Sole]]: molti membri della Casa d'Orange in seguito furono ardenti ammiratori del Re-Statolder. Guglielmo III morì senza lasciare eredi per una caduta da cavallo l'8 marzo 1702, lasciando la Casa d'Orange estinta e l'Inghilterra alla cognata [[Anna di Gran Bretagna|Anna I]].