Elisabetta Caminer: differenze tra le versioni

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Vicenza, al contrario, si rivela una città oziosa, maligna e piena di pregiudizi, ma ben presto anche qui riesce a ricreare quell’ambiente intellettuale che le era familiare a Venezia, aprendo la sua casa a quanti godessero di fama di letterati e di studiosi, tra i quali Lorenzo Tornieri, Girolamo Thiene, il Testa, il Duso, Marco Antonio Trissino.
 
Quando nel gennaio 1777, la sede del giornale si sposta a Vicenza ed Elisabetta assume il ruolo di direttrice, inizia un rapporto di collaborazione con la tipografia di Francesco Modena.
 
==Bibliografia==