Totem (nome scout): differenze tra le versioni
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Le attuali tradizioni italiane sul Totem si rifanno anche alle pagine di "[[Scautismo per Ragazzi]]" (quinta chiacchierata), in cui [[Robert Baden-Powell|Baden-Powell]] racconta la [[iniziazione|cerimonia iniziatica]] in uso presso gli [[Zulu]]. L'usanza voleva che il ragazzo, giunta l'ora in cui sarebbe diventato un guerriero (e quindi ammesso nella comunità degli adulti), fosse dipinto di bianco e allontanato dal villaggio. La pittura sarebbe svanita dopo un certo tempo, durante il quale il ragazzo avrebbe dovuto provvedere a sé stesso, ma senza farsi vedere da alcuno.
Il ragazzo sarebbe stato chiamato ad affrontare numerose prove, disponendo solo del suo coraggio e della sua omertà. Si sarebbe preso cura di se per tutto il tempo necessario, e una volta tornato in tribù, gli sarebbe stato attribuito un nome di guerriero. Tale nome doveva rispecchiare il carattere tenace e l'audacia del ragazzo, e veniva discusso dal consiglio dei più anziani. In tal modo, il ragazzo avrebbe potuto apprezzare e sarebbe rimasto fiero del suo nome. Per ringraziamento, avrebbe preso spunto da tale nome per realizzare una statuetta del totem che lo raffigurasse, e che identificasse il suo spirito guerriero.
==Obiettivi educativi==
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