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[[Immagine:precision_panel.jpg|thumb|Il panel di Giornalismo di Precisione al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, aprile 2010, da sinistra: [[Philip Meyer]], [[Mario Tedeschini Lalli]], [[
[[Immagine:philip_meyer.jpg|thumb|[[Philip Meyer]]]]
[[Immagine:Doig_dader.jpg|thumb|[[
{{quote|Il Giornalismo di Precisione è l'uso del computer<br />
... e dei metodi delle scienze sociali ... <br />
... per acquisire e analizzare informazioni ... <br />
... per raccontare storie che altrimenti sarebbe difficile o impossibile|[[
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Nel [[2006]] è stato tradotto in italiano il testo di Philip Meyer ''Precision Journalism'' dalla [[Armando Editore]]. L'autore che ha curato la pubblicazione, [[Massimo Baldini]], ha scelto il termine francese e ha tradotto col titolo di "giornalismo e metodo scientifico" relegando "giornalismo di precisione" come sottotitolo.
Nel [[2010]], in occasione del primo Panel italiano sul tema che ha riunito a Perugia, durante il [[Festival Internazionale del Giornalismo]], Philip Meyer,
== Storia ==
Il giornalismo di precisione inizia a diffondersi come filone giornalistico nel [[1969]], con la prima edizione del libro ad opera di [[Philip Meyer]], ''Precision Journalism<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/book/Chapter1.htm Il Nuovo Giornalismo di Precisione: il cronista e il metodo scientifico]</ref>''. Il libro viene pubblicato nel periodo del cosiddetto nuovo giornalismo di [[Tom Wolfe]] che immaginava il cronista come uno scrittore. Philip Meyer pensa invece al cronista come ad uno [[scienziato]], che sceglie un metodo per relazionarsi ad un fatto e con il rigore degli strumenti della scienza racconta una storia. Più della spettacolarità della notizia, è importante il rigore del metodo di analisi dei dati<ref>[http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9781405131995_yr2010_chunk_g978140513199521_ss96-1 La definizione del Giornalismo di Precisione, scritta da
I primi esempi di inchieste di giornalismo di precisione risalgono alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Nel [[1968]] uno staff di giornalisti del ''[[Detroit Free Press]]'', tra cui lo stesso Philip Meyer, vince il [[premio Pulitzer]] in giornalismo locale e Breaking news realizzando una inchiesta sulle cause delle rivolte dei neri di Detroit del [[1967]]<ref>[http://books.google.com/books?id=63nvmt4HqTEC&pg=PA176&lpg=PA176&dq=The+People+beyond+12th+Street;+A+Survey+of+Attitudes+of+Detroit+Negroes+after+Riot+of+1967&source=bl&ots=VntnPZecKe&sig=8rDVlSoUH5YhWqy-yUQhrf9E44I&hl=it&ei=tEVhTbrAPIr5sgbw6aG2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCYQ6AEwAg#v=onepage&q=The%20People%20beyond%2012th%20Street%3B%20A%20Survey%20of%20Attitudes%20of%20Detroit%20Negroes%20after%20Riot%20of%201967&f=false "The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967]", Detroit Free Press</ref>. Contro la teoria diffusa che la rivolta razziale coinvolgeva le persone più frustrate e disperate, il giornale confrontò i rivoltosi con i non rivoltosi, attraverso una ricerca analitica, dimostrando che la gente di colore che aveva frequentato corsi universitari aveva la stessa possibilità di partecipare alle rivolte di quelli meno istruiti. Il reportage che andò a sostenere le proprie idee con i dati è stato uno dei primi servizi in cui il giornalista stesso si fece sondagista per capire le cause di un fatto, tra l'altro realizzato un tale approfondimento in maniera molto rapida, e anche per questo vinse nel 1968 il Premio Pulitzer in giornalismo locale e breaking news<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1968 Premio Pulitzer in "Local General or Spot News Reporting" nel 1968] allo staff del ''Detroit Free Press'' per la copertura delle rivolte di Detroit del 1967, descritta a pagina 30 e 31 del libro di Philip Meyer "[http://books.google.com/books?id=fTvJ2hpCjM0C&pg=PA30&dq=giornalismo+e+metodo+scientifico&hl=it&ei=zghhTaGuEcjLtAaanKy1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDIQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione]"</ref>.
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Il Giornalismo di Precisione ha raggiunto la consacrazione come tipologia autonoma di inchiesta con due importanti reportage, entrambi vincitori del Premio Pulitzer. La prima è "Il colore dei soldi"<ref>[http://powerreporting.com/color/ The Color of Money, The Atlanta Journal and Constitutional, 1988]</ref> di [[Bill Dedman]] per il "[[The Atlanta Journal and Constitution]]" sui mutui per la gente di colore di Atlanta, capitale della Georgia, vincitore del Premio Pulitzer nel 1989<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1989 Premio Pulitzer in "Investigative reporting" nel 1989]: Bill Dedman con il ''The Atlanta Journal and Constitution'' per l'inchiesta sui mutui alle persone di colore di Atlanta dal titolo ''[http://powerreporting.com/color/ Il colore dei soldi]''</ref>. Più delle importanti rivelazioni sulle banche e gli istituti di risparmio e prestito di Atlanta, che preferivano fare prestiti ai poveri indigenti bianchi, più che ai neri dei quartieri della middle-class, l'attenzione del pubblico fu calamitata dall'ampio uso di tavole, disegni e carte geografiche che mostravano le percentuali e le differenze dei prestiti dati a bianchi e neri a seconda della zona della città. Per i cronisti che al tempo ancora guardavano con diffidenza ai computer e li usavano il meno possibile, Bill Dedman con il suo reportage è stato un antesignano.
La seconda inchiesta che consacra il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta è "What Went Wrong"<ref>[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/ What Went Wrong, Miami Herald, 1992]</ref> di Stephen Doig per il ''[[Miami Herald]]'' sui danni causati dall'[[uragano Andrew]] che ha colpito [[Miami]] nel [[1992]]<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993]: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/in/set-72157607210036175/ What Went Wrong]"</ref>. Doig ha dimostrato che più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantificata. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà tetto della sua casa relativamente nuova. La verifica di Doig implicò la fusione di quattro basi di dati: i rapporti su 50.000 accertamenti, effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; il catasto della contea, con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; infine la base di dati della contea riguardanti le aree edificabili (Building and Zoning database), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "Miami Herald" pubblicò una mappa e un grafico che elencava le 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuale di case ritenute inagibili e l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo controllava la velocità del vento e mostrava che nelle aree con venti più lievi, da 85 a 127 miglia all'ora, la case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità tre volte maggiore di diventare inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana e che aveva anche modificato a proprio favore i regolamenti edilizi, aveva nel tempo fatto costruito case sempre meno sicure e che potevano facilmente essere distrutte per un qualunque disastro naturale. Dopo l'evento dell'uragano Andrew, Doig non andò semplicemente in giro, osservando che le case più nuove si trovavano in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendo semplicemente ciò che aveva visto sul giornale, bensì fece un passo successivo: dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database di cui aveva bisogno per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/carstat/ Corso di Philip Meyer e
Tra le aree tematiche dove ha avuto un ruolo decisivo il giornalismo di precisione negli Stati Uniti si annoverano il finanziamento dei politici e la politica in generale e la spesa sanitaria. Entrambe le informazioni sono libere e accessibili al pubblico per la legislazione americana. Il giornalista Dwight Morris tentò entrambe queste inchieste negli anni Novanta per il [[Los Angeles Time]]s, arrivando a smascherare in entrambi i casi più di qualche illecito. Successivamente i giornali della Cox Newspaper, gruppo editoriale di oltre una dozzina di giornali, sotto il coordinamento di Eliot Jaspin, realizzò la più imponente fino a quel momento analisi della spesa sanitaria negli Stati Uniti, processando al computer tutte le fatture e scontrini degli interventi svolti in America.
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Nel [[1975]] è nata negli Stati Uniti una struttura, l'IRE (Investigative reporters and editors) che aiuta, sostiene e raccoglie le inchieste dei giornalisti che operano con le tecniche del giornalismo di precisione. L'Ire organizza seminari, assegna il premio Philip Meyer<ref>[http://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards Premio Philip Meyer, organizzato dall'IRE]</ref> annualmente alla miglior inchiesta di giornalismo di precisione e offre database, banche dati, numeri ed elaborazioni dei censimenti per i giornalisti che vi sono iscritti. A guidata da un comitato presieduto dal direttore della scuola di giornalismo dell'Illinois, Brant Houston.
Dalla metà degli anni Novanta le Università americane e le loro Scuole di Giornalismo hanno costituito corsi di "Giornalismo di Precisione". Il primo nel tempo è stato creato nel 1981 dallo stesso Philip Meyer presso la Suola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill<ref>[http://www.jomc.unc.edu/ Suola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill]</ref>. Nel 1996,
=== Brasile ===
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È originale, invece, il giornalismo di precisione che fa il [[freelance]] anglo-italiano residente in Svizzera [[Paolo Attivissimo]] che si avvale di software per misurare il grado di alterazione di una fotografia, calcolando il rumore dell'immagine.
Nel [[2010]] si è svolto presso il Festival del Giornalismo di Perugia il primo panel italiano sul Giornalismo di Precisione, nel quale si sono riuniti a discutere insieme Philip Meyer,
Nel [[2011]] si svolge per il secondo anno un workshop sul Giornalismo di Precisione presso il Festival di Giornalismo di Perugia.
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* [http://current.com/shows/vanguard-it/92006195_internet-giornalismo.html Inchiesta di Andrea Cairoli per Current Tv sul ''Computer-assisted reporting'' o giornalismo di precisione: inchieste, approfondimenti e interviste ad esperti, '''comincia intorno al minuto 9.30''']
* [http://ijf10.ilcannocchiale.tv/video/2136 Conferenza sul Giornalismo di Precisione, Perugia, Festival Internazionale del Giornalismo 2010]
* [http://ijf10.ilcannocchiale.tv/video/2200 Lezione sulle tecniche del Giornalismo di Precisione di
* {{en}} [http://www.ire.org Sito web dell'IRE, Investigative Reporters and Editors, dal 1975 esiste come associazione dei Giornalisti di Precisione]
* {{es}} [http://www.ucm.es/info/per3/profesores/jldader/Precision.PROGRAMA07.pdf Programma del corso universitario in Giornalismo di Precisione dell'Università Complutense di Madrid, di José Luis Dader]
* {{en}} [http://www.unc.edu/~pmeyer/ Pagina web di Philip Meyer, con i corsi, le lezioni e gli esercizi di Giornalismo di Precisione]
* {{en}} [http://www.powerreporting.com Pagina web di Bill Dedman, con esercizi, siti utili e inchieste di Giornalismo di Precisione]
* {{en}} [http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php Pagina web di
{{Portale|editoria}}
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