Energia nucleare in Italia: differenze tra le versioni

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Per i clienti industriali la situazione è sempre quella di una spesa maggiore dell'elettricità rispetto alla media [[Europa|europea]], ''surplus'' che va da un minimo del 15% circa per usi inferiori ai {{M|50|M|Wh}} fino a un massimo del 35% circa per impieghi pari a {{M|10|G|Wh}}<ref>[http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V07_08Analisi2006.pdf Rapporto Energia Ambiente 2006, p. 181].</ref>.
 
Negli anni successivi a questo rapporto la situazione si è mantenuta sostanzialmente invariata<ref>[http://www.energy.eu/ ''Europe's Energy Portal''].</ref><ref>[http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2010/key_stats_2010.pdf ''Key World Energy Statistics'', ppp. 42-43].</ref>.
 
Altri osservatori fanno notare che tale discrepanza è costante sia nei confronti dei Paesi [[Europa|europei]] nuclearizzati che con i restanti altri<ref>[http://www.confartigianatotorino.it/documenti/servizi/Energia%20elettrica_Confartigianato_Comunicato%20_2_.pdf Comunicato Confartigianato, 30 marzo 2006].</ref> e che quindi i maggiori costi avrebbero cause diverse: come una rete di distribuzione obsoleta, la scarsa concorrenza del [[Borsa elettrica|mercato elettrico]] e l'onerosa tassazione<ref>All (all'elevato prezzo dell'elettricità in [[Italia]] contribuiscono anchesensibilmente, leattraverso incentivazionila [[CIP6]] ("componente A3 degli "oneri generali di sistema" della tariffa elettrica), anche le incentivazioni alle fonti rinnovabili e assimilate che nel solo [[2009]] sono costate al consumatore 3,8 miliardi di [[euro]] e che, al [[1° ottobre]] [[2011]], gravano sulla "bolletta tipo" per circa l'11,65%<ref>[http://www.autorita.energia.it/allegati/com_stampa/11/110930.pdf Autorità per l'energia elettrica e il 6gas, comunicato del 30 settembre 2011, pp. 3-7%4].</ref>).
 
== Gli investimenti all'estero ==