Regia Armata Sarda: differenze tra le versioni

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===Dal Seicento al Settecento===
Fu col Seicento che l'esercito piemontese ebbe un notevole rilancio e causa di questi sostanziali mutamenti fu ovviamente la politica estera intrapresa dal governo sabaudo e anche dalla sua nuova condizione interna. Dal [[1730]], infatti, i domini dei Savoia avevano acquisitoDurante la qualificaprima dimetà regnodel eXVII comesecolo talel'esercito avevanosabaudo aumentatonon notevolmenteebbe iluna loro organicoforza e ampliatoun laorganizzazione marinafissa, militare che ora si rendeva necessaria perma iessa collegamentivariava tramolto ildai portoperiodi di [[Nizza]]pace (nella parte peninsulare del regno) ea quelli della [[Sardegna]] (area insulare). Il tassello fondamentale fu il confronto con l'esercito francese di [[Luigiguerra XIV]]ed cheera inessenzialmente molteplicicomposta occasionida ebbereggimenti modoreclutati dida insidiarenobili ilillustri territorioper piemonteseconto ildel che rese necessaria una riforma effettiva di tutto l'organico dell'esercito. In quanto ai numeriDuca, sappiamo che nel [[1774]] il quantitativoda totalereggimenti di truppe sabaude raggiungeva le 100.000 unitàmercenari e fuda inreggimenti quell'occasionereligionari, checioè venneformati introdotto il regolamento relativo alla durata delda servizioprotestanti militareperlopiù permanentefrancesi. IlNel re1664 mantenevasi ilebbe controllouna delleprima truppeorganizzazione supportatocon dala unocreazione statodi maggiore composto da aiutanti e da 28 generali esperti tuttireggimenti di provenienza"proprietà" aristocraticadel (iDuca nobiliche avevanoricevettero iluna 78%bandiera dellecomune carichecon dellele armi nobili),ducali mentrein nei vari gradi delle armisostituzione di fanteriaquelle eraffiguranti cavalleriale iarmi borghesi erano costituiti dal 20%. Il resto dell'esercito era ancora costituito dalladei popolazionecomandanti.
Sette anni dopo, nel 1671, l'esercito venne anche dotato di un' uniforme che era grigio chiaro per quasi tutti i reparti, quindi molto simile a quella da poco adottata dall'esercito francese, che l'esigua Armata Ducale ebbe alternativamente contro o al suo fianco durante le frequenti guerre.
Da questi anni fino alla metà del settecento l'esercito piemontese fu molto aperto alle novità e costantemente modernizzato, soprattutto sotto il regno di [[Vittorio Amedeo II]]. Le due riforme più importanti di quegli anni furono probabilmente la creazione della specialità dei granatieri e l'abolizione dei picchieri, avvenute entrambe nel 1685, la seconda, soprattutto, avvenne con largo anticipo sulla maggior parte degli eserciti europei, infatti i francesi e gli spagnoli le abolirono circa quindici anni dopo, mentre gli svedesi avevano ancora un terzo della fanteria armata di picche intorno al 1720.
Altrettanto importante, anche se successivo, fu il Regolamento del 1709, che si ispirava alla disciplina prussiana osservata durante la [[Battaglia di Torino]] e alle tattiche di fuoco inglesi e olandesi. Così venne adottato il fuoco di plotone a ranghi serrati in sostituzione di quello di fila a ranghi aperti. La differenza sta nel fatto che nel fuoco di fila i soldati si schierato su 4 o più file distanti 4 metri e tutti i soldati di una fila fanno fuoco contemporaneamente con un certo intervallo tra il fuoco delle differenti file, così da fare un fuoco il più possibile costante. Invece nel fuoco per plotone i soldati vengono schierati su tre file ravvicinate e il loro fronte diviso in plotoni in ognuno dei quali i soldati delle tre file fanno fuoco contemporaneamente, seguiti ad intervalli regolari dagli altri plotoni. Questo ordinamento rimase per tutta la prima metà del XVIII secolo lo standard seguito da tutti i reparti.
Durante tutto il secolo ci fu una generale tendenza all'ampliamento dell'esercito che, se nel 1691 contava 12 reggimenti di fanteria, 3 di dragoni e 2 di cavalleria, nel 1747 era passato a 32 reggimenti di fanteria, ma la cavalleria continuava ad essere formata da 2 reggimenti, mentre i dragoni erano saliti a 5 reggimenti.
In quanto ai numeri, sappiamo che nel [[1774]] il quantitativo totale di truppe sabaude raggiungeva le 100.000 unità e fu in quell'occasione che venne introdotto il regolamento relativo alla durata del servizio militare permanente. Il re manteneva il controllo delle truppe supportato da uno stato maggiore composto da aiutanti e da 28 generali esperti tutti di provenienza aristocratica (i nobili avevano il 78% delle cariche delle armi nobili), mentre nei vari gradi delle armi di fanteria e cavalleria i borghesi erano costituiti dal 20%. Il resto dell'esercito era ancora costituito dalla popolazione.
 
===L'evoluzione del primo Ottocento===