Nido artificiale: differenze tra le versioni

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Oltre allo scopo naturalistico, la collocazione di nidi artificiali può servire per attingere all'utilità legata alla presenza di alcuni uccelli: la frequentazione da parte di esemplari di specie [[insettivori|insettivore]] (non necessariamente uccelli, com'è il caso dei pipistrelli) può essere vantaggiosa in campo agricolo, come mezzo di [[lotta biologica]]; allo stesso modo, incentivare e incrementare, con nidi artificiali, la presenza di rapaci, favorisce la lotta ai [[roditori]]; gli stessi effetti possono essere utili anche in contesti cittadini, come mezzo di lotta contro moscerini, zanzare, roditori e [[piccioni]]. In alcune città, ad esempio, è incentivata la nidificazione dei rapaci anche per il contenimento della proliferazione dei [[piccioni]] e per ostacolarne gli assembramenti su edifici e monumenti.
 
==Realizzazioni==
Un nido artificiale può essere realizzato in forme e materiali diversi. Tra quest'ultimi spicca il legno, che si presta particolarmente per la facile ed economica disponibilità, per la versatilità, e per la facilità con cui può essere tagliato o assemblato e per le ottime qualità di isolamento termico, un motivo, quest'ultimo, che sconsiglia invece l'uso del metallo, almeno all'esterno o in situazioni di esposizione al sole. Possono prestarsi allo scopo anche oggetti desueti, in origine destinati ad altra funzione, come brocche o contenitori in [[ceramica]], pentolame o altri oggetti, dopo aver adottato opportuni accorgimenti (foratura, posizionamento inclinato, ecc.) per scongiurare il pericolo di accumulo di acque di [[sentina]]<ref name="T. Soper, 35">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 35</ref>.
 
===Cassetta nido===
Una forma tipica è quella cubico/parallelepipeda, solitamente in legno, nelle due tipologie, chiusa o aperta, a seconda degli uccelli che è destinata a ospitare<ref name="T. Soper, 40"/>: le cassette chiuse sono adatte agli uccelli silvestri, molto frequenti in ambiente suburbano o perfino urbano<ref name="T. Soper, 40"/>. Altri uccelli, come il [[pettirosso]], il [[merlo]] e la [[ballerina bianca]], prediligono gli spazi aperti, come ripiani o piccole [[cengia|cengie]], e accettano solo nidi artificiali di forma aperta, prive di una o più pareti, o del tetto, o perfino ridotti a un semplice ripiano<ref name="T. Soper, 40">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 40</ref>.
 
====Cassetta chiusa====
La casetta chiusa riproduce un tipico luogo di nidificazione silvestre, la cavità nell'albero: si tratta di un ambiente molto raro, soprattutto in città, ma che può essere difficile da trovare anche in natura, a causa dell'abbattimento di alberi vetusti o danneggiati nei boschi più compromessi. La rarità di cavità fa sì che le cassette chiuse siano occupate con maggior probabilità (all'incirca il doppio<ref name="T. Soper, 48">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 48</ref>) rispetto a quelle aperte<ref name="T. Soper, 40"/>.
 
L'ingresso degli uccelli nidificanti avverrà attraverso un'apertura, solitamente circolare, posta nella parte alta della scatola. Le dimensioni dell'apertura sono condizionata dal tipo di specie che la cassetta è destinata a ospitare: i nidi adatti a specie silvestri sono dotati di fori abbastanza piccoli, il cui diametro si aggiri sui 28 millimetri, al fine di scoraggiare la nidificazione di uccelli molto comuni e invasivi, come lo [[storno]] e il [[passero]]<ref name="T. Soper, 40"/>.
 
Lo spessore delle pareti si aggira tipicamente sui 19 millimetri, un valore in grado di fornire adeguata protezione dal freddo e dagli eccessivi sbalzi di temperatura<ref name="T. Soper, 43"/>. Una migliore protezione dalle intemperie si ha con un tetto spiovente, che sporga leggermente rispetto alle pareti per favorire il deflusso delle acque meteoriche<ref name="T. Soper, 43"/>. Una funzione affine assolve il foro (o i fori) spesso praticato sul pavimento, allo scopo di favorire il deflusso di infiltrazioni e di fluidi organici e agevolare la ventilazione<ref name="T. Soper, 45">[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 45</ref>. Per scoraggiare infiltrazioni d'acqua, i punti di contatto tra le tavole sono sigillati con mastice resistente agli agenti atmosferici o connesse tra loro senza eccessive fessure<ref name="T. Soper, 43"/>[[Tony Soper]], ''La gabbia senza sbarre'', 1990 p. 43</ref>.
 
Poiché le cassette devono essere riutilizzate in stagioni successive, un lato dovrà essere rimovibile per permettere ispezioni, manutenzione e pulizia: si tratta solitamente del tetto, generalmente sollevabile con un meccanismo a cerniera, e stabilmente fissato in posizione attraverso qualche sorta di gancetto.
 
====Cassetta aperta ====
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==Colombare==
{{vedi anche|Colombare}}