Gaio Trebazio Testa: differenze tra le versioni
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Nel 54 a.C., Cicerone lo aveva raccomandato come giureconsulto a [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], allora [[proconsole]] della [[Gallia]],<ref>Cic. ''ad familiares'' [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Cic.+Fam.+7.5 7.5].</ref> definendolo probo, modesto e dotato di profonda conoscenza e dottrina dello ''[[ius civile]]''. Trebazio si unì a Cesare nella [[Conquista della Gallia|campagna di Gallia]] venendo investito della carica di [[tribuno militare]]; mostrandosi poco attratto dalle faccende militari,<ref>Cic. ''ad familiares'' [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Cic.+Fam.+7.8 7.8] e [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Cic.+Fam.+7.17 7.17].</ref> sembra che Cesare, pur confermandogli la carica e la paga, lo avesse esentato dagli oneri connessi.<ref>Cic. ''ad familiares'' [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Cic.+Fam.+7.17 7.17]. Cicerone tende ad imputare l'atteggiamento così titubante (e così poco saggio) dell'amico agli insegnamenti di Cornelio Massimo.</ref>
La stessa cautela in materie militari lo dissuase dal seguire [[Spedizioni cesariane in Britannia|Cesare in Britannia]], facendogli meritare ancora le frecciate di Cicerone che ironicamente si chiede come mai un accanito [[nuotatore]] come lui non abbia voluto bagnarsi nell'oceano.<ref>''«...studiosissimus homo natandi»'': così lo definisce in [http://www.perseus.tufts.edu/cgi-bin/ptext?lookup=Cic.+Fam.+7.10 ''ad familiares'' 7.10.2].</ref>
Poté quindi godere dei favori di Cesare con il quale entrò in grande confidenza e al cui fianco restò fedele nel corso della [[Guerra civile romana (49 a.C.)|guerra civile]]. A proposito di tale confidenza è significativo un [[Letteratura aneddotica|aneddoto]], riportato da [[Svetonio]], in cui Cesare avrebbe dato prova di superbia e scarso rispetto verso il [[Senato romano]] ricevendo, senza neppure alzarsi, una delegazione senatoria venuta
Ebbe anche da Cesare il delicato incarico di mediare con Cicerone e con il tentennante [[Servio Sulpicio Rufo|Servio Sulpicio]], nel tentativo, risultato poi vano, di condurre i due dalla sua parte.<ref>Il tentativo con Cicerone è in [[Plutarco]], ''[[Vite Parallele]]. Cicerone''. 37, 4 (su [[Wikisource]] [http://en.wikisource.org/wiki/Lives/Cicero] o su [[LacusCurtius]] [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Cicero*.html]). La notizia su Sulpicio è tratta dal già citato AA.VV. ''Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli'', 1817, che riprende, anche in questo caso, il [[Giovanni Vincenzo Gravina|Gravina]]. ''Origines juris civilis, Vol. 1, (De ortu et progressu juris civilis)''. 1701.</ref>
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