Libro Quinto della Metafisica: differenze tra le versioni

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Aristotele tratta poi dell'uno inteso come ''principio numerico''. Con ciò non vuole intendere che l'uno sia l'inizio della serie numerica, bensì che il principio da cui tutti i numeri derivano.
Correlato a questo, viene trattato l'uno come '''unità di misura'''. Noi infatti conosciamo il mondo che ci circonda attraverso la misurazione, e ciò è posiibile perché confrontiamo tutto con l'uno. Per esempio nella misura delle estensioni, prendiamo un segmento di lunghezza 1, e lo confrontiamo con la lunghezza che vogliamo misurare.
L'unità di misura non è la stessa per tutti i generi: non si può misurare in rapporto all'Uno, ma in rapporto a un'unità di misura che varia da genere a genere. In ambito matematico-geometrico, Aristotele afferma che ''è unità ciò che è indivisibile per quantità o per specie''. Infatti se fosse divisibile in tre dimensioni, si chiamerebbe corpo; se lo fosse in due dimensioni, sarebbe una superficie; se lo fosse in uauna dimensione, sarebbe linea, se non fosse divisibile ma avesse posizione si chiamerebbe punto. Se non avesse né dimensione né posizione, allora sarebbe effettivamente un'unità.
 
Aristotele tratta più superficialmente gli altri tipi di unità: