Inaros: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Reflist->References |
integrazione |
||
Riga 1:
'''Inaros''' o '''Inaro''', noto anche come '''Ienheru'''
==La rivolta==
Inaros era figlio di Psametek (Psammetico), un principe libico correlato alla decaduta [[Dinastia saitica|casata saitica]] e definito da [[Tucidide]] ''"re dei [[Libu]]"'', probabilmente in riferimento alle origini libiche della XXVI dinastia. Dal suo centro amministrativo di Marea, egli esercitava la propria autorità su varie zone del [[Delta del Nilo|Delta]] occidentale. <br>
Dopo l'assassinio del [[Gran Re]] [[Serse I]] avvenuto nel 465 a.C., le lotte per la successione al trono causarono un temporaneo indebolimento dell'influenza dell'[[impero achemenide]] sulle proprie satrapie.<br>
L’esercito ribelle si scontrò con l’esercito persiano composto da circa 400.000 soldati ed 80 navi guidato dal fratello di Artaserse, il satrapo Achemene. Questi venne sconfitto ed ucciso, insieme a 100.000 suoi soldati, a [[Pampremi]] mentre il resto dell’esercito persiano si ritirò a Menphi. I comandanti della flotta ateniese, Caritimide e [[Cimone]], con quaranta navi diedero battaglia a conquanta navi persiane, catturandone venti col loro equipaggio ed affondando le rimanenti. In seguito al successo della battaglia, i ribelli inviarono il cadavere di Achemene al Gran Re.▼
Questa occasione non sfuggì ad Inaros, che assoldò mercenari e scacciò gli esattori persiani, dando così inizio alla rivolta dell’[[Antico Egitto|Egitto]] contro l'occupazione cui era sottoposto da sessant'anni.<br>
All'epoca la città di [[Sais]] era governata dal principe Amonirdisu (Amirteo), discendente della famiglia reale saitica nonché antenato del [[Amonirdisu|futuro faraone omonimo]]. Questi si schierò al fianco di Inaros, annettendo alla causa ribelle il suo governatorato e le zone paludose del Nord.
Intanto [[Artaserse I]], figlio di Serse, aveva avuto ragione degli altri pretendenti al trono. Informato della rivolta in Egitto, il nuovo Gran Re inviò prontamente un esercito di circa 400.000 soldati ed 80 navi guidato dallo zio, il satrapo [[Achemene (satrapo)|Achemene]].<br>
Tuttavia la vittoria fu di breve durata: l'assedio di Menphi fallì a causa dell'arrivo dei rinforzi persiani al comando di Megabizo. Caritimide fu ucciso e Inaros venne ferito alla coscia e si ritirò a [[Byblus]], sua roccaforte nonché unica città egizia che non si sottomise a Megabizo. Dopo un anno e mezzo di combattimento nelle paludi Inaros e i suoi alleati greci vennero sconfitti e condotti prigionieri a Susa.▼
[[Atene]], in guerra da tempo con i Persiani, comprese l'importanza strategica dell'appoggiare la causa di Inaros ed inviò truppe di terra ed una flotta di oltre 200 navi al comando di [[Caritimide]].
L'esercito persiano e quello della coalizione greco-egizia si scontrarono a [[Papremi]], una località non identificata nel Delta occidentale.<br>
▲
Megabizo promise ad Inaros ed ai ribelli greci che non sarebbero stati messi a morte una volta giunti a Susa. La regina madre [[Amestris]] però non poté perdonare loro la morte del figlio Achemene e chiese che pagassero con la vita. Artaserse mantenne la promessa fatta da Megabizo per cinque anni, poi consegnò Inaros e 50 ribelli greci alla regina.▼
Dopo questa vittoria Inaros era virtualmente il padrone di tutto il Delta. Nonostante ciò, non si arrogò mai i [[Titolatura reale dell'antico Egitto|titoli della sovranità]].
Esistono versioni diverse della morte di Inaros: fu forse crocifisso o forse impalato, mentre i cinquanta ribelli greci furono, a quanto pare, decapitati.<ref>Photius' excerpt of Ctesias' Persica (§ 14.37-39) http://www.livius.org/ct-cz/ctesias/photius_persica2.html</ref>▼
==La cattura e l'esecuzione==
[[Tucidide]] riporta una versione ancora diversa, dalla quale si dedurrebbe che Inaros venne catturato ed ucciso subito dopo o perlomeno entro lo stesso anno, nel 454 a.C.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Ctesias' Account of the Revolt of Inarus|rivista=Phoenix (Classical Association of Canada)|data=Spring 1976|nome=J.M.|cognome=Bigwood|coautori=|volume=30|numero=1|pagine=1–25|id= |url=http://jstor.org/stable/1088018|format=|accesso=23 maggio 2008|doi=|publisher=Classical Association of Canada }}</ref>▼
▲
▲Secondo [[Ctesia di Cnido]], Megabizo promise ad Inaros ed ai ribelli greci che non sarebbero stati messi a morte una volta giunti a Susa. La regina madre [[Amestris]] però non poté perdonare loro la morte
▲Esistono versioni diverse della morte di Inaros: fu forse crocifisso o forse impalato, mentre
▲
Dopo la cattura e l'esecuzione di Inaros la rivolta venne portata avanti da Amonirdisu di Sais, sfuggito alla cattura e rifugiatosi nelle zone paludose del Delta nord-occidentale che ancora erano fuori dal controllo persiano. Questi chiese aiuto ad Atene che inviò due flotte in tempi successivi: la prima dovette invertire la rotta a causa della morte del comandante Cimone, avvenuta mentre tentava di sottrarre [[Cipro]] ai Persiani, mentre la seconda venne intercettata e respinta dalle navi [[Fenici|fenicie]] al servizio di Artaserse.<br>
Questi furono gli ultimi interventi ateniesi nella ormai rappacificata satrapia d'Egitto: nel 448 a.C., infatti, venne firmata la pace tra la Grecia e l'impero achemenide.
Il nuovo satrapo d'Egitto, Arsame, cercò di assumere fin da subito una politica conciliante con la popolazione egizia: a tale scopo pose i figli di Inaros e Amonirdisu a capo dei [[nomos|distretti]] di cui erano originari.
==L’eredità==
La ribellione di Inaros
==Note==
<references
==Bibliografia==
*Cimmino, Franco - ''Dizionario delle dinastie faraoniche'' - Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
*[[Diodoro Siculo]] - ''[[Bibliotheca historica]]''.
*[[Alan Gardiner|Gardiner, Alan]] - ''La civiltà egizia'' - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino 1997) - ISBN 88-06-13913-4
*Tucidide - ''[[Guerra del Peloponneso (Tucidide)|Guerra del Peloponneso]]'', vol I.
==Collegamenti esterni==
* [http://www.livius.org/ct-cz/ctesias/photius_persica2.html Photius' excerpt of Ctesias' Persica (§ 14.37-39)]
[[Categoria:Altri personaggi dell'Egitto antico]]
|