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* la pianura più grande della Calabria è la [[Piana di Sibari]].
Le pianure coprono il 9% del suo territorio e sono tutte di modesta estensione. Le montagne occupano circa il 42%.
 
=== Idrografia ===
I fiumi della Calabria non presentano generalmente uno sviluppo significativo a causa della forma stretta e allungata, della penisola calabrese e a causa della disposizione dei rilievi montuosi. Fanno eccezione il [[Crati]] e il [[Neto]], i fiumi più lunghi, i quali sfociano entrambi nel mar Ionio. Tributano anch'essi allo Ionio, ma con un corso di gran lunga più breve, il [[Trionto]], il [[Tacina (fiume)|Tacina]] e il [[Corace (fiume)|Corace]]; questi ultimi fiumi, come peraltro il [[Neto]], nascono dalla [[Sila]]. Dall'altopiano della Sila hanno origine anche l'[[Fiume Amato|Amato]] il [[Mucone]] e il [[Savuto (fiume)|Savuto]], che insieme al [[Lao (fiume)|Lao]] che scende dal [[Massiccio del Pollino]], sono i maggiori fiumi del versante tirrenico. Gli altri corsi d'acqua sono ancora più brevi e hanno le caratteristiche tipiche delle [[Fiumara (idrografia)|fiumare]] in quanto hanno regime torrentizio, scorrono incassati in stretti versanti a monte per poi riversarsi nelle pianure alluvionali in ampi alvei ciottolosi, asciutti per gran parte dell'anno, ma che possono riempirsi repentinamente in occasione di temporali o piogge violente.
 
Esistono numerosi laghi artificiali, soprattutto sull'altopiano della Sila. I principali sono l'[[Lago Ampollino|Ampollino]], l'[[Lago Arvo|Arvo]], il [[Lago Cecita|Cecita]] e l'[[Lago Angitola|Angitola]].
 
=== Geologia ===
{{vedi anche|Geologia della Calabria}}
La ''Calabria'' detiene il 10% dell'intero patrimonio costiero dell'Italia (715,7&nbsp;km<ref>http://www.quicalabria.it/inprimopiano.asp?id_s=2&search=2&id_a=7732&pg=8&gp=1</ref>), e presenta la più grande ed esclusiva varietà di spiagge formate da rocce particolari, come ad esempio gli ''scogli granitici'' della [[Provincia di Reggio Calabria|provincia reggina]], del [[Provincia di Vibo Valentia|Tirreno vibonese]] e dello [[Provincia di Catanzaro|Ionio catanzarese]]. Tali rocce, presenti in maniera massiccia nella regione calabrese, sono presenti in misura minore anche in alcune località isolane del [[mar Mediterraneo]] (come ad esempio in [[Sardegna]]). I materiali presenti nel litorale calabrese sono infatti costituiti praticamente da [[rocce]] di ogni era geologica, dalle [[rocce metamorfiche]] risalenti alle ere più antiche, ricche di minerali indisponibili in altre regioni della Penisola, alle [[dune]] di attuale formazione.
 
Quando si parla della geologia della Calabria si riferisce generalmente all'Arco calabro, anche detto "Arco Calabro-Lucano" o "Arco tirreno". Si tratta di un dominio a forma semi-circolare che si estende dalla parte meridionale della [[Basilicata]] fino al settore nordorientale della [[Sicilia]], i [[Monti Peloritani]]. Alcuni autori preferiscono estendere questo dominio dell'Arco calabro da [[Napoli]] nel nord fino a [[Palermo]] nel sud occidentale.
Il dominio della Calabria è costituito principalmente da rocce di basamento (cristallino e metamorfico) di età Paleozoica, coperte da sedimenti principalmente Neogenici. Studi recenti hanno dimostrato che queste rocce fanno parte di un'unità tettonica ("falda") superiore che copre in sovrascorrimento le unità degli Appennini meridionali e delle Maghrebide siciliane.<ref name="Ref-1">van Dijk, J.P. (1992); Late Neogene fore-arc basin evolution in the Calabrian Arc (Central Mediterranean). Tectonic sequence stratigraphy and dynamic geohistory. With special reference to the geology of Central Calabria. Geologica Ultrajectina, 92, 288 pp.; si vedano i riferimenti nella lista bibliografica di quest'opera, e anche:
 
van Dijk, J.P., Bello, M., Brancaleoni, G.P., Cantarella, G., Costa, V., Frixa, A., Golfetto, F., Merlini, S., Riva, M., Toricelli, S., Toscano, C., and Zerilli, A. (2000); A new structural model for the northern sector of the Calabrian Arc. Tectonophysics, 324, 267-320.</ref>.
 
L'evoluzione Neogenica del sistema geotettonico Centro-Mediterraneo, è caratterizzata da un spostamento dell'Arco calabro verso il sud orientale, sovra-ponendosi sui promontori della placca africana (Argand, 1916; Boccaletti and Guazzone, 1972). Gli elementi principali dell'Arco calabro sono dunque la catena Appennino meridionale, il blocco Calabro-peloritano, e la catena maghrebide siciliana. Il cosiddetto [[avampaese]] di questo sistema è costituita dalla piattaforma Apula, parte della placca Adria, e la piattaforma Ibleo o "Ragusana", separate dal bacino Ionio, tutti promontori della placca africana. Il mar tirreno, detto "Bacino tirreno" è considerata il bacino di retro-arco di questo sistema di [[subduzione]], dove le parti con affinità africana subducono al di sotto degli elementi di affinità Europea (Arco calabro).
 
La geologia affascinante della Calabria è stata studiata da più di un secolo in dettaglio. Per la letteratura scientifica precedente al 1973 si riferisce a Ogniben (1973). Ippolito (1959) presenta una bibliografia completa delle opere prima di quel momento. Libri interessanti, monografie e pietre miliari sono Cortese (1895), Limanowski (1913), Quitzow (1935), Caire et al. (1960), Caire (1961), Grandjacquet et al. (1961); Ogniben (1969, 1973), Caire (1970, 1975, 1978), Burton (1971), Amodio-Morelli et al. (1976), Dubois (1976), Grandjacquet and Mascle (1978), Moussat (1983), van Dijk (1992), e van Dijk et al. (2000). Si deve far notare che nelle prime opere generalmente l'evoluzione geologica della Calabria era considerata in due fasi: l'evoluzione e deformazione del basamento, e la fase "post-tettonica" con la sedimentazione degli sedimenti "post-orogenetici", durante il tardo-Neogene. Successivamente, attraverso studi più approfonditi delle rocce affioranti, e studi per scopo della ricerca degli idrocarburi (sezioni sismiche e perforazioni profonde) è diventato evidente che la fase post-deformativa è da considerare post-Miocenica, post Pliocenica, e addirittura post-medio Pleistocenica.<ref name="Ref-1"/>
 
Nell'epoca recente, l'area è caratterizzata da una forte attività sismica e vulcanica. Generalmente questo è stato attribuito ad una fase di restaurazione isostatica dopo la fase deformativa medio-pleistocenica. Alcuni autori sostengano, invece, che la subduzione è tuttora attiva.
 
[[File:CentralMediterranean-GeotectonicMap.jpg|thumb|Central|600px|Carta Geo-tettonica del Mediterraneo centrale e l'Arco Calabro. La traccia blu indica la posizione della sezione geotettonica qui in basso. Da van Dijk (1992)<ref name="Ref-1"/>]]
 
[[File:CalabrianArc-GeotectonicSection.jpg|thumb|Central|600px|Sezione geotettonica dell'Arco calabro. Sinistra: NO; Destra: SE. La posizione della sezione è indicata sulla mappa qui in alto. Da van Dijk (1992)<ref name="Ref-1"/>]]
 
== Clima ==