Programma Planetary Observer: differenze tra le versioni

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Nonostante la NASA avesse annunciato un ''Lunar Observer'' nel 1989,<ref>{{cita news |autore=William J. Broad |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=950DEFD6133BF934A25754C0A96F948260&sec=&spon=&pagewanted=2 |titolo=New Phase on the Moon: U.S. Weighs a Return |pubblicazione=The New York Times |giorno=17 |mese=luglio |anno=1989 |accesso=14 novembre 2011}}</ref> aveva meno fondi da destinare alla costruzione e lancio del ''Mars Observer'' e di conseguenza decise di avviare con il JPL una politica dei riduzione dei costi a breve termine, che si rivelò tuttavia fallimentare a lungo termine. Per sottoporre all'esame del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] richieste di finanziamento che risultassero limitate anno per anno, scelse infatti di rinviare e procastinare missioni quali il ''Mars Observer'', causando tuttavia un progressivo incremento del costo della fase di sviluppo.<ref name=Westwick184>{{cita|Westwick, P. J. |p. 184|Westwick}}, 2007.</ref> La missione era inoltre la prima diretta verso Marte dopo una lunga interruzione, né le difficoltà di bilancio permisero di implementare quella frequenza nello sviluppo di nuove missioni sottintesa nell'ideazione di un programma economico quale intendeva essere il Planetary Observer. Così, la repressa<ref>{{cita|McCurdy, Howard E.|p. 6|McCurdy2005}}, 2005.</ref> comunità scientifica, più che sviluppare una serie standardizzata di strumenti, cercò di aumentare quanto più possibile il carico utile della missione.<ref name=McCurdy5-7/> Conseguenza di ciò fu lo sviluppo di una serie di strumenti tecnologicamente poco maturi - quindi più costosi del previsto, più pesanti e più esigenti in termini di fabbisogno energetico.<ref name=Westwick184/>
 
{{quote|La somma delleL'aumentata complessità della sonda [''Mars Observer''] spingevanosi controscontrava con il desiderio dei funzionari governativi di limitare il preventivo del progetto in crescita costante crescita. La maggiore complessità aveva causato un incremento dei costi; la promessa della NASA di costruire sonde poco costose tendeva a limitare le spese. L'equilibrio risultante tra queste due pressioni produsse una sonda spaziale che era un po' troppo complessa rispetto alla somma di denaro destinata alla riduzione dei rischi di progetto, ed i rischi infine prevalsero.|{{cita|McCurdy, Howard E.|p. 6|McCurdy2005}}, 2005|The added complexity of the spacecraft pushed against the desire of government officials to constrain the steadily growing project budget. Increased complexity pushed costs up; NASA’s promise to build inexpensive spacecraft pushed costs down. The resulting equilibrium between upward and downward cost pressures created a spacecraft that was a bit too complex for the amount of money allocated to reduce project risk. The risks prevailed.|lingua=en}}
 
La missione fu lanciata il 25 settembre del 1992 ed andò perduta ormai prossima all'iserzione in orbita marziana, probabilmente a causa dello scoppio di uno dei tubi del carburante.<ref name=McCurdy5-7/> Al momento dell'incidente la missione aveva raggiunto un costo di 959 milioni di dollari.<ref name=Westwick183/> Conseguenza di ciò fu un generale discredito sulla possibilità di realizzare missioni spaziali a basso costo,<ref>{{cita|McCurdy, Howard E.|pp. 5-7 e 25|McCurdy2005}}, 2005.</ref> che, sommato alle difficoltà economiche cui andò incontro la NASA nel biennio 1992-1993, condusse alla cancellazione del Programma.