Mahmud ibn Muhammad: differenze tra le versioni

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==La rivoluta della milizia turca==
Sorpresi dall'immediata proibizione di depredare lungo le coste tunisine e privati di parte delle loro usuali risorse, nonché umiliati all'opinione pubblica, i corsari tunisini rinfacciarono al Bey di aver accettato con debolezza un trattato stipulato con dei cristiani. I corsari turchi, inoltre, si scontrarono soprattutto col fatto che il Bey non aveva tenuto a difendere la dignità e l'influenza della propria nazione nel Mediterraneo. Due settimane dopo la partenza di Lord Exmouth, i giannizzeri tentarono un [[colpo di stato:Stato]]. aderendo assieme alRiuniti [[suq]] di [[Ettrouk]] il [[30 aprile]] [[1816]], gli scontenti [[giannizzeri]] elessero due capitaniloro capi: ([[Delibashi]] e [[Sha'ban Khoja]]), e nei giorni successivi riuscirono ad arrestare i principali personaggi di governo, domiciliatipresenti nella capitalicapitale, chevale consistevanoa neldire il Gran [[Mufti]], nelil [[Qadi]], nelil ''Dawlatli'' (ossia il [[Dey di Tunisi]]), nelil Gran Cerimoniere e i governatori di [[Sfax]] e [[Jerba]], oltre ad altre personalità minori, mentre il capo delle guardie del corpo del Bey, nel tentativo di resistere, venne trucidato. Dopo di questociò, i giannizzeri emanarono un proclama col quale esponevano la condotta di Mahmud Bey e deprecavano la sua azione sullrelativa all'ultimatum inglesebritannico, proclamando una rivolta generale contro il governo, nel tentativo di porre sul trono il Principe Isma'il (fratello del Bey). Isma'il però si rifiutò di prestare aiuto ai giannizzeri ede, al contrario, si pose al servizio del fratello. I grandi capi della rivolta si fermarono, ma della popolazione 1200 individuipersone decisero di mantenererestare l'assettoin diarmi guerracontro nei confronti dellolo Stato,: situazione che presto venne repressa eper chetornare tornòpoi nellaalla normalità. La rivolta fu ad ogni modo significativa per i rapporti interni tra governo e popolazione.
 
==Vicissitudini e calamità==