Caffè Meletti: differenze tra le versioni
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Nell'anno [[1981]] il [[Ministero dei Beni Culturali e Ambientali]] lo dichiarò d'interesse storico ed artistico.
Dopo 83 anni di attività fu chiuso nel [[1990]] lasciando un enorme vuoto nella vita sociale della cittadinanza ascolana. Otto anni più tardi, nel [[1996]], fu acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che lo sottopose ad un particolareggiato [[restauro]] e lo restituì alla città il [[19 dicembre]] [[1998]]. Il locale storico fu riaperto con una nuova inaugurazione presieduta dall'allora sindaco Roberto Allevi
L'edificio ancora oggi conserva il fascino dello [[stile liberty]], il colore dominante rosa antico della tinteggiatura esterna lo contraddistingue e lo differenzia fra tutti i palazzi storici presenti nella città.
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La particolarità dello storico locale ascolano è l'assaggio dell’''”[[anisetta]] con la mosca”'' ossia del liquore cui si aggiunge dentro il bicchiere un chicco di [[caffè]]. Si ricorda la definizione del [[Trilussa]] quando scrisse: «''Quante favole e sonetti m’ha ispirato la Meletti''». L'anisetta è un liquore a base di [[anice]] lavorato secondo la ricetta di casa Meletti, perfezionata nel [[1870]] da Silvio Meletti.
Il [[21 settembre]] [[2010]], il Caffè Meletti chiude per essere restaurato e modernizzato.
==Architettura==
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