Conciliarità: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m wikificare mese |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 1:
{{W|religione|settembre 2006|<small>[[Utente:Biopresto|<font color="blue">'''L'uomo in ammollo''']] </font></small> 00:21, 4 set 2006 (CEST)}}
Con il termine '''Conciliarità''', nell'ambito di alcune confessioni cristiane, si vuole affermare che il Concilio - inteso come accordo di tutte le Chiese locali - è l'unica forma di espressione della Chiesa universale: la Chiesa cristiana dovrebbe cioè vivere la forma della sua unità nella "conciliarità permanente". Per questa idea si porta a sostegno l'immagine della Chiesa dei primi secoli: in realtà, dal punto di vista storico, la Chiesa dei Padri non si è mai considerata come un puro intreccio di chiese particolari con gli stessi diritti. Per la teologia cattolica solo l'unico successore di Pietro è il vero organo della Chiesa universale biblicamente fondato; questo dato in un primo momento del cristianesimo è coesistito con il rilievo che avevano alcune Chiese particolari: Roma e Antiochia, sedi di Pietro; Alessandria, che con la figura di S. Marco reclamava una derivazione petrina; Gerusalemme, non come sede normativa ma come luogo di origine della fede; è coesistito in seguito, ma per breve tempo, con la posizione dell'imperatore, a seguito della ''translatio imperii'' da Roma a Costantinopoli. Queste sedi di rilievo citate non danno fondamento certo all'ipotesi di una conciliarità, casomai permettono di parlare di una "Pentarchia", coesistita insieme alla ''peculiare principalità'' della Chiesa di Roma (
La realtà della conciliarità è propria della Chiesa ortodossa orientale,
*la necessità di “un lavoro di rifondazione teologica della nozione di conciliarità”, in un momento in cui, in seno all'Ortodossia, si assiste a “una crisi della conciliarità”, che non deve essere “solo vantata come un tesoro dell'Ortodossia (come effettivamente è), ma semplicemente vissuta”;
*“un'ecclesiologia rispettosa della conciliarità” che “deve prevedere l'unità tra le chiese locali non come unità uniforme, ma differenziata ...
==Voci correlate==
*[[Successione apostolica]]
*[[Chiesa ortodossa]]
==Bibliografia==
*Aa.Vv., ''La collégialité épiscopale. Histoire et théologie'', Paris, 1965
*J. Ratzinger, ''Problemi e speranza del dialogo anglicano-cattolico'', in ''Internat. Kath. Zeitschr''. XII, 1983, 244-259.
*P. Evdokimov, ''L'orthodoxie'', Neuchatel, 1965.
|